Circa tre anni fa

Scrivo per conto di mio marito, di 53 anni. Circa tre anni fa, nel corso di un esame di routine, ha scoperto di avere una lieve piastrinopenia.
Per due anni il numero di piastrine ha oscillato tra le 85.000 e le 100.000, poi per motivi totalmente ignoti, da circa sei mesi sono scese fino a valori di 40-50.000.
L'ematologo gli ha prescritto una serie di esami (varie epatiti, HIV, ecc.), tutti negativi e la ricerca di anticorpi antipiastrine, negativa anch'essa.
Gli ha quindi suggerito, a titolo di test, di assumere cortisone (deltacortene) per dieci gg. e poi rifare l'emocromo.
A questo punto le piastrine erano pressoché normali (150.000). Ma dopo circa un mese erano di nuovo ridiscese a 47.000.
Secondo l'ematologo, questo confermerebbe la natura auto-immune della patologia ed ha suggerito di rifare l'esame con periodicità trimestrale.
Al tempo stesso gli ha consigliato di assumere cortisone in occasione di eventuali interventi per prevenire le emorragie.
Abbiamo però un dubbio: c'è la possibilità che si verifichi una sorta di assuefazione al cortisone? E che il sistema immunitario quindi reagisca meno positivamente ad eventuali cicli successivi dello steroide rendendo la terapia via via meno efficace?
Ed inoltre, in base alla casistica di questo tipo di patologie, il numero delle piastrine è destinato a calare ulteriormente o è possibile una stabilizzazione?
Ringrazio sentitamente chi mi vorrà rispondere.
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Dr. Michele Cimminiello Ematologo 4.1k 76 4
Giusto l'atteggiamento del Collega.
Assuefazione al cortisone? E' possibile ma non una certezza però solo in casi di cicli di terapia continuativi nel tempo (a volte anni...!).
Le pia.trine possono calate? Purtroppo si; siamo diffronte ad una PTI, quindi è facile che succeda,non credo nella stabilizzazione. La cosa da fare e nessuna terapia allo stato attuale; le confermo l'atteggiamento terapeutico che le ha consigliato il collega.
Saluti

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