Insufficienza venosa, trombosi, varicectomia

Sono una donna anziana e soffro da molti anni di vene varicose alle gambe..
Facendo gli esami ecodoppler, i vari specialisti mi hanno detto cose diverse, chi dice che mi farebbe operare se avessi 50 anni ma ora la situazione non si recupera più, chi dice che mi sarebbe utile operarmi per migliorare le vene e prevenire possibili trombosi. Vorrei chiedere il vostro parere.
Sei mesi fa ho fatto un altro ecodoppler, con questo risultato (che sintetizzo):
"Asse venoso profondo bilaterale pervio, comprimibile e con continenza valvolare. Non immagini riferibili a TVS o TVP pregresse o in atto. Ostio safeno femorale destro pervio e continente. Reflusso continuo a carico della grande safena fino a un terzo superiore di gamba, dove origina collaterale ectasica. Ostio safeno popliteo destro pervio e continente senza reflusso. Ostio safeno femorale sinistro pervio e continente senza reflusso. Ostio safeno popliteo sinistro pervio, ectasico e sede di incontinenza severa. La piccola safena presenta reflusso fino a un terzo medio inferiore di gamba dove reflusso scarica su collaterale mediale in corrispondenza di perforante insufficiente."

Il chirurgo vascolare mi ha detto che in sintesi ho varici a carico della grande safena della gamba destra e della piccola safena della gamba sinistra.
Mi ha consigliato, dicendo di non aspettare molto, ma io ho paura, la "Terapia chirurgica: legatura OSP più varicectomie in A. L. a sinistra".
Questa operazione in anestesia locale, per fortuna, dice che è abbastanza urgente.
Poi ha detto che dopo potrei fare anche "l'ablazione endovasale con radio frequenza della grande safena destra (venefit)." Nel frattempo mi ha prescritto una calza elastica AG a destra e gambaletto a sinistra, e Vessel una compressa due volte al giorno per 6 mesi, che ora ho finito.

Vorrei decidermi se farmi operare o no, perché alcune persone della mia età che si sono operate, poi hanno avuto complicazioni o son tornate al punto di prima dopo qualche anno, e quindi ho paura che non serva a nulla, e a volte penso sia meglio lasciare tutto come è ora, tenendomi le mie calze a pressione.
Secondo voi, la prima operazione, quella in anestesia locale, è solo un consiglio che potrei anche fare a meno, o è necessaria?
Grazie in anticipo.
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Dr. Lucio Piscitelli Chirurgo vascolare, Chirurgo generale 6.2k 233 20
CON I LIMITI DI UN CONSULTO A DISTANZA

Gentile Utente,
per quanto il reperto ecografico che riferisce descrive una condizione clinica che implica effettivamente la necessità delle attenzioni del chirurgo, l'indicazione ad un intervento non può prescindere da una serie di valutazioni legate all'intensità e gravità dei sintomi lamentati, ricorrenza di complicanze (flebiti, ecc.), condizioni generali della paziente, ecc. Tutte considerazioni difficili da proporre a distanza.
La accuratezza dell'ecocolordoppler e il tipo di tattica chirurgica proposti lascerebbero in ogni caso intuire la affidabilità dei professionisti che La stanno seguendo, per cui potrebbe essere opportuno perseguire i suggerimenti che Le vengono proposti.

Riguardo il problema delle recidive Le sottopongo questo articolo che potrebbe esserLe utile:
https://www.medicitalia.it/minforma/chirurgia-vascolare-e-angiologia/1143-varici-e-capillari-a-volte-tornano-il-problema-delle-recidive.html

Lucio Piscitelli - Napoli - 338 6503365
https://www.medicitalia.it/luciopiscitelli/#sede_1

Il reflusso gastroesofageo è la risalita di materiale acido dallo stomaco all'esofago: sintomi, cause, terapie, complicanze e quando bisogna operare.

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