Quando somministrare l'insulina in un paziente con diabete mellito

gentili dottori,vi scrivo per conto di mio padre. è un uomo di 60 anni,in sovrappeso. in seguito a delle analisi del sangue alla quale si è sottoposto,principalmente per la ricerca di una soluzione ad un problema non ancora risolto che interessa il colon,è risultata la VES molto alta cosi come anche la glicemia molto alta oltre il valore di 270 a digiuno. Si è successivamente sottoposto ad una prima visita diabetologica, il diabetologo si è pronunciato dichiarando che mio padre è affetto da diabete di tipo 2. Oltre ad una dieta mirata,dopo avergli consegnato la macchinetta per misurare la glicemia a casa,gli ha prescritto "glucophage 850 mg"bustine,da prendere dopo i pasti. dopo avere eseguito nuovamente le analisi riguardanti il tasso glicemico,e nonostante una settimana di cura col glucophage,il valore a digiuno risulta essere 175.Pertanto, il diabetologo,ha deciso di sostituire glucophage,con un altro farmaco in capsule(anche in vista del fatto,che glucophage gli ha fatto male allo stomaco) "repaglinide teva 900",ed in più gli ha suggerito di fare una puntura di insulina in dosaggio 8 per un periodo determinato,a circa 14 giorni. da qui nasce la mia perplessità, secondo voi,non è troppo presto per procedere con l'insulina?o meglio,non sarebbe invece maggiormente opportuno provare a vedere se il tasso glicemico,scende,solo con le compresse prima di passare all'insulina?d'altronde mio padre,ha provato solamente,per una settimana con le bustine di glucophage. Fra l'altro,una volta iniziata l'insulina,e successivamente interrompendola ed utilizzando esclusivamente le compresse, non vi è un maggiore rischio che la glicemia non si normalizzi più,e l'organismo richieda la somministrazione di insulina? spero che possiate chiarire i nostri dubbi,perchè questo medico diabetologo mi è sembrato un po troppo "facilone"in merito all'insulina. in attesa di un arisposta,anticipatamente grazie.
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Dr.ssa Francesca Garino Endocrinologo, Diabetologo 90 8 1
Buonasera.
La scelta di somministrare insulina per un breve periodo in una fase precoce della malattia è legata al fenomeno detto della glucotossicità: le cellule che nel nostro organismo producono insulina nelle fasi iniziali del diabete sarebbero ancora capaci di produrne ma la presenza di un alto livello di glucosio nel sangue può bloccarle.
Per questo motivo si cerca di normalizzare rapidamente la glicemia (anche con l'insulina) in modo che queste cellule si rimettano a funzionare normalmente; è stato dimostrato un beneficio per i pazienti che vengono il più in fretta possibile riportati a valori di glicemia normali, mentre un breve trattamento con insulina (per quanto comprensibilmente poco gradito al paziente) non determina in alcun modo una necessità di utilizzarla di nuovo prima del dovuto.

Dr.ssa Francesca Garino
Specialista in Endocrinologia e Malattie del Ricambio
france.garino@gmail.com

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dopo
Attivo dal 2011 al 2014
Ex utente
grazie dottoressa Garino per la risposta. Dunque secondo lei,saarebbe opportuno che facesse questa insulina?vi è da dire,che il valore glicemico di mio padre ad oggi,utilizzando solo la pillola,si aggira attorno ai 80-112. La nostra paura è che,legando assieme sia pillola che insulina,il valore possa scendere bruscamente e determinare un malore.
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Dr.ssa Francesca Garino Endocrinologo, Diabetologo 90 8 1
Buonasera, no nel caso di suo padre se i valori glicemici che mi ha riportato sono in sola terapia con repaglinide non assocerei nessuna altra terapia al momento.
Naturalmente il tutto andrà rivalutato anche in base al quadro clinico alla visita diabetologica.
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