Dolore costante fianco sx

Gentili dottori,
premetto di essere presumibilmente sofferente di colon irritabile, in quanto sin da piccolo la mia vita è stata costellata da episodiche diarree, spesso in concomitanza di tensione emotiva o a stress. Sono infatti una persona molto ansiosa e tendo ad osservare con fin troppo scrupolo tutti i segnali del mio corpo, con la tendenza a somatizzare mie suggestioni. Premetto inoltre di avere un'ipertensione essenziale e di soffrire da 5 anni circa di disturbi dello svuotamento vescicale.
Nell'ultimo periodo, anche senza apparenti cause emotive, soffro di episodi diarrioici violenti (scariche ravvicinate in una sola seduta, precedute da dolori forti ad intervalli di circa 10 min.) che poi terminano dopo lo svuotamento del ventre. Le feci appaiono semidiarroiche, cioè acquosissime ma alternate a feci piuttosto dure. In situazione normale, l'evacuazione è incostante nei giorni, ma grosso modo regolare.
L'ultimo episodio mi ha particolarmente preoccupato, in quanto, dopo lo svuotamento è comparso dopo un giorno un dolore fisso in un punto preciso nella zona ipogastrica sinistra, sordo ma costante, più accentuato alla pressione della mano. Ho assunto rifacol per due giorni e yovis due volte al giorno, ancora oggi. L'evacuazione è ripresa, anche se non proprio naturale e abbondante; non sto avendo problemi digestivi e mangio senza difficoltà e con appetito normale, ma dopo due giorni questo dolore sordo continua, a momenti meno accentuato (dopo aver riposato o dormito, o dopo aver mangiato), a volte più. Potrebbe essere un inizio preoccupante di ileo meccanico? In questo caso, avrei altre manifestazioni più preoccupanti? E' bene che io faccia la colonscopia? che continui ad assumere fermenti lattici? che altro mi consigliate in merito?
Attendo una cortese risposta. Grazie.
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Dr. Andrea Favara Gastroenterologo, Chirurgo apparato digerente, Colonproctologo, Chirurgo generale 27.1k 672
La sua sintomatologia è in effetti compatibile con una sindrome dell' intestino irritabile per la quale un costante rapporto con un gastroenterologo è la cosa migliore da fare per seguire l' evoluzione del problema, i diversi aspetti e suggerire le terapie piu' appropriate che possono variare durante la storia natuale della malattia. Auguri!

Dottor Andrea Favara

http://www.andreafavara.it

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