Nevo melanocitico persistente

Buonasera, le scrivo perché circa tre mesi fa ,su consiglio della mia dermatologa ho fatto togliere tramite escissione chirurgica un nevo che aveva sulla schiena. L'esito istologico è questo NEVO MELANOCITICO COMPOSTO, lesione completamente escissa(losanga cutanea di cm 1,2x0,6 centrata da una rilevatezza brunastra di cm0,6 di diametro. I margini di resezione profondo e laterale della lesione vengono marcati con inchiostro di china. Divisa in due si include in toto.
Il problema è che a distanza di 3 mesi si è formata nella zona della cicatrice una linea verticale (nn corrispondente al taglio dell'intervento che era stato fatto in orizzontale).Il medico chirurgo che mi aveva effettuato l'intervento ha detto che ,forse , era il neo che si stava riformando e mi ha consigliato fra un paio di mesi di tornare per rifare l'intervento, per toglierlo del tutto.. Vi chiedo, è possibile che questo nuovo neo possa essere un melanoma o essendo quello precedente di origine benigna posso stare tranquilla? E, come mai,ha assunto questa forma strana, simile ad una linea pressoché perfetta e si è riformato in così poco tempo?
Grazie.
Annalisa
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Dr. Davide Brunelli Dermatologo 2.9k 84 1
Gentile Signora,
Si tratta di un evento che si riscontra a volte, anche se l'istologico mostra margini chirurgici indenni. Lo chiamiamo "Nevo ricorrente" ed esso segue i piani di scorrimento favoriti dal taglio chirurgico, ecco perché assume queste forme particolari. L'exeresi viene ovviamente ripetuta per precauzione e scrupolo dello specialista. Ci faccia sapere l'esito dell'istologico di questa seconda exeresi se lo desidera.
Cordialissimi saluti

Dott. Davide Brunelli
Specialista in Dermatologia e Venereologia

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dopo
Utente
Utente
Grazie per la sua risposta, volevo sapere una cosa.
Come mai dovrò rifare l'istologico? Ci sono possibilità che le cellule si siano modificate? Sono un po in ansia.
Grazie
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dopo
Utente
Utente
Un nevo ricorrente è comunque sempre da asportare?
Grazie
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Dr. Davide Brunelli Dermatologo 2.9k 84 1
No, dipende dal contesto.
Per fare un esempio, se fosse stato asportato un Nevo di Unna a fini estetici ed il dermatologo (unica figura di riferimento per queste cose) avesse certezza della diagnosi di partenza, non sarebbe obbligatorio farlo. Trattandosi di un elemento che ha fatto ricorrenza con istologico a margini liberi è prudente una radicalizzazione perché potrebbe anche trattarsi di un elemento nuovo, limitrofo al primo, che la presentazione morfologica non rende facilmente identificabile.
In buona sostanza è il dermatologo che deve decidere il da farsi avendo consapevolezza delle caratteristiche dell'elemento precedentemente asportato.
Cordiali saluti
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Utente
Utente
Grazie per la sua disponibilitá. Da ciò che ha scritto,quindi,non si può escludere che la neoformazione possa essere maligna.Consulterò il dermatologo al più presto anche se il chirurgo che mi ha eseguito l'intervento mi aveva tranquillizzato a riguardo.
Cordiali saluti.
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Dr. Davide Brunelli Dermatologo 2.9k 84 1
Credo si possa escludere a livello di statistica, ma la certezza di che cosa si tratti non la potrà avere sino a quando non ci sarà l'istologico disponibile. Se infatti i margini venivano definiti liberi potrebbe come le dicevo trattarsi di altro elemento: sarà difficile se non impossibile proprio di un melanoma, ma tuttavia il suo specialista è costretto ad escluderlo. Capita più spesso di quanto non si pensi: in molti sono convinti che l'istologico sia come il Vangelo, in realtà è un atto umano e come tale può essere altrettanto fallace.
Cordialissimi saluti
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Utente
Utente
Grazie.La terrò aggiornata.Martedì ho la visita dal dermatologo.
Cordiali saluti.
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Utente
Utente
Un'ultimo consiglio.Dato che il nuovo nevo si è formato da poco è meglio aspettare prima di.toglierlo,in modo.che si stabilizzi?
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Dr. Davide Brunelli Dermatologo 2.9k 84 1
No non cambia niente
Di nuovo cordiali saluti
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Utente
Utente
Grazie ancora per sua disponibilitá.
La terró aggiornata.
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