Tumore ala prostata

Buongiorno,volevo avere una consulenza.Mio padre ha 78 anni ed è stato operato alla prostata per ben due volte, l'ultima volta circa 3 anni fa al Gemelli a Romail. Ha eseguito una prostatectomia con asportazione totale. Dall'esame istologico è risultato un carcinoma maligno Il chirurgo che lo ha operato non ha ritenuto di sottoporlo a chemio o radio. Alcuni mesi dopo l'intervento ha effettuato il PSA ed è risultato leggermente aumentato rispetto a dopo l'intervento (valore,a quanto pare, non normale visto che non ha più la prostata).L'oncologo gli ha prescritto delle pillole e tenere sotto controllo il psa. Dopo 3 anni il valore continua sempre ad aumentare anche se lentamente. Dopo due anni di cure mio padre si sente molto stanco oltre ad avere nausea e bruciore allo stomaco. Ieri ha incontrato un altro oncologo per avere un'altro riferimento. Il dottore gli ha consigliato un ciclo di radioterapia perchè secondo lui la radio doveva essere fatta subito dopo l'intervento. Probabilmente alcune cellule maligne, che sono state tenuta a bada dalla cura che lui sta facendo, sono la caua del valore del psa.
Dall'ultimo controllo scintigrafia ecc.... non risulta niente di allarmante.
Quello che volevo chiedere è: come si spiega dopo l'intervento questo valore del PSA? Bisogna preoccuparsi?E' opportuno consultare un altro specialista?Io,come si può intuire,sono abbastanza preoccupata e anche molto confusa perchè ho dei pareri discondanti. Mi potrebbe consigliare un altro specialista che posso interpellare. Io vivo a Firenze, mentre mio padre a
Foggia. Secondo lei un ciclo di rdio può risolvere il problema ?
La ringrazio per l'attemzione






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Dr. Giovanni Beretta Andrologo, Urologo, Patologo della riproduzione, Sessuologo 56.2k 1.2k 644
Caro lettore ,

queste sono sotuazione cliniche che difficilmente possono essere discusse capite tramite una semplice e-mail.

In sintesi comunque mi pare che suo padre a già consultato un altro collega oncologo che gli ha in parte spiegato la sua situazione clinica e proposto una terapia alternativa che potrebbe essere condivisa anche se gli elementi clinici che ci fornisce non sono tali da poterle confermare in modo preciso la situazione presentata.

Per sentire un terzo parere a Foggia la cosa migliore è forse consultare in diretta il vostro medico curante ed anche il nostro sito può comunque darle una mano .

Un cordiale saluto

Giovanni Beretta
www.andrologiamedica.org
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Giovanni Beretta M.D.
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Prof. Filippo Alongi Radioterapista 2.1k 120 17
La radioterapia di salvataggio è una opzione importante dalle potenzialità curative, dal sicuro beneficio clinico.
E' indicata in caso di ripresa di PSA (>0,20ng/ML) dopo l'intervento chirurgico, se gli esami attestano che non c'è malattia al di fuori della loggia prostatica(PET con Colina o scintigrafia ossea, da prescrivere solo con adeguati livelli di PSA) e/o in caso di conferma istologica di malattia locale(biopsia della anastomosi vescico-ureterale).
Ne parli con persone competenti come il radioterapista, insieme al suo urologo. Mi sembra un argomento molto complesso da affrontare con il medico curante che invece la può indirizzare dagli speciliasti del campo. A Roma, oltretutto c'è ne sono parecchi.
Per ulteriori dubbi legga il seguente articolo cliccando qui:

www.medicitalia.it/02it/notizia.asp?idpost=76940

Prof. Filippo Alongi
Professore ordinario di Radioterapia
Direttore Dipartimento di Radioterapia Oncologica Avanzata, IRCCS Negrar(Verona)

[#3]
dopo
Utente
Utente
Gentili dottori Beretta e Alongi
grazie per le risposte e per la vostra professionalità.
Vorrei scusarmi per non avervi ringraziato prima, ma volevo aspettare le ultime notizie da parte di mio padre e chiderVi ancora un consiglio.
Venerdì mio padre è stato da un radioterapista a Foggia il quale, dopo aver visionato tutti i referti, si è meravigliato perchè dopo l'intervento a Roma non gli abbiamo fatto un ciclo di radioterapia.
Lui gli ha consigliato di eseguiire un ciclo di 6 settimane ma tra qualche mese perchè nel frattempo a mio padre gli è stata diagnosticata una ernia inguinale e prolasso.
Dovrebbe per prima operarsi l'ernia e quando questa sarà ben cicatrizzata dovrebbe cominciare la radio.
Noi siamo increduli, perchè ci sembra che se gli avessero fatto la radio a tempo debito forse ora mio padre avrebbe risolto il problema .
Approfitto della vostra disponibilità per chiederVi un parere medico in quanto mio padre gira tra cliniche, ospedali e studi medici ormai da tempo ed è molto confuso soprattutto ora che dovrà subire un altro intervento. E' un uomo molto dinamico e attivo nonostante i suoi 77 anni e attualmente però è demotivato e nervoso, perciè vorrei aiutarlo a stare più tranquillo. Pertanto Vi comunico alcuni dati clinici nel caso possiate darmi un consiglio.

Dicembre 2006 operazioneal Gemelli a Roma: prostatectomia radicale e linfadenectomia iliaco-otturatoria bilaterale. (grado di Gleason 7): terapia Casodex 150mg.
Gennaio 2007 : PSA 1.29 : eseguita la TAC + Scintigrafia + Ecografia .: niente da evidenziare ma il nuovo PSA è 1.66
Luglio 2007 : Pet con colina + ecografia eseguito a Bologna: " da evidenziare delle multiple e piccole aree ad elevata attività metabolica a livello osseo in corrispondena di: processo traverso di sinistra C7, corpo di D6, D9 e alla scapola destra, ala iliaca di sinistra Reperti segnalati di piccoole dimensioni"
Il PSA continua ad aumentare fino a dicembre 2007 che è 3.60.

Gennaio 2008 visita presso l'ospedale a San Giovanni Rotondo (FG) il radioterapista e l'oncologo decidono di non fare la radioterapia ma cambiare solo cura.
Febbraio 2008 in cura con Estracyt 140 mg. (4 al giorno) e Decapeptyl 3,75 mg. 1 iniezione ogni 28 giorni.
Il PSA inizia a scendere fino a giugno 2008 che arriva 0.76 (con grande felicità di mio padre rinato psicologicamente.)
Marzo 2009 il PSA riconincia a salire fino ad oggi che è di 2.30.

Vi ringrazio infinitamente


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Dr. Giovanni Beretta Andrologo, Urologo, Patologo della riproduzione, Sessuologo 56.2k 1.2k 644
Caro lettore ,

le ripeto che queste situazioni cliniche difficile e complesse, senza la possibilità di visionare per bene ed in diretta tutta le indagini storiche ed attuali da lei fatte e senza poter raccogliere in diretta la sua storia clinica e fare soprattutto una valutazione clinica, sono di difficile interpretazione via e-mail.

Ancora più difficile contestare l'operato dei colleghi che ci hanno preceduto.

Detto questo poi possiamo anche dirle invece che le ultime indicazioni terapeutiche proposte a suo padre dal collega radioterapista che ha recentemente rivalutato la situazione clinica possono essere condivisibili, non "giudicabili" a mio avviso invece le considerazioni storiche.

Un cordiale saluto.

Giovanni Beretta

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dopo
Utente
Utente
Gentile dottor Beretta
la ringrazio nuovamente per la sua risposta e farò leggere a mio padre il suo messaggio, forse lo renderà più tranquillo.
Cordiali saluti

[#6]
dopo
Utente
Utente
Gentile dottor Beretta
la ringrazio nuovamente per la sua risposta e farò leggere a mio padre il suo messaggio, forse lo renderà più tranquillo.
Cordiali saluti

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