Stenosi anale duratura
Salve, sono un ragazzo omossessuale e sieropositivo di 35 anni che è stato operato di emorroidi.
Dall'inizio:
Ho iniziato a soffrire di emorroidi nell'aprile del 2009 (emorroidi di I° Grado). Dopo varie valutazioni (arrivate al II° e III°) e varie visite, anche se non mi sembravano gravi (erano interne e non sanguinavano), ho deciso di operarmi. Tengo a precisare che ho (avevo) rapporti anali e che volevo risolvere al piu presto questo grande problema (meno importante per un eterosessuale).
Sono stato operato il 19 Febbraio 2010 con Milligan Morgan (pensavo fosse dato piu decisivo e meno problematico per il mio problema ad avere rapporti anali).
Ovviamente prima delle operazioni dissi al chirurgo del fatto che fossi omosessuale, pensando che ci fossero diverse attenzioni in questo genere di pazienti. E i chirurghi mi dissero che non c'era assolutamente problema e che avrei potuto tornare alla mia vita normale ed a poter avere rapporti dopo poco piu di un mese dall'intervento. E non mi hanno mai parlato di complicanze dovute all'intervento.
Fatto sta che siamo al LUGLIO 2011 (Ovvero sono passati 1 anno e 6 mesi) e io continuo ad avere problemi sia a defecare e assolutamente impossibilitato ad avere rapporti anali. La diagnosi all'inizio IPERTONO SFINTERALE CON STENOSI DI GRADO MEDIO. E qui il calvario... creme su creme (antrolin, colostrum,cicatrene, voltaren..) e l'uso dei dilatatori anali. Io fin dalle prime visite avevo male anche a tutta la gamba quando andavo in bagno e solo un ultimo dottore nel OTTOBRE 2010 con una ECOGRAFIA TRANSRETTALE ha notato "una immagine ipoecogena con spot ecogeno all'interno che dalla lesione cutanea anale dx ore5.00 si irradia in profondità fino al margine esterno sempre ore 5.00 con aspetto di tragitto fistoloso e evidenti aspetti di raccolte ascessuali"... Da qui inizia a prendere CIPROXIN per piu di un mese e FLAGYL, VOLTAREN, ASACOL e l'uso di questi benedetti dilatatori che sono veramente diventati insopportabili anche per me!..
Il dolore alla gamba e gli ascessi e tragitti fistolosi sembrano spariti... ma il mio problema continua. Continuo a fare feci piccolissime e faccio fatica a infilarmi i dilatatori.
Io sono veramente distrutto psicologicamente. Sono piu di 3 anni che non ho alcun tipo di rapporto anale e neanche personale.
Sono dunque a chiedervi come possa intervenire per risolvere il problema. Se mi faccio operare di nuovo, riuscirò a tornare ad avere rapporti anali? Sembra banale ma è del tutto essenziale che io possa ritornare a farlo. Ne va della mia sessualità. Una mia amica infermiera mi ha detto che c'è anche la possibilità che operandomi mi si apra troppo e che possa avere delle perdite.
Ho passato piu di un anno portando i pannolini (mai avrei pensato di farlo). E ho la fortuna di avere le feci morbide se no avrei avuto ancora piu difficoltà ad andare in bagno.
Datemi delle soluzioni vi prego!! Almeno se so che non ce ne sono, prendo l'appuntamento per uno psichiatra e antidepressivi!!
Dall'inizio:
Ho iniziato a soffrire di emorroidi nell'aprile del 2009 (emorroidi di I° Grado). Dopo varie valutazioni (arrivate al II° e III°) e varie visite, anche se non mi sembravano gravi (erano interne e non sanguinavano), ho deciso di operarmi. Tengo a precisare che ho (avevo) rapporti anali e che volevo risolvere al piu presto questo grande problema (meno importante per un eterosessuale).
Sono stato operato il 19 Febbraio 2010 con Milligan Morgan (pensavo fosse dato piu decisivo e meno problematico per il mio problema ad avere rapporti anali).
Ovviamente prima delle operazioni dissi al chirurgo del fatto che fossi omosessuale, pensando che ci fossero diverse attenzioni in questo genere di pazienti. E i chirurghi mi dissero che non c'era assolutamente problema e che avrei potuto tornare alla mia vita normale ed a poter avere rapporti dopo poco piu di un mese dall'intervento. E non mi hanno mai parlato di complicanze dovute all'intervento.
Fatto sta che siamo al LUGLIO 2011 (Ovvero sono passati 1 anno e 6 mesi) e io continuo ad avere problemi sia a defecare e assolutamente impossibilitato ad avere rapporti anali. La diagnosi all'inizio IPERTONO SFINTERALE CON STENOSI DI GRADO MEDIO. E qui il calvario... creme su creme (antrolin, colostrum,cicatrene, voltaren..) e l'uso dei dilatatori anali. Io fin dalle prime visite avevo male anche a tutta la gamba quando andavo in bagno e solo un ultimo dottore nel OTTOBRE 2010 con una ECOGRAFIA TRANSRETTALE ha notato "una immagine ipoecogena con spot ecogeno all'interno che dalla lesione cutanea anale dx ore5.00 si irradia in profondità fino al margine esterno sempre ore 5.00 con aspetto di tragitto fistoloso e evidenti aspetti di raccolte ascessuali"... Da qui inizia a prendere CIPROXIN per piu di un mese e FLAGYL, VOLTAREN, ASACOL e l'uso di questi benedetti dilatatori che sono veramente diventati insopportabili anche per me!..
Il dolore alla gamba e gli ascessi e tragitti fistolosi sembrano spariti... ma il mio problema continua. Continuo a fare feci piccolissime e faccio fatica a infilarmi i dilatatori.
Io sono veramente distrutto psicologicamente. Sono piu di 3 anni che non ho alcun tipo di rapporto anale e neanche personale.
Sono dunque a chiedervi come possa intervenire per risolvere il problema. Se mi faccio operare di nuovo, riuscirò a tornare ad avere rapporti anali? Sembra banale ma è del tutto essenziale che io possa ritornare a farlo. Ne va della mia sessualità. Una mia amica infermiera mi ha detto che c'è anche la possibilità che operandomi mi si apra troppo e che possa avere delle perdite.
Ho passato piu di un anno portando i pannolini (mai avrei pensato di farlo). E ho la fortuna di avere le feci morbide se no avrei avuto ancora piu difficoltà ad andare in bagno.
Datemi delle soluzioni vi prego!! Almeno se so che non ce ne sono, prendo l'appuntamento per uno psichiatra e antidepressivi!!
[#1]
gentile utente,
nonostante il sentimento di comprensione nei suoi confronti in relazione alla sua storia clinica e le sue sequele, purtroppo le ricordo i limiti di una valutazione a distanza.
il consiglio è quello di rivolgersi realmente e non virtualmente ad uno specialista: lo stesso che ha trattato inizialmente il problema emorroidario o altro specialista, per poter essere visitato e constatare direttamente il problema.
potrebbero essere utilizzati anche presidi diagnostici per una valutazione della tensione sfinteriale.
spero che riesca a risolvere in modo definitivo la problematica per ritornare ad una vita il più possibile vicina alla normalità
cordiali saluti e ci tenga informati
nonostante il sentimento di comprensione nei suoi confronti in relazione alla sua storia clinica e le sue sequele, purtroppo le ricordo i limiti di una valutazione a distanza.
il consiglio è quello di rivolgersi realmente e non virtualmente ad uno specialista: lo stesso che ha trattato inizialmente il problema emorroidario o altro specialista, per poter essere visitato e constatare direttamente il problema.
potrebbero essere utilizzati anche presidi diagnostici per una valutazione della tensione sfinteriale.
spero che riesca a risolvere in modo definitivo la problematica per ritornare ad una vita il più possibile vicina alla normalità
cordiali saluti e ci tenga informati
Marco Catani
http://www.marcocatani.it
Il consulto online non può nè deve sostituire la visita reale
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