Formazione solida polmone sx
Gentilmente vorrei avere se possibile, un ulteriore chiarimento sulla diagnosi che mio padre di anni 71 ha ricevuto in seguito ad una Tac toracica:
"Presenta una formazione solida lobulata con diamentro di 25mm che mostra intensa impregnazione contrastografica all'apice del polmone sx."
Premetto che nel 2007 ha subito una prostatectomia totale per ca prostatico con esame istologico:"Focolai multipli di adenocarcinoma acinare"; è un ex fumatore; ha smesso da quasi 2o anni ed è stato esposto all'asbesto.
Certa di una Vs. risposta distintamente vi saluto.
"Presenta una formazione solida lobulata con diamentro di 25mm che mostra intensa impregnazione contrastografica all'apice del polmone sx."
Premetto che nel 2007 ha subito una prostatectomia totale per ca prostatico con esame istologico:"Focolai multipli di adenocarcinoma acinare"; è un ex fumatore; ha smesso da quasi 2o anni ed è stato esposto all'asbesto.
Certa di una Vs. risposta distintamente vi saluto.
[#1]
Buonasera,
quelle che seguono sono delle considerazioni generali, che ovviamente non possono sostituire in alcun modo una visita medica, nè tantomeno pretendono di giungere in tale sede ad una diagnosi.
Comunque, un referto di questo tipo, con un nodulo di nuova comparsa (controllate che non fosse presente in precedenti controlli), in un soggetto con fattori di rischio per tumore polmonare e con pregresso ca prostata, andrebbe subito avviato ad un iter stadiativo con TC-PET Total-body, Fibrobroncoscopia e studio funzionale cardiorespiratorio (Spirometria con diffusione alveolo-capillare del CO e studio cardiologico), per stabilire il successivo iter terapeutico.
Tenga presente che il tempo passato da quando suo padre ha smesso di fumare è meno importante in termini di rischio per ammalarsi di tumore del polmone del prodotto del numero di anni di fumo per il numero di sigarette che abitualmente fumava al giorno. Se tale prodotto fosse stato maggiore di 400 (per esempio 20 sigarette al giorno per 20 anni), suo padre rientrerebbe nella categoria "ad alto rischio" con un incidenza annuale (possibilità annuale di ammalarsi) di tumore del polmone pari o superiore all'1%. L'esposizione in passato all'asbesto aumenta ulteriormente questo rischio (è infatti riconosciuto come fattore promuovente).
Pertanto la possibilità e il rischio che si possa trattare di tale patologia va presa in considerazione.
Il mio consiglio è quello di affidarsi, tramite il suo medico curante e ad una successiva visita specialistica, al centro di Chirurgia Toracica a Lei più prossimo o di sua fiducia, per arrivare rapidamente alla diaagnosi e quindi al trattamento migliore: NON E' DETTO CHE UN NODULO POLMONARE SIA NECESSARIAMENTE NEOPLASTICO MA VA INDUBBIAMENTE INDAGATO.
Rimanendo a disposizione porgo i miei più cordiali saluti.
quelle che seguono sono delle considerazioni generali, che ovviamente non possono sostituire in alcun modo una visita medica, nè tantomeno pretendono di giungere in tale sede ad una diagnosi.
Comunque, un referto di questo tipo, con un nodulo di nuova comparsa (controllate che non fosse presente in precedenti controlli), in un soggetto con fattori di rischio per tumore polmonare e con pregresso ca prostata, andrebbe subito avviato ad un iter stadiativo con TC-PET Total-body, Fibrobroncoscopia e studio funzionale cardiorespiratorio (Spirometria con diffusione alveolo-capillare del CO e studio cardiologico), per stabilire il successivo iter terapeutico.
Tenga presente che il tempo passato da quando suo padre ha smesso di fumare è meno importante in termini di rischio per ammalarsi di tumore del polmone del prodotto del numero di anni di fumo per il numero di sigarette che abitualmente fumava al giorno. Se tale prodotto fosse stato maggiore di 400 (per esempio 20 sigarette al giorno per 20 anni), suo padre rientrerebbe nella categoria "ad alto rischio" con un incidenza annuale (possibilità annuale di ammalarsi) di tumore del polmone pari o superiore all'1%. L'esposizione in passato all'asbesto aumenta ulteriormente questo rischio (è infatti riconosciuto come fattore promuovente).
Pertanto la possibilità e il rischio che si possa trattare di tale patologia va presa in considerazione.
Il mio consiglio è quello di affidarsi, tramite il suo medico curante e ad una successiva visita specialistica, al centro di Chirurgia Toracica a Lei più prossimo o di sua fiducia, per arrivare rapidamente alla diaagnosi e quindi al trattamento migliore: NON E' DETTO CHE UN NODULO POLMONARE SIA NECESSARIAMENTE NEOPLASTICO MA VA INDUBBIAMENTE INDAGATO.
Rimanendo a disposizione porgo i miei più cordiali saluti.
Dr. Paolo Scanagatta
Direttore UOC Chir.Toracica SONDALO
http://sites.google.com/site/dottpaoloscanagatta/Home
[#2]
Utente
La ringrazio per la cortese sollecitudine con la quale ha risposto alla mia email. Il centro c/o il quale mio padre è stato indirizzato è quello di Lecce, essendo noi residenti a Taranto.
Nelle varie scintigrafie ossee che ha fatto per controllo dopo l'intervento non era stato mai segnalato alcuna formazione anomala.
Secondo la sua esperienza il diametro di 25mm è da considerarsi eccessivo?
Grazie, ancora.
Nelle varie scintigrafie ossee che ha fatto per controllo dopo l'intervento non era stato mai segnalato alcuna formazione anomala.
Secondo la sua esperienza il diametro di 25mm è da considerarsi eccessivo?
Grazie, ancora.
[#3]
Buongiorno,
nell'ipotesi peggiore, quella di un tumore polmonare, il diametro di 25 mm (e fino alle dimensioni di 30 mm) viene considerato primo stadio (e quindi malattia iniziale per quanto riguarda le dimensioni del tumore).
Questo basandosi sullo schema di stadiazione TNM del polmone (edizione 2002).
Per la prognosi è decisamente più importante l'eventuale coinvolgimento dei linfonodi dell'ilo polmonare o dei linfonodi mediastinici.
La saluto cordialmente,
nell'ipotesi peggiore, quella di un tumore polmonare, il diametro di 25 mm (e fino alle dimensioni di 30 mm) viene considerato primo stadio (e quindi malattia iniziale per quanto riguarda le dimensioni del tumore).
Questo basandosi sullo schema di stadiazione TNM del polmone (edizione 2002).
Per la prognosi è decisamente più importante l'eventuale coinvolgimento dei linfonodi dell'ilo polmonare o dei linfonodi mediastinici.
La saluto cordialmente,
[#4]
Utente
Ancora una volta grazie per il tempo che molto gentilmente mi dedica.
Ho pensato una notte intera prima di farle questa domanda che probabilmente giudicherà stupida, ma vorrei sapere se dal tumore al polmone si guarisce o se le varie cure post intervento (come credo) servono solo ad allungare di poco un destino che è già segnato.
Comunque mercoledì avremo l'incontro con il primario di chirurgia toracica dell'Ospedale Vito Fazzi di Lecce e poi Le farò sapere.
A presto!
Ho pensato una notte intera prima di farle questa domanda che probabilmente giudicherà stupida, ma vorrei sapere se dal tumore al polmone si guarisce o se le varie cure post intervento (come credo) servono solo ad allungare di poco un destino che è già segnato.
Comunque mercoledì avremo l'incontro con il primario di chirurgia toracica dell'Ospedale Vito Fazzi di Lecce e poi Le farò sapere.
A presto!
[#7]
Utente
Salve, ieri siamo andati dal Dott.Di Rienzo che visionate le varie TAC ha detto che secondo lui questa lesione al polmone non è dipesa dal precedente tumore alla prostata, che non si vedono linfonodi e che dovrà ora sottoporsi ad una PET e dopo molto probabilmente visto la sua storia positiva dovrà sottoporsi all'intervento.
Ora mi chiedo, dato che a suo dire, la Pet evidenzia con colorazione oltre che le parti tumorali anche le parti infiammate, come si fa a capire se si tratta di un tumore o semplicemente di un'infiammazione prima d'intervenire? E poi la Pet potrebbe rilevare dei linfonodi che nella Tac non sono presenti?
Ora non ci resta che aspettare, come al solito anche se trattasi di un tumore (molto probabilmente) in fase iniziale con i tempi di attesa per eseguire la pet potrebbe superare i 3 cm. A proposito con che velocità cresce un tumore di questo tipo?
Grazie e a presto.
Ora mi chiedo, dato che a suo dire, la Pet evidenzia con colorazione oltre che le parti tumorali anche le parti infiammate, come si fa a capire se si tratta di un tumore o semplicemente di un'infiammazione prima d'intervenire? E poi la Pet potrebbe rilevare dei linfonodi che nella Tac non sono presenti?
Ora non ci resta che aspettare, come al solito anche se trattasi di un tumore (molto probabilmente) in fase iniziale con i tempi di attesa per eseguire la pet potrebbe superare i 3 cm. A proposito con che velocità cresce un tumore di questo tipo?
Grazie e a presto.
[#8]
Buonasera,
alcune caratteristiche della PET, tra cui l'intensità/omogeneità di captazione e le rapide modifiche/sparizioni delle lesioni infiammatorie, unitamente alle caratteristiche radiologiche TAC sono in grado di far discriminare con ragionevole certezza tra tumore e lesione infiammatoria (altrimenti la PET sarebbe un esame inutile).
La PET potrebbe anche evidenziare dei linfonodi, anche se sui linfonodi è meno precisa (occorre sempre il prelievo istologico di conferma per definire un linfonodo come "metastatico".
Per quanto riguarda i linfonodi, il fatto che la PET non ne evidenzi è un fattore prognosticamente positivo, tuttavia è opportuno ricordare che la PET è affidabile per lesioni superiori ai 6 mm, pertanto sarà indispensabile l'esame istologico.
Per sapere quanto possa crescere velocemente un tumore bisogna aver effettuato almeno due esami confrontabili a distanza di tempo, altrimenti è impossibile (vi possono essere tumori molto veloci o tumori molto lenti). In genere i tumori veloci sono però diagnosticati quando sono in fase già avanzata o addirittura metastatica e quindi non è nella fase della stadiazione che si deve aver fretta, in quanto giorni, settimane o anche un mese di tempo non cambiano in modo significativo la storia di una malattia.
Attendete con fiducia l'intervento; probabilmente (da quanto riportato) si tratta di una lesione curabile con la sola chirurgia (se i linfonodi risulteranno indenni anche all'esame istologico definitivo).
Cordiali saluti
alcune caratteristiche della PET, tra cui l'intensità/omogeneità di captazione e le rapide modifiche/sparizioni delle lesioni infiammatorie, unitamente alle caratteristiche radiologiche TAC sono in grado di far discriminare con ragionevole certezza tra tumore e lesione infiammatoria (altrimenti la PET sarebbe un esame inutile).
La PET potrebbe anche evidenziare dei linfonodi, anche se sui linfonodi è meno precisa (occorre sempre il prelievo istologico di conferma per definire un linfonodo come "metastatico".
Per quanto riguarda i linfonodi, il fatto che la PET non ne evidenzi è un fattore prognosticamente positivo, tuttavia è opportuno ricordare che la PET è affidabile per lesioni superiori ai 6 mm, pertanto sarà indispensabile l'esame istologico.
Per sapere quanto possa crescere velocemente un tumore bisogna aver effettuato almeno due esami confrontabili a distanza di tempo, altrimenti è impossibile (vi possono essere tumori molto veloci o tumori molto lenti). In genere i tumori veloci sono però diagnosticati quando sono in fase già avanzata o addirittura metastatica e quindi non è nella fase della stadiazione che si deve aver fretta, in quanto giorni, settimane o anche un mese di tempo non cambiano in modo significativo la storia di una malattia.
Attendete con fiducia l'intervento; probabilmente (da quanto riportato) si tratta di una lesione curabile con la sola chirurgia (se i linfonodi risulteranno indenni anche all'esame istologico definitivo).
Cordiali saluti
[#9]
Utente
Grazie per Le sue sempre celeri risposte.
Quindi nel caso di mio padre la PET dovrebbe essere un esame affidabile dato che la sua lesione al momento è di 25mm.
Sicuramente attenderemo più che con fiducia, con ansia il risultato dell'esame. L'attesa è una cosa che proprio non dovrebbe esistere per i malati di tumore e comunque questa è l'Italia o meglio il sud.
A risentirLa.
Quindi nel caso di mio padre la PET dovrebbe essere un esame affidabile dato che la sua lesione al momento è di 25mm.
Sicuramente attenderemo più che con fiducia, con ansia il risultato dell'esame. L'attesa è una cosa che proprio non dovrebbe esistere per i malati di tumore e comunque questa è l'Italia o meglio il sud.
A risentirLa.
[#12]
Utente
Buongiorno dottore,
è più di un mese che non Le scrivo e questo perchè nel frattempo mio padre è stato operato, procedo però con ordine.
Risultato della PET:
"Le immagini total-body ricostruite nei 3 piani ortogonali hanno evidenziato patologico acuumulo del radiofarmaco nel segmento apicale posteriore del lobo superiore del polmone sx (suv max 7,5).Non evidenti altre aree di alterato metabolismo glicidico nei rimanenti distretti corporei esaminati.
Le immagini dell'encefalo ricostruite nei 3 piani ortogonali non hanno evidenziato, nei limiti risolutivi della metodica, aree di alterato metabolismo del 18°F-FDG a carico delle strutture encefaliche sopra e sotto tentoriali.
Conclusioni: Il quadro PET mostra aree ad elevato metabolismo glicidico, da riferire a tessuto eteroplastico, nella sede anatomica descritta".
A seguito della PET mio padre è stato operato giorno 18 c.m.e gli è stato asportato oltre al nodulo che ad una prima analisi è risultato maligno anche il lobo del polmone nel quale il nodulo era inserito. Il chirurgo ha detto che ad occhio nudo non si vedevono linfonodi infetti, ma ci sono dei rari casi in cui i linfonodi anche se sembrano benigni in realtà sono maligni e quindi li stanno facendo esaminare, se come lui pensa i linfonodi dovessero risultare innocui non ci sarà bisogno di nessuna terapia e il caso si può ritenere concluso "semplicemente" con l'intervento.
Lei che ne pensa?
C'è comunque un altro problema che in realtà è saltato fuori prima di indagare sulle condizioni dei polmoni e cioè dei noduli alla tiroide, questa la diagnosi dell'ecografia:
"Volume aumentato, in particolare il lobo dx presenta struttura dismogenea.presenza di nodularità multiple di tipo colloidocistico. Nel III inferiore del lobo dx nodulo solido con D max 2o mm, piccola cisti nel lobo sx. Non linfonodi patologici.
Conclusioni: Gozzo multinodulare eutiroideo.Necessaria valutazione TC nel sospetto di formazione espansiva polmonare".
Ecco come poi mio padre si è sottoposto ai controlli relativi ai polmoni.
Ora mi chiedo come mai la PET non ha evidenziato questi noduli alla tiroide?
Secondo Lei potrebbe esserci correlazione tra i noduli alla tiroide e quello asportatogli al polmone e se si allora potrebbe trattarsi di metastasi?
Siamo in attesa di avere i risultati dell'agoaspirato fatto ai 4 noduli della tiroide, il quinto se ho capito bene si trova troppo giù per essere analizzato.
Ora alla luce di questo quadro che mi sembra a dir poco drammatico Lei cosa ne pensa?
La ringrazio anticipatamnte delle risposte e dei chiarimenti che come sempre molto gentilmente vorrà darmi.
è più di un mese che non Le scrivo e questo perchè nel frattempo mio padre è stato operato, procedo però con ordine.
Risultato della PET:
"Le immagini total-body ricostruite nei 3 piani ortogonali hanno evidenziato patologico acuumulo del radiofarmaco nel segmento apicale posteriore del lobo superiore del polmone sx (suv max 7,5).Non evidenti altre aree di alterato metabolismo glicidico nei rimanenti distretti corporei esaminati.
Le immagini dell'encefalo ricostruite nei 3 piani ortogonali non hanno evidenziato, nei limiti risolutivi della metodica, aree di alterato metabolismo del 18°F-FDG a carico delle strutture encefaliche sopra e sotto tentoriali.
Conclusioni: Il quadro PET mostra aree ad elevato metabolismo glicidico, da riferire a tessuto eteroplastico, nella sede anatomica descritta".
A seguito della PET mio padre è stato operato giorno 18 c.m.e gli è stato asportato oltre al nodulo che ad una prima analisi è risultato maligno anche il lobo del polmone nel quale il nodulo era inserito. Il chirurgo ha detto che ad occhio nudo non si vedevono linfonodi infetti, ma ci sono dei rari casi in cui i linfonodi anche se sembrano benigni in realtà sono maligni e quindi li stanno facendo esaminare, se come lui pensa i linfonodi dovessero risultare innocui non ci sarà bisogno di nessuna terapia e il caso si può ritenere concluso "semplicemente" con l'intervento.
Lei che ne pensa?
C'è comunque un altro problema che in realtà è saltato fuori prima di indagare sulle condizioni dei polmoni e cioè dei noduli alla tiroide, questa la diagnosi dell'ecografia:
"Volume aumentato, in particolare il lobo dx presenta struttura dismogenea.presenza di nodularità multiple di tipo colloidocistico. Nel III inferiore del lobo dx nodulo solido con D max 2o mm, piccola cisti nel lobo sx. Non linfonodi patologici.
Conclusioni: Gozzo multinodulare eutiroideo.Necessaria valutazione TC nel sospetto di formazione espansiva polmonare".
Ecco come poi mio padre si è sottoposto ai controlli relativi ai polmoni.
Ora mi chiedo come mai la PET non ha evidenziato questi noduli alla tiroide?
Secondo Lei potrebbe esserci correlazione tra i noduli alla tiroide e quello asportatogli al polmone e se si allora potrebbe trattarsi di metastasi?
Siamo in attesa di avere i risultati dell'agoaspirato fatto ai 4 noduli della tiroide, il quinto se ho capito bene si trova troppo giù per essere analizzato.
Ora alla luce di questo quadro che mi sembra a dir poco drammatico Lei cosa ne pensa?
La ringrazio anticipatamnte delle risposte e dei chiarimenti che come sempre molto gentilmente vorrà darmi.
[#13]
Buonasera,
concordo pienamente con quanto le ha detto il collega: l'intervento di lobectomia polmonare con linfoadenectomia, qualora sia confermato che i linfonodi non sono coinvolti da malattia, è un intervento da considerare curativo: il paziente dovrà solo eseguire dei controlli a distanza.
Volevo inoltre tranquillizzarla sulla situazione tiroidea: i noduli tiroidei sono presenti circa nella metà della popolazione, e nella maggioranza dei casi non sono patologici. Comunque, la tiroide non è in genere interessata da metastasi a partenza dal tumore del polmone (si tratterebbe comunque di una malattia diversa).
Nel caso di suo padre il fatto che questi noduli non fossero evidenti è un fatto prognosticamente positivo.
La cosa più probabile è che si tratti di un gozzo tiroideo (o struma) cosiddetto multinodulare.
Agli esami di agoaspirato i colleghi avranno sicuramente fatto eseguire a suo padre anche il dosaggio sierico (nel sangue) degli ormoni tiroidei (FT3, FT4) e dell'ormone tireostimolante (TSH), per identificare eventuali disfunzioni tiroidei (iper o ipotiroidismo).
Secondo me, in definitiva, il quadro non è assolutamente drammatico, e per il momento è stato gestito correttamente dai colleghi che hanno in cura suo padre.
La saluto cordialmente,
concordo pienamente con quanto le ha detto il collega: l'intervento di lobectomia polmonare con linfoadenectomia, qualora sia confermato che i linfonodi non sono coinvolti da malattia, è un intervento da considerare curativo: il paziente dovrà solo eseguire dei controlli a distanza.
Volevo inoltre tranquillizzarla sulla situazione tiroidea: i noduli tiroidei sono presenti circa nella metà della popolazione, e nella maggioranza dei casi non sono patologici. Comunque, la tiroide non è in genere interessata da metastasi a partenza dal tumore del polmone (si tratterebbe comunque di una malattia diversa).
Nel caso di suo padre il fatto che questi noduli non fossero evidenti è un fatto prognosticamente positivo.
La cosa più probabile è che si tratti di un gozzo tiroideo (o struma) cosiddetto multinodulare.
Agli esami di agoaspirato i colleghi avranno sicuramente fatto eseguire a suo padre anche il dosaggio sierico (nel sangue) degli ormoni tiroidei (FT3, FT4) e dell'ormone tireostimolante (TSH), per identificare eventuali disfunzioni tiroidei (iper o ipotiroidismo).
Secondo me, in definitiva, il quadro non è assolutamente drammatico, e per il momento è stato gestito correttamente dai colleghi che hanno in cura suo padre.
La saluto cordialmente,
[#16]
Utente
Salve Dottore,
Le scrivo per comunicarLe che abbiamo avuto l'esito dell'esame istologico che ha confermato l'inesistenza di linfonodi infetti, per cui secondo il parere del chirurgo che lo ha operato, il caso è definitivamente chiuso.
Ciò che ora mi preoccupa è l'oncologo, in quanto a suo dire (e penso sia giusto) bisogna capire se il tumore al polmone è stato un tumore indipendente o è partito dal tumore della prostata che ha avuto quasi 3 anni fà e quindi in quest'ultima ipotesi fare la chemio.
Ora Le chiedo se nella PET che mio padre ha effettuato prima dell'intervento (il cui esito Le è stato riportato nelle precedenti e-mail, è possibile evidenziare una probabile metastsi.
Certa in una Sua risposta,cordialmente La saluto.
Le scrivo per comunicarLe che abbiamo avuto l'esito dell'esame istologico che ha confermato l'inesistenza di linfonodi infetti, per cui secondo il parere del chirurgo che lo ha operato, il caso è definitivamente chiuso.
Ciò che ora mi preoccupa è l'oncologo, in quanto a suo dire (e penso sia giusto) bisogna capire se il tumore al polmone è stato un tumore indipendente o è partito dal tumore della prostata che ha avuto quasi 3 anni fà e quindi in quest'ultima ipotesi fare la chemio.
Ora Le chiedo se nella PET che mio padre ha effettuato prima dell'intervento (il cui esito Le è stato riportato nelle precedenti e-mail, è possibile evidenziare una probabile metastsi.
Certa in una Sua risposta,cordialmente La saluto.
Questo consulto ha ricevuto 17 risposte e 17.9k visite dal 09/07/2009.
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