Fistola anale intersfinterica

Buonasera,
Sono un uomo di 39 anni e chiedo un parere sull'empasse in cui mi trovo.


A giugno 2020 mi reco al PS di un grande ospedale per dolore in zona anale e febbre alta.

Mi viene diagnosticato un ascesso per fistola anale intersfinterica.

Viene eseguita una incisione per liberare ascesso e consigliato di rivolgermi ad un proctologo dell'ospedale per intervento.


Poco dopo, eseguo visita con chirurgo.
Mi sottopone ad ecografia endoanale con sonda rotante e mi mette in lista di attesa per intervento di fistulectomia (da decidere se con setone o meno) con il seguente referto: "area ipoecogena a livello del canale anale medio basso ad ore 6 in pos ginecologica nello spazio intersfinterico riferibile a ascesso cronico intersfinterico".


Causa pandemia, per due anni non ricevo alcuna comunicazione.
Nel frattempo, ogni mese, ho avuto dolori per rigonfiamento dell'ascesso, sempre risolto autonomamente senza ricorso al PS.


A luglio 2022, dopo una settimana di dolori persistenti, chiedo ulteriore visita al chirurgo.

Dopo aver eseguito ecografia, viene sollecitato l'intervento, decidendo definitivamente con setone, con il seguente referto: "l'indagine eseguita con ausilio di H202 iniettata dall'oe localizzato ad ore 3 in pg e evidenzia tramite fistoloso con oi a livello del canale anale medio ad ore 6 in pos ginecologica nello spazio intersfinterico".


Nel frattempo non ricevo alcuna chiamata quindi, stufo di questa attesa, mi rivolgo ad un altro chirurgo di in un centro specializzato nel pavimento pelvico.

Quest'ultimo ritiene opportuno fare ulteriori indagini perché rileva che il processo flogisto è esteso anche in sede posterolaterale destra.

In aggiunta, mi ha comunicato le seguenti osservazioni:
1) L'ospedale precedente ha pianificato l'intervento ma non mi ha prescritto alcun esame per accertare le cause di questa fistola.
Ritiene che, qualora la fistola sia "secondaria", se non curiamo l'eventuale causa a monte, questa potrebbe ripresentarsi anche dopo l'intervento.
A tal fine mi consiglia RM addome con MDC e colonscopia.

2) Secondo lui, l'intervento prescritto dal precedente ospedale (fistulectomia con setore, se non erro, si tratta di setone auto-trazionante che dovrebbe cadere da solo e non richiede secondo intervento) è una tecnica piuttosto datata che, oltre ad indurre fastidi per parecchi mesi, non esclude eventuali complicanze di incontinenza.
Secondo lui, ci sono altre tecniche meno invasive come il laser o Vaaft.


Ora l'empasse in cui mi trovo.

Il secondo chirurgo mi è sembrato molto più competente e scrupoloso (a tratti anche troppo) ma con lui dovrei aspettare ancora 6-8 mesi per l'intervento.

Nel frattempo potrei ricevere chiamata per intervento dal precedente ospedale anche se ora non sono più convinto che abbiano trattato adeguatamente il mio caso.


Ritenete opportuno fare ulteriori indagini sulle eventuali cause della fistola?
Ritenete che effettivamente la tecnica del setone non sia l'unica e che sia datata?


Cordialmente.
[#1]
Dr. Giuseppe D'Oriano Chirurgo oncologo, Colonproctologo, Chirurgo generale, Chirurgo apparato digerente, Chirurgo d'urgenza 12.7k 361 4
Se la RM dovesse evidenziare ulteriori tragitti fistolosi ed altre caratteristiche della fistola, differenti da quelle descritte dalla Eco endoanale, sicuramente sarebbero da prendere in considerazioni tecniche alternative.
L' applicazione del setone elastico, quando c' è indicazione rappresenta una soluzione efficace ed ancora valida.
Cordiali saluti.

Dr.Giuseppe D'Oriano Docente Scuola Speciale A.C.O.I. di Coloproctologia. Chirurgo Colonproctologo.
www.drgiuseppedoriano.blogspot.com

[#2]
dopo
Utente
Utente
Buonasera Dr. D'Oriano,
Innanzitutto la ringrazio per il cortese e solerte riscontro.

Quindi, se ho bene inteso, anche lei ritiene che l'eco eseguita con ausilio di H202 possa non essere sufficiente per individuare l'esatto percorso della fistola (o eventuali percorsi alternativi) e mi consiglia RM prima di procedere con intervento.
È corretto?
[#3]
Dr. Giuseppe D'Oriano Chirurgo oncologo, Colonproctologo, Chirurgo generale, Chirurgo apparato digerente, Chirurgo d'urgenza 12.7k 361 4
Gli esami ecografici sono esami "operatore dipendente" l’esperienza, la manualità e la competenza del medico che esegue l’esame risultano decisive.
A distanza non ho elementi per poter commentare quando le fu diagnosticato con tale esame.
Potrebbero essersi verificate dopo l' ultima ecografia, con
l' insorgere di nuovi processi flogistici, delle variazioni del tragitto fistoloso.
Allo stesso modo non ho elementi per poter commentare le osservazioni
dell' ultimo collega, se ci sono delle perplessità la RM sarà dirimente.
Prego.

Dr.Giuseppe D'Oriano Docente Scuola Speciale A.C.O.I. di Coloproctologia. Chirurgo Colonproctologo.
www.drgiuseppedoriano.blogspot.com