Le cause del sanguinamento interno
Buongiorno,
sono un ragazzo di 24 anni e da circa 5 settimane ho riscontrato delle evidenti tracce di sangue rosso vivo nelle feci. Gli episodi non sono stati costanti ma si sono ripetuti varie volte, in due occasioni con un leggero gocciolamento a seguito dell'evacuazione e una volta con filamenti ben visibili sulla materia fecale. Non sottovalutando il sintomo ho consultato il mio medico che mi ha tranquillizzato dicendomi che data la mia età non vi è rischio di patologie gravi e che la causa più probabile del fatto è un'emorroide interna o nel peggiore dei casi un piccolo polipo.
Negli ultimi giorni però ho accusato dolori addominali e alterazione del ritmo intestinale (feci morbide e sottili alternate a feci compatte e di diametro non piccolo), e ho subito un calo di peso visibile (circa 2 kg in altrettanti giorni). Molto preoccupato dei sintomi, mi sono recato tempestivamente da uno specialista e ho effettuato delle analisi del sangue (negative) per vedere se erano riscontrabili anemia o altri segnali indicativi. L'esplorazione rettale è risultata negativa, per cui mi è stata fissata una colonscopia per accertare le cause del sanguinamento interno. Anche la palpazione dell'addome e l'ecografia addominale non hanno riscontrato alcuna anomalia.
Volevo chiedere il vostro parere sulla significatività di questi controlli e sul grado di tranquillità che devo tenere nell'attesa dell'ulteriore esame che andrò ad effettuare. Il medico mi ha detto che a suo parere il fattore di rischio a questa età è bassissimo e che comunque in caso di patologie serie è improbabile che le visite che ho fatto non avrebbero dato alcun segnale sospetto. Mi è stato anche detto che, trattandosi di problematiche intestinali, l'aspetto psicologico può influire molto sulla percezione dei sintomi (sono una persona notevolmente nervosa).
Purtroppo questi ultimi (dolori nella parte sinistra dell'addome, ecc...) persistono ad oggi e da solo non riesco ad assumere un atteggiamento sereno nonostante le rassicurazioni dei medici.
Vorrei un parere obiettivo sulla situazione e vi ringrazio in anticipo della risposta.
sono un ragazzo di 24 anni e da circa 5 settimane ho riscontrato delle evidenti tracce di sangue rosso vivo nelle feci. Gli episodi non sono stati costanti ma si sono ripetuti varie volte, in due occasioni con un leggero gocciolamento a seguito dell'evacuazione e una volta con filamenti ben visibili sulla materia fecale. Non sottovalutando il sintomo ho consultato il mio medico che mi ha tranquillizzato dicendomi che data la mia età non vi è rischio di patologie gravi e che la causa più probabile del fatto è un'emorroide interna o nel peggiore dei casi un piccolo polipo.
Negli ultimi giorni però ho accusato dolori addominali e alterazione del ritmo intestinale (feci morbide e sottili alternate a feci compatte e di diametro non piccolo), e ho subito un calo di peso visibile (circa 2 kg in altrettanti giorni). Molto preoccupato dei sintomi, mi sono recato tempestivamente da uno specialista e ho effettuato delle analisi del sangue (negative) per vedere se erano riscontrabili anemia o altri segnali indicativi. L'esplorazione rettale è risultata negativa, per cui mi è stata fissata una colonscopia per accertare le cause del sanguinamento interno. Anche la palpazione dell'addome e l'ecografia addominale non hanno riscontrato alcuna anomalia.
Volevo chiedere il vostro parere sulla significatività di questi controlli e sul grado di tranquillità che devo tenere nell'attesa dell'ulteriore esame che andrò ad effettuare. Il medico mi ha detto che a suo parere il fattore di rischio a questa età è bassissimo e che comunque in caso di patologie serie è improbabile che le visite che ho fatto non avrebbero dato alcun segnale sospetto. Mi è stato anche detto che, trattandosi di problematiche intestinali, l'aspetto psicologico può influire molto sulla percezione dei sintomi (sono una persona notevolmente nervosa).
Purtroppo questi ultimi (dolori nella parte sinistra dell'addome, ecc...) persistono ad oggi e da solo non riesco ad assumere un atteggiamento sereno nonostante le rassicurazioni dei medici.
Vorrei un parere obiettivo sulla situazione e vi ringrazio in anticipo della risposta.
[#1]
Il suo Medico ha ragione: la probabilita' che non siano emorroidi (o altre patologie benigne del retto) sono molto basse. Ad ogni modo la colonscopia le dara' la diagnosi definitiva. Tenga conto comunque che i dolori addominali che lei descrive potrebbero non essere correlati alla patologia emorroidaria e al sanguinamento.
Cordiali saluti
Cordiali saluti
dott. Stefano Spina
www.stefanospina.com
[#2]
Utente
La ringrazio per la pronta risposta... il fatto che i dolori potessero non essere correlati al sanguinamento e alla patologia che lo causa mi è stato già detto, ma come ho menzionato prima non è stata riscontrata nessuna fonte di preoccupazione (lo specialista che mi ha visitato non ha escluso che il mio stato di angoscia e di stress nel notare i sintomi non abbia amplificato un eventuale stato di infiammazione o di irritabilità dell'intestino). Ripeto, mi è stato detto chiaramente che dopo queste visite una patologia più seria avrebbe dovuto dare perlomeno qualche segno (infatti la colonscopia mi è stata prescritta non d'urgenza ma soltanto per confermare la diagnosi del medico). Mi fa piacere comunque sapere che non ci sia motivo di supporre nulla di grave. Grazie nuovamente e cordiali saluti a lei.
[#4]
Utente
Gentile dottore,
le riscrivo per riferirle l'esito dell'esame colonscopico che ho effettuato. Mi è stata diagnosticata una probabile forma di proctite ulcerosa localizzata nell'ultimo tratto del retto, piuttosto in basso. Per il resto solo una leggera infiammazione della mucosa dell'ileo.
Avendo letto che le malattie infiammatorie di tipo ulceroso difficilmente scompaiono del tutto e che possono avere complicazioni come l'aumentato rischio di sviluppare patologie gravi, ho espresso queste preoccupazioni al medico che ha effettuato l'esame ma mi è stato detto di non preoccuparmi, sia perché sembra trattarsi di una forma abbastanza lieve sia perché questi rischi riguardano soprattutto ulcere a livello del colon che si protraggano per un intervallo di tempo elevato (anche più di 10 anni), e che nel mio caso seguendo eventualmente un trattamento adeguato non ci dovrebbero essere complicazioni.
Le sembra una diagnosi ragionevole?
Grazie di nuovo per l'attenzione.
le riscrivo per riferirle l'esito dell'esame colonscopico che ho effettuato. Mi è stata diagnosticata una probabile forma di proctite ulcerosa localizzata nell'ultimo tratto del retto, piuttosto in basso. Per il resto solo una leggera infiammazione della mucosa dell'ileo.
Avendo letto che le malattie infiammatorie di tipo ulceroso difficilmente scompaiono del tutto e che possono avere complicazioni come l'aumentato rischio di sviluppare patologie gravi, ho espresso queste preoccupazioni al medico che ha effettuato l'esame ma mi è stato detto di non preoccuparmi, sia perché sembra trattarsi di una forma abbastanza lieve sia perché questi rischi riguardano soprattutto ulcere a livello del colon che si protraggano per un intervallo di tempo elevato (anche più di 10 anni), e che nel mio caso seguendo eventualmente un trattamento adeguato non ci dovrebbero essere complicazioni.
Le sembra una diagnosi ragionevole?
Grazie di nuovo per l'attenzione.
Questo consulto ha ricevuto 6 risposte e 2.5k visite dal 04/03/2010.
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