La sua paziente affetta


Vorrei sottoporre alla Sua attenzione il caso di mia zia (60 anni) alla quale è stato riscontrato nel 2006 un linfoma non hodgkin a grandi cellule b, ad oggi recidivante. Qui di seguito potrà leggere il foglio di dimissioni dell’ospedale dove è stata ricoverata. La rìngrazio fin d’ora per ciò che potrà dirmi sulla gravità della malattia, esprimendo possibilmente un suo parere in merito alle cure a cui è stata sottoposta. Inoltre vorrei sapere in quale centro ematologico potrei eventualmente rivolgermi :
“Egr. Dr.ssa ….
Viene dimessa in data odierna (14.03.2009) dal nostro Reparto di Degenza la Sua paziente affetta da Linfoma non Hodgkina grandi Cellule B, Anaplastico, stadio I,A all'esordio, in relapse polmonare.
La malattia, diagnosticata nel marzo 2006 con unica localizzazione a livello inguinale sn, trattata con immunochemioterapia secondo lo schema R-CHOP (rituximab, ciclofosfamide, adriblastina, vincristina e prednisone) per complessivi 6 cicli con remissione completa, nel gennaio u.s. una PET di controllo ha documentato un'area di iperaccumulo del radio-farmaco a livello dell'apice polmonare sn in assenza di altri reperti significativi, successivamente previa conferma TAC della lesione polmonare, una biopsia polmonare transparietale ha confermato il sospetto diagnostico di recidiva di linfoma ad alto grado. A completamento della ristadiazione della malattia sono stati eseguiti in data 25/02/09 un aspirato midollare, risultato negativo per localizzazioni linfomatose, ed una biopsia osteo-midollare (ancora in corso di refertazione). In considerazione della storia clinica e dell'istologia della malattia si è ritenuto opportuno avviare la paziente ad un trattamento chemioterapico secondo lo schema R-IEV, per complessivi 3-4 cicli, con raccolta di cellule staminali emopoietiche (CSE) dal sangue periferico dopo il primo ciclo e successiva intensificazione terapeutica con chemioterapia ad alte dosi ed autotrapianto di cellule staminali emopoietiche.
All'ingresso in reparto le condizioni cliniche generali della paziente apparivano buone in assenza si sintomi sistemici correlabili a sindrome linfoproliferativa e l'esame obiettivo era sostanzialmente negativo. L'esame emocromocitometrico mostrava i seguenti valori: Hb 13.2 g/dl; Plt 222.000/mmc; GB 5.400/mmc (neutrofili 64%, linfociti 29%, monociti 4%, eosinofili 2%, basofili 1%), nella norma gli altri esami di laboratorio tranne che per lieve incremento della VES (28 mm).
Il 10/03/09 è stata effettuata la prima somministrazione di anticorpo monoclonale anti-CD20 (Rituximab) 600 mg in infusione endovenosa lenta previa premedicazione con metilprednisone, paracetamolo e Trimeton ed a partire dall'11/03 è stato eseguito il trattamento secondo lo schema IEV: Epirubicina 150 mg ev il 1° giorno, Vepesid 220 mg/die ev per 3 giorni ed Ifosfamide 3.700 mg/die ev per 3 giorni, associando terapia idratante, diuretica, antiemetica e protezione dell'urotelio
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Dr. Arduino Baraldi Medico di laboratorio, Medico igienista, Microbiologo, Ematologo 11.2k 337
Diciamo che di norma lo stadio 1A risponde bene alla terapia ma , purtroppo nel suo caso specifico c'è stata una ricaduta. Il protocollo seguito è uno di quelli che si esegue normalmente. Adesso bisognerà vedere come risponderà alla terapia

Un saluto

A. Baraldi