Ragade, fistola, ascesso

Salve, ho 54 anni e ho un problema che mi tortura.
Nei primi giorni del giugno 2011 sono stato ricoverato di pronto soccorso per un ascesso perineale complesso a ferro di cavallo, e operato di urgenza da un esperto chirurgo proctologo. L’ascesso (già dieci anni addietro risoltosi con un drenaggio spontaneo) si era fatto strada lungo la parete del retto alla mia sinistra e formando un arco inferiormente al coccige era sfociato nel gluteo destro. Dopo una doppia incisione chirurgica e 19 gg. di degenza sono stato dimesso con l’indicazione di sottopormi quotidianamente ad una pulizia delle ferite e ad uno zaffaggio superficiale per concedere alle stesse di guarire di seconda intenzione. I controlli quindicinali successivi davano tutti segni di positiva risoluzione e la presenza di un grosso cordone inferiormente allo sfintere era diagnosticato come una sclerotizzazione verosimilmente di natura cicatriziale. Agli inizi di settembre ho effettuato un controllo dal chirurgo che mi aveva operato che mi ha sospeso le medicazioni alla ferita a sinistra mentre quella a destra si era rimarginata e mi ha prescritto di fare una ecografia anorettale 360° 3d e una risonanza magnetica pelvica.
Questi esami sarebbero serviti per decidere che tipo di intervento adottare per rimuovere il percorso fistoloso.
Purtroppo il giorno dopo l’ultimo controllo, che ha comportato anche una esplorazione tattile dello sfintere, ho iniziato ad avvertire un acuto dolore interno alla mia destra, e preciso, dalla parte opposta alla apertura interna del tragitto fistoloso, e al di sopra di un piccolo grumo emorroidario esterno che non mi ha dato mai fastidio.
Nonostante il terrore di sottopormi alla ecografia anorettale ho fatto questo esame che è stata una vera tortura. Effettuata anche la risonanza magnetica sono tornato a sottoporre i risultati degli esami al chirurgo che, ad un esame esplorativo tattile, verificata una ipertonicità del muscolo rettale, e informato sulla mia difficoltà ad evacuare le feci in una sola volta (arrivavo anche a 5 volte di seguito) ha ipotizzato la presenza di una ragade.
L’intervento è stato quindi rimandato e mi è stato prescritto di utilizzare una pomata alla nitroglicerina (Rectogesic).
Dopo due giorni di terapia e con mia estrema felicità il dolore si è molto attenuato per poi ripresentarsi però al° 4 giorno e da allora si alternano un giorno di relativa calma ed un giorno di vere torture. Durante la defecazione, sempre difficoltosa e i più fasi, non avverto dolore. Durante le giornate no, non trovo pace: non posso camminare, non posso stare steso, non posso stare in piedi e ricevo un po’ di conforto solo stando seduto..e non per molto tempo. Inoltre ho spesso lo stimolo ad urinare.
Solo la notte, però, riesco ad addormentarmi e mi sveglio al mattino senza dolore…fino alla defecazione.
Ipotizzo: potrebbe essere una trombosi emorroidaria interna?
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Dr. Andrea Favara Gastroenterologo, Chirurgo apparato digerente, Colonproctologo, Chirurgo generale 26.6k 662 233
Sembrerebbe piu' verosimile attribuire la sintomatologia alla nota ragade probabilmente non guarita e quindi eventualmente trattabile chirurgicamente. Resta poi da definire l' eventuale presenza di un ascesso occulto residuo o recidivo. l' eventuale trombosi puo' essere agevolmente confermata o esclusa da una esplorazione rettale e anoscopia. Auguri!

Dottor Andrea Favara

http://www.andreafavara.it