Fistola sacrococcigea plurirecidiva

Egregi Dott.ri,
sono un ragazzo di 23 anni, desidererei avere un Suo consulto in merito ad una fistola sacro-coccigea plurirecidiva.
Durante uno stato febbrile, circa due anni fa, si formò una tumefazione dolente sul coccige che all’improvviso scoppiò secernendo pus e sangue.
Dopo una visita chirurgica sono stato sottoposto ad una prima operazione,il cui decorso post-operatorio prevedeva la chiusura della ferita per” seconda intenzione”.
Il mio calvario era appena iniziato, Durante il pomeriggio avevo avuto una forte emorragia che comportò un altro intervento.
Il mese e mezzo successivo eseguii le medicazioni previste in ambulatorio,
Poi mi spostai a Milano per motivi di studio,continuando le medicazioni al “Fatebenefratelli” ed in seguito ad una nuova emorragia fui nuovamente operato, poiché la fistola si era riformata e la metodologia di guarigione usata fu nuovamente quella della chiusura della ferita per"seconda intenzione".
Dopo qualche mese,ad un anno dal primo intervento,un piccolo foro posto sulla ferita iniziò a secernere nuovamente pus. Pertanto si decise per un nuovo intervento che fu svolto ad Avellino,all’Ospedale “San Giuseppe Moscati”che si concluse con la sutura della fistola e l’applicazione di un drenaggio.
In seguito(gennaio 2006) all’ennesima formazione di fistola secernente siero e pus,sono stato operato per la quinta volta. In tale occasione si è preferita la guarigione della ferita per “seconda intenzione”(dato che la fistola all’interno si era ramificata). Ho eseguito fino a questo momento medicazioni ambulatoriali con rasatura della ferita. La parte superiore si è chiusa, mentre quella inferiore,più interna, non riesce a chiudersi nonostante i diversi metodi utilizzati per facilitarne la chiusura.(compresi dei punti di sutura che poi non hanno tenuto poiché il tessuto era infetto,così sono stato sottoposto ad un piccolo”raschiamento” in anestesia locale ma la ferita emana cattivo odore e secerne siero). In seguito a tale evento mi è stato prospettato un nuovo intervento, Io sono disperato, pregherei vivamente di avere pareri in merito perché così non riesco a vivere più la mia vita.

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Dr. Attilio Nicastro Chirurgo d'urgenza, Colonproctologo, Chirurgo generale, Chirurgo apparato digerente 461 5
Caro Utente,
purtroppo la sua storia non è delle piuù fortunate. In alcuni casi si è osservato che la fistola sacro-coccigea può avere una origine diversa e che il sinus abbia una localizzazione differente da quella tradizionale. Infatti, in alcuni casi, questo può avere una localizzaione più profonda, glutea, perineale o perianale. Sarebbe utile sapere se nei vari interventi è stato fatto l'esame istologico dei tessuti asportati e il suo esito. Comunque una visita specialistica ed un approfondimento diagnostico potrebbero essere utili al fine di stabilire lo stato attuale della malattia.
Auguri!
Dott. Attilio Nicastro

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Dr. Giuseppe D'Oriano Chirurgo oncologo, Colonproctologo, Chirurgo generale, Chirurgo apparato digerente, Chirurgo d'urgenza 13.4k 379
Cara utente,mi rendo conto che subire cinque o sei interventi è una esperienza allucinante,purtroppo le fistole sacrococcigee riservano queste sorprese.Ti consiglio di affidare ad un solo chirurgo la soluzione della tua recidiva che valuterà l' attuale situazione trattandola sicuramente chirurgicamente.

Dr.Giuseppe D'Oriano Docente Scuola Speciale A.C.O.I. di Coloproctologia. Chirurgo Colonproctologo.
www.drgiuseppedoriano.blogspot.com

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Prof. Giovanni Martino Chirurgo generale, Chirurgo apparato digerente, Andrologo, Urologo, Chirurgo plastico, Chirurgo vascolare 4.3k 23
Gentile Utente,
è vero che la patologia in questione può presentare varie complicazioni nel post-operatorio, in particolare infettivi e di deiscenza della ferita suturata in prima istanza.
Ma di certo il Suo caso è al di fuori della norma. Dovremmo dare per scontato che il Chirurgo abbia scelto la tecnica chirurgica (ve ne sono tante) più indicata alla Sua di fistola. Ma io credo che Lei sia stato operato con molta superficialità e seguito ancora peggio.
Mi spiace dire queste cose, ma una fistola sacrococcigea operata e lasciata guarire per senconda intenzione non può dare problemi come quelli che Lei descrive...emorragici poi...tanto da reintervenire...mai visto nè sentito.
Affettuosi auguri e cordialissimi saluti.
Prof. Giovanni MARTINO

Prof. Giovanni MARTINO
giovanni.martino@uniroma1.it