Prolasso mucoso

buongiorno.
accusando da molti mesi disturbi ano-rettali (bruciore, dolore, ano umido, prurito, occasionale sanguinamento, tenesmo), intestinali (gonfiore, peso, dolore, borborigmi, meteorismo) e problemi evacuativi (feci non formate o se formate molto sottili e spezzate, senso di evacuazione incompleta) e non avendo tratto beneficio dalle terapie prescrittemi (psyllogel, yovis, antrolin) dopo visite precedenti, mi sono sottoposto a un'ulteriore visita specialistica che ha evidenziato un prolasso mucoso occulto (I grado); in precedenza mi erano state diagnosticate emorroidi (2° grado). mi è stato prescritto: bidet caldi, uso di dilatatori, assunzione di pelvilen. mi risulta che il pelvilen sia impiegato per disturbi urinari-genitali piuttosto che proctologici: che benefici può darmi? quanto ai dilatatori, non rischiano di irritare e danneggiare la mucosa prolassata del retto? infine, questa (o altra) terapia ha come scopo solo il rallentare l'evoluzione del prolasso o serve anche a curare i sintomi riferiti? posso sperare che i disturbi recedano per lunghi periodi? diversamente non vedrei perché rinviare l'intervento chirurgico, che a quanto so è l'unica terapia risolutiva.
grazie.
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Dr. Sergio Sforza Chirurgo generale, Chirurgo apparato digerente, Colonproctologo, Chirurgo d'urgenza 9.5k 303 2
Gentile utente, i sintomi che lei riferisce sono compatibili con una sindrome da ostruita defecazione con un associato prolasso muco emorroidario, a questo riguardo serebbe utile confermare una diagnosi presunta con accertamenti un pò più mirati che un colonproctologo potrebbe richiederle.Riguardo all'utilizzo dei dilatatori in questo caso sarei contrario. La terapia medica che le viene indicata serve per tenere i sintomi sotto controllo, ma non è un'alternativa ad un eventuale intervento chirurgico che comunque dovrebbe essere consigliato su una diagnosi di certezza, in quanto è pur vero che la pratica chirurgica potrebbe migliorare la sua sintomatologia, ma esistono ovviamente le complicanze postoperatorie da tener sempre presenti.
Cordiali saluti

Dr. Sergio Sforza
https://www.medicitalia.it/sergiosforza/

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Dr. Roberto Rossi Gastroenterologo, Chirurgo generale, Chirurgo apparato digerente, Colonproctologo, Chirurgo d'urgenza 7.6k 207 8
I sintomi da Lei riferiti sono molteplici e vanno affrontati con ordine.
E' stata eseguita una rettosigmiodoscopia? Una manometri? E' presente una ragade anale? Vi è un ipertono sfinterico? Nel caso che non vi nè ragade nè spasmo sfinterico sia l'uso dei dilatatori non è indicato.
Inoltre il problema legato al colon dovrebbe forse essere approfondito con alcuni esami per escludere problemi di intolleranze se non già indagati(glutine ,lattosio) Se vengono poi esclusi problemi organici si può trattare di una sindrome da colon irritabile ed in questo caso curarla, mettendo in conto alcuni semplici accorgimenti come l'uso della fibra , la correzione di abitudini comportamentali non corrette( es.fumo, 9sedentarietà...
Per quanto invece concerne il problema emorroidario e del prolasso concordo sulla necessità di prendere in considerazione la strada della correzione chirurgica e qui le opzioni sono molteplici.

Dr. Roberto Rossi

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dopo
Utente
Utente
grazie a entrambi per la celere e puntuale risposta. aggiungo e domando:
-non ho effettuato manometrie; ho effettuato due rettosigmoidoscopie, la seconda nel contesto in cui mi è stato diagnosticato prolasso mucoso occulto di I grado. come raggiungere certezza su questa diagnosi?
-nessuno mi ha parlato di ragadi, né mi sembra di avere il tipo di sintomi (dolore intenso) cui vengono associate: ho invece un bruciore di modesta-media entità endorettale, che si acuisce con l'evacuazione e con la digitazione ma che è piuttosto costante; ho avuto inoltre uno sfogo emorroidario con prurito esterno e sanguinamento, rientrato dopo trattamento con Arvenum. non saprei dire di spasmo o ipertono al momento: la tendenza a evacuare feci molto sottili quando solide (ma non particolarmente dure) è un indizio?
-per la terapia sintomatica, ritenete Pelvilen utile? insisto perché né il bugiardino né le risorse in rete che ho visto lo associano a proctalgie, ma solo a cistiti e altri problemi urogenitali.
-la terapia del dolore è d'aiuto anche per la defecazione ostruita o questa è causata dal prolasso mucoso anche se asintomatico?
-riguardo le disfunzioni del colon, ho fatto un test allergico che sembra negare la celiachia (anti transglutaminasi e anti peptidi deamidati = 2 con negativo <10), mentre segnala modesta eccedenza di eosinofili (6.9% con range 0-6%) e modesta positività ad alimenti base (grano, granoturco, riso, arachide = 0.14-0.16 con negativo <0.10). credete che dovrei fare altri accertamenti?
-l'intervento chirurgico è indicato anche se il prolasso e le emorroidi sono di I-II grado o è necessario attendere stadi ulteriori? è da fare prima o poi in ogni caso o è possibile controllare i sintomi ed evitare evoluzioni della patologia?
grazie in anticipo per le vostre risposte.
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Dr. Giuseppe D'Oriano Chirurgo oncologo, Colonproctologo, Chirurgo generale, Chirurgo apparato digerente, Chirurgo d'urgenza 12.6k 360 4
La sola visita colonproctologica con proctoscopia, in mani esperte, può già da sola permettere una serie di valutazione per giungere ad una precisa diagnosi.
Gli esami strumentali serviranno a confermarla.
Nel suo caso, da quello che riferisce, sarebbe utile eseguire oltre alla manometria anorettale anche un esame defecografico per una valutazione del prolasso interno e per la sintomatologia da ostruita defecazione.
Il prolasso rettale interno ed l'eventuale intussuscezione non sempre sono direttamente proporzionali al prolasso emorroidario.
Nel senso che lei potrebbe avere un prolasso rettale interno notevole associato ad un prolasso emorroidario solo di I-II grado.
Saluti
Ci tenga informati.

Dr.Giuseppe D'Oriano Docente Scuola Speciale A.C.O.I. di Coloproctologia. Chirurgo Colonproctologo.
www.drgiuseppedoriano.blogspot.com

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Dr. Sergio Sforza Chirurgo generale, Chirurgo apparato digerente, Colonproctologo, Chirurgo d'urgenza 9.5k 303 2
Gentile utente, in accordo con il collega Dr. D'oriano, ritengo che un buon proctologo possa inquadrare bene dopo una accurata visita ed una valutazione degli esami consigliati, la sua problematica. Se dovesse essere avvalorata quindi una diagnosi di sindrome da ostruita defecazione indipendentemente dal grado della patologia emorroidaria, ma soprattutto per la sua importante sintomatologia, il consiglio è di prendere in considerazione la strada del trattamento chirurgico.
Cordiali saluti
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dopo
Utente
Utente
gentili dottori, vorrei aggiornarvi sulla mia situazione e chiedervi ulteriore parere.
agli esami già effettuati (visite proctologiche con diagnosi di prolasso mucoso, rettosigmoidoscopia negativa) sono seguiti altra visita proctologica, esami di intolleranza alimentare (valori positivi a riso, grano, granoturco, ma giudicati non significativi) e sono in attesa (lunga) di defecografia. sono in cura da circa quindici giorni con Normast600.
la sintomatologia è alterna ma ultimamente peggiore. alla defecazione di norma incompleta, con conseguenti tenesmo e senso di oppressione bassoaddominale e stipsi, segue un intenso bruciore nell'area pelvica che coinvolge la vescica e che perdura alcuni minuti. ricordo che i disturbi evacuativi e rettali sono esorditi circa un anno fa in seguito a un periodo di forti disturbi alle vie urinarie, diagnosticati allora come prostatite.
attualmente i sintomi più fastidiosi, perché costanti, sono legati alla defecazione ostruita e periodicamente alla proctalgia, ma coinvolgono ancora le vie urinarie. questo è compatibile con la sola diagnosi di prolasso o sono ipotizzabili altri disturbi? considerando che le terapie seguite finora (fibra vegetale, fermenti lattici, normast, acqua) non sono state efficaci, ritenete che debba orientarmi (se la defecografia confermasse la diagnosi) verso la soluzione chirurgica?
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Dr. Roberto Rossi Gastroenterologo, Chirurgo generale, Chirurgo apparato digerente, Colonproctologo, Chirurgo d'urgenza 7.6k 207 8
Gentile signore ,lei riferisce di avere effettuato analisinper le intolleranze alimentari ma non specifica quali (anticorpi anti gliadina,endomisio,transglutaminasi tissutali...?).
L'altro aspetto è invece quello della "defecazione ostruita" in questo caso sarà la defecografia a rilevare il grado di prolasso mucoso e di conseguenza a indicare la terapia se conservativa o chirurgica.
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Dr. Giuseppe D'Oriano Chirurgo oncologo, Colonproctologo, Chirurgo generale, Chirurgo apparato digerente, Chirurgo d'urgenza 12.6k 360 4
Gentile Utente
La prescrizione di N600 da parte del suo curante è legata alla possibile presenza di una sofferenza periferica di alcune terminazioni nervose probabilmente sottoposte ad uno "stiramento" nel momento della defecazione.Tale nevralgia spesso si associa ad una ostruita defecazione(ODS)
La diagnosi, che attribuirà tali disturbi alla solo prolasso, quale causa di ODS, dipende dalla visita diretta , dal risultato della defecografia, della manometria ed eventualmente da esami elettromiografici di conferma.
Certo,la chirurgia abbinata o meno ad una riabilitazione perineale ha il suo ruolo, ma non prima di una documentazione strumentale.
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dopo
Utente
Utente
buongiorno.
ancora in attesa di effettuare una defecografia (le liste nelle strutture pubbliche sono decisamente piene) vorrei aggiornarvi sulla mia sintomatologia per chiedervi un'opinione.
ormai non riesco più a defecare normalmente avendo un'alimentazione altrettanto normale. quando le feci sono formate (non particolarmente dure, solo compatte) ho gravi difficoltà ad evacuarle, e sono molto sottili, spezzate, con forme che fanno pensare alla presenza di sacche e ostruzioni, e dopo l'evacuazione accuso un fastidio da occlusione nel basso addome. per attenuare questi disturbi cerco di alimentarmi in forma quantomai liquida e basata su fibre e vegetali, assumendo anche psyllogel. in questo modo le feci sono più morbide, i sintomi non scompaiono ma trovo un minimo di sollievo. ma questa condotta, oltre ai disturbi che comunque avverto, limita gravemente la mia vita sociale, e periodicamente ho comunque momenti di costipazione intensa con relativi fastidi. ritenete che una simile condizione sia idonea a un trattamento chirurgico? quanto ai test per intolleranze che avevo già riferito, due medici mi hanno spiegato che i valori non sembrano tali da ritenerli una causa significativa dei miei disturbi. anche alla palpazione delle pareti del retto sento una mucosa decisamente sfiancata.
grazie.
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Dr. Roberto Rossi Gastroenterologo, Chirurgo generale, Chirurgo apparato digerente, Colonproctologo, Chirurgo d'urgenza 7.6k 207 8
Gentile signore ho riletto tutto ciò che lei riferisce sin dalle prime richieste. Ho l impressione che ai problemi del prolasso che peraltro non e ancora stato completamente quantificato perché in attesa della defeco grafia , vi sia associata una componente importante da correlare con una sindrome del colon irritabile. Pertanto probabilmente dovrà sentire anche l ulteriore parere del gastroenterologo poiché l approccio a questa complessa patologia intestinale deve essere correttamente gestita.
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dopo
Utente
Utente
gentili medici, vi riporto il referto della defecografia che ho eseguito.

"indagine eseguita previa opacizzazione delle anse mesenteriali per os e con introduzione di circa 220 ml in sede rettale. ampolla rettale di morfologia e diametro regolare. buona capacità di contrazione volontaria. non si apprezzano perdite non volontarie di mdc con esecuzione di colpi di tosse. in fase di ponzamento ed evacuativa, rapido e pressoché completo vuotamento ampollare pur in presenza di invaginazione retto-rettale del III medio nel III distale con testa dell'invaginato che in massimo ponzamento raggiunge il margine interno del canale anale. si associa modesto prolasso mucoso retto-anale e enterocele che in massimo ponzamento raggiunge il III distale ampollare tendendo all'edrocele. piano perineale in posizione moderatamente più alta a riposo in relazione a una pressoché costante contrazione della fionda pubo-rettale abbassandosi oltre i limiti della norma (circa 6 cm) in massimo ponzamento".

la sintomatologia che ho precedentemente descritto è pressoché invariata. vi chiedo un parere sulla diagnosi e un suggerimento sull'opportunità di un intervento chirurgico o di terapie alternative (ad esempio legature elastiche).
vi chiedo inoltre se l'ingestione orale di bario non comporti dei rischi infettivi in presenza di emorroidi sanguinanti, avendo letto che è da evitare in caso di lacerazioni gastro-intestinali, ferite, ragadi.
grazie.
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Dr. Roberto Rossi Gastroenterologo, Chirurgo generale, Chirurgo apparato digerente, Colonproctologo, Chirurgo d'urgenza 7.6k 207 8
il reperto defeco grafico conferma la presenza di un prolasso interno che sembra pero' non incidere in modo importante sulla funzione defecatoria . pertanto dovrà sottoporre tale esame ad un coloproctologo che valuti l' indicazione ad una correzione chirurgica . Penso pero che l'intervento potrebbe non essere del tutto risolutivo della complessa sintomatologia accusata.
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Dr. Sergio Sforza Chirurgo generale, Chirurgo apparato digerente, Colonproctologo, Chirurgo d'urgenza 9.5k 303 2
Gentile utente, precisando che un intervento chirurgico che vada a correggere la causa della sua ostruita defecazione, non risolva completamente tutti i sui disturbi riferiti, ma possa migliorare nel complesso la sua sintomatologia. Ritengo che mostrando la defecografia al suo proctologo di fiducia, lei si possa giovare di una procedura chirurgica.
Cordiali saluti
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Utente
Utente
grazie delle risposte. posso chiedervi quali dei sintomi possono essere risolti da un intervento chirurgico e quali no?
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Dr. Sergio Sforza Chirurgo generale, Chirurgo apparato digerente, Colonproctologo, Chirurgo d'urgenza 9.5k 303 2
Gentile utente, può migliorare i sintomi legati ad una defecazione ostruita con prolasso muco emorroidario associato, quindi per elencare i suoi disturbi: ano umido, prurito, occasionale sanguinamento, tenesmo, feci molto sottili, stipsi, senso di evacuazione incompleta. Tenga sempre presente che un intervento chirurgico ben eseguito, in casi come il suo migliorerà una sintomatologia che, da quello che ho compreso, non viene più controllata con la terapia conservativa. Per tutti gli altri sintomi, un buon gastroenterologo potrà dare il suo contributo al fine di migliorare ulteriormente la sua qualità di vita.
Saluti
[#16]
dopo
Utente
Utente
gentili medici, torno a rivolgermi a voi per un parere sull'evoluzione delle mie condizioni.
la sintomatologia che ho descritto, evacuazione incompleta, tenesmo, dolenzia all'addome basso-sinistro, dolori e bruciori retto-anali, prosegue e ho l'impressione che tenda a degenerare. ormai quasi costantemente, e soprattutto nelle ore seguenti la defecazione, avverto un senso di peso e ingombro addominale e di tensione a livello rettale, nonché a volte lievi disturbi inguinali. per evitare costipazioni da feci solide, che espello con più difficoltà, seguo un'alimentazione ad alto consumo di vegetali, acqua e fibre (occasionalmente assumo anche modeste dosi di psyllio). nell'insieme i disagi sono notevoli, come le ricadute sulla mia condizione psicologica e sulla vita sociale. d'altronde mi spaventa l'intervento chirurgico (starr, soprattutto), poiché ho letto a riguardo numerose storie individuali che parlano di sintomi non risolti, forti dolori retto-anali, lesioni nervose e incontinenza fecale. un chirurgo cui ho mostrato il referto defecografico che ho ripreso anche qui -che parla di intussuscezione, enterocele, prolasso mucoso e perineo discendente- mi ha sconsigliato l'intervento perché il prolasso non sembra fuoriesca dall'ano in fase di ponzamento. per contro, avendo osservato "lieve deficit contrattile, tensione del puborettale all'inserzione su coccige, lieve asincronismo durante il ponzamento" mi ha consigliato un ciclo riabilitativo del pavimento pelvico (chinesiterapia). in considerazione dei miei sintomi e del referto defecografico, di questo parere, dei tempi e costi della terapia riabilitativa ritenete che sia una strada che vale la pena percorrere? è probabile che possa trarne dei benefici? cosa pensate invece dell'opportunità di un intervento? le controindicazioni di cui si legge sono a vostra conoscenza frequenti o sporadiche? avrei ragione di nutrire speranze in un miglioramento a breve-medio periodo delle tecniche chirurgiche o della loro sicurezza, e quindi decidermi di aspettare?
grazie in anticipo per le vostre risposte.
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Dr. Giuseppe D'Oriano Chirurgo oncologo, Colonproctologo, Chirurgo generale, Chirurgo apparato digerente, Chirurgo d'urgenza 12.6k 360 4
Gentile Utente
A distanza non è possibile confermare o confutare quello che le è stato prescritto dal collega che l'ha visitata.
Quello che le posso dire è che il Biofeedback e la Chinesiterapia pelvica-perineale possono essere di aiuto in alcuni casi.
In merito alla STARR : Molto di quello che si legge non corrisponde a realtà e spesso le insoddisfazioni o le lesioni sono frutto di errata indicazione o errori tecnici.La STARR è un intervento chirurgico e come tutti gli interventi può presentare complicanze, ma è un intervento sicuro, quando eseguito in mani esperte e con ottimi risultati, quando esiste la giusta indicazione.

[#18]
dopo
Utente
Utente
gentili dottori,
torno a rivolgermi a voi per riassumervi l'evoluzione del mio quadro e chiedervi un'altra opinione. rispetto a qualche mese fa la sintomatologia è decisamente peggiorata. in particolare accuso una notevole ipocontinenza e una capacità di vuotamento ampollare visibilmente ridotta anche in presenza di feci di consistenza morbida al limite dello stato liquido, cui periodicamente si sommano dolori ano-rettali e intorno al coccige. ho condotto un ciclo di chinesiterapia senza risultati. la mia impressione è che il prolasso osservato nella defecografia di 6 mesi fa (il cui referto avevo qui riprodotto) si sia aggravato, e/o che l'apparato neuro-muscolare del perineo sia compromesso. continuando questa progressione vedo poche alternative possibili all'intervento, benché ovviamente non mancherò di parlarne di persona con i medici che mi hanno seguito quando sarà possibile. vorrei sapere cosa ne pensate e inoltre se la tempistica ha un ruolo nel successo dell'eventuale intervento, vale a dire se operare un prolasso giunto a stadio più avanzato riduce o può ridurre l'efficacia dell'intervento.
grazie come sempre per la risposta.
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Dr. Giuseppe D'Oriano Chirurgo oncologo, Colonproctologo, Chirurgo generale, Chirurgo apparato digerente, Chirurgo d'urgenza 12.6k 360 4
Si tranquillizzi, ha tutto il tempo per un nuovo controllo, per una rivalutazione del suo problema e per una soluzione chirurgica(STARR)
Ma solo chi l' ha in cura potrà indicarle il giusto percorso terapeutico.
[#20]
dopo
Utente
Utente
gentili dottori,
chiedo di nuovo un vostro consulto.
ricordo che da circa due anni accuso sintomi di ostruita defecazione, e che circa un anno fa una defecografia ha evidenziato un "buon vuotamento ampollare pure in presenza di un'invaginazione retto-rettale del III medio nel III distale con testa dell'invaginato che in massimo ponzamento raggiunge il margine interno del canale anale. si associa modesto prolasso mucoso retto-anale e enterocele che in massimo ponzamento raggiunge il III distale ampollare tendendo all'edrocele. piano perineale in posizione moderatamente più alta a riposo, abbassandosi oltre i limiti della norma (circa 6 cm) in massimo ponzamento".
da circa sei mesi accuso anche sintomi di incontinenza, benché non severa, e periodicamente anche dolore sacrale.
ora una manometria ha evidenziato ipotonia basale degli sfinteri (20 mmHg) e un deficit contrattile (pressione max 100 mmHg).
un ciclo di chinesiterapia già eseguito non sembra avere dato benefici ai sintomi, che tendono ad acuirsi.
da quanto ho capito, l'ipotonia, il deficit contrattile e quindi l'incontinenza dovrebbero dipendere dalla dilatazione del canale anale operata dal prolasso disceso (rispetto all'epoca della defecografia).
alla luce di questo, vorrei sapere se:
-tono muscolare e capacità contrattile sono recuperabili con una terapia medico-riabilitativa, o se dipendendo dal prolasso non sono risolvibili per altra via che chirurgica
-la (presunta) discesa del prolasso nel canale anale prelude o rende probabile una futura procidenza delle pareti del retto a tutto spessore e/o ulteriori danni neuro-muscolari.
in altre parole, vorrei sapere se è bene valutare in tempi brevi l'opzione chirurgica onde prevenire danni ulteriori, e se in caso contrario i danni già presenti sono riducibili in qualche modo.
grazie della vostra attenzione.
[#21]
Dr. Sergio Sforza Chirurgo generale, Chirurgo apparato digerente, Colonproctologo, Chirurgo d'urgenza 9.5k 303 2
Gentile utente, come già le avevo rappresentato, sono del parere che nella sua situazione solo il trattamento chirurgico potrà migliorare i suoi sintomi e a questo punto, come lei già soggettivamente avverte il continuare ad indugiare può solo peggiorare la sintomatologia e quindi rendere in futuro più complesso il trattamento chirurgico di correzione.
Cordiali saluti.
[#22]
Dr. Giuseppe D'Oriano Chirurgo oncologo, Colonproctologo, Chirurgo generale, Chirurgo apparato digerente, Chirurgo d'urgenza 12.6k 360 4
Gentile Utente
Già nei precedenti consulti le avevo scritto che non è possibile a distanza confermare o, ancora meno, confutare le indicazioni dei curanti.
In quella occasione lei ci scriveva che il chirurgo, al quale aveva sottoposto l'esame defecografico, SCONSIGLIAVA l'intervento chirurgico a favore di un ciclo di riabilitazione.
Quello che probabilmente ha tratto in inganno il suo chirurgo è stato il "buon e rapido vuotamento ampollare"
Questo valore(buon e rapido vuotamento ampollare) preso in assoluto, dice che la sua ampolla rettale si svuota e che lei non è affetto da ostruita defecazione e che potrebbero essere altre le cause del suo disagio, forse funzionali?
Quello che le posso dire a distanza, secondo la mia esperienza questo "buon e rapido vuotamento ampollare" è solo apparente ed è legato ai limiti della tecnica diagnostica defecografica.
La defecografia non può essere considerato lo studio di una fisiologica defecazione, ma ci offre notizie importantissime che vanno interpretate, in quanto il "materiale", che mima le feci, viene introdotto dal basso e non proviene dall'alto, come normalmente avviene per le feci.
Questa introduzione, in alcuni casi, spinge verso l'alto e distende il retto "malato",dilatato ed allungato, quindi il prolasso rettale interno viene disteso al di sopra del bario introdotto per via anale e la defecografia non potrà fare altro che documentarlo a svuotamento ampollare avvenuto.
Questo probabilmente è avvenuto nel suo caso e quello che sarebbe bastato per porre indicazione chirurgica( invaginazione retto-rettale del III medio nel III distale con testa dell'invaginato che in massimo ponzamento raggiunge il margine interno del canale anale. si associa modesto prolasso mucoso retto-anale e enterocele che in massimo ponzamento raggiunge il III distale ampollare tendendo all'edrocele.)non è stato preso in considerazione.
Il mio consiglio è di una rivalutazione "attenta" da parte di uno specialista colonproctologo che possa, con una accurata anamnesi ed una visita diretta, indicarle la giusta via per risolvere il suo problema. STARR?
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