Dolore al torace ho 45 anni

Buongiorno dottori,
Grazie per il tempo che potrete dedicarmi. Sono maschio, età 45. Nel mese di gennaio 2010 causa dolori stomaco e digestione difficile ho eseguito gastroscopia che ha evidenziato gastrite cronica, esofagite di 1° grado e helicobacter curato e debellato con antibiotico. Nel mese di marzo eseguito visita cardiologica per dolori al torace con ECG e ecocardiografia che non hanno evidenziato problemi.
Dopo qualche mese dalla cura antibiotica in cui non ho più avuto problemi digestivi la situazione è un pò ritornata come prima anche se effettuando esame delle feci l'helicobacter non è presente.
Il motivo per cui scrivo è comunque il seguente. Una prima volta a settembre, poi a ottobre e una terza a novembre, ho avuto forti dolori al torace parte alta, quasi a cintura concentrati in maniera molto più rilevante dietro la schiena e ai lati del torace, molto meno davanti (quasi sotto il collo) e leggermente alla mandibola destra (più denti che mandibola. Il tutto di una durata di 2/3 ore. Tutte e tre le volte associate a mangiate un pò più abbondanti del solito e con diverse eruttazioni. La prima volta di sera ho chiamato il medico di guardia secondo il quale non era niente di cardiaco, ma piuttosto gastrico di prendere un antidolorifico. In effetti con una compressa di paracetamolo mi è passato. La seconda volta ad ottobre stessa cosa di mattina, ma con meno dolore e dopo un paio d'ore con del Nimesulide mi è passato.
Sono stato dal medico di base che mi ha detto che il cuore è a posto e dice che dipende dall'esofagite e mi ha prscritto 4 scatole di Limpidex, 1 pastiglia tutte le mattine, ma che per essere sicuri che non fosse niente di cardiaco se mi succedeva un'altra volta era meglio effettuare una visita quando mi succedeva.
Manco a farlo apposta sabato scorso dopo pranzo mi è capitato di nuovo (la mattina ero andato a correre come mia abitudine senza problemi) con forti dolori dietro la schiena e ai lati del torace in tre punti fissi, ma non davanti e qualcosa alla mandibola destra. Sono andato subito dal medico di guardia che ha escluso problemi cardiaci, c'era solo la pressione leggermente alta 95 / 140, dovuta più che altro alla tensione.
Anche lei ha optato per qualcosa di gastrico anche se non si sapeva spiegare il leggero dolore alla mandibola destra. Comunque anche questa volta con un antidolorifico è passato.
Se poteste esprimere la vostra opinione su questo tipo di dolori ve ne sarei grato. La mia unica paura è che sia qualcosa di cardiaco, ma due vostri colleghi lo escludono, anzi il medico di base mi ha detto che dopo la cura con il limpidex se non ci sono miglioramenti di eseguire un'altra gastroscopia.
In attesa di vostro riscontro, cordiali saluti.
[#1]
Dr. Stefano Spina Chirurgo generale, Colonproctologo 12.5k 250 8
Anche io potrei ipotizzare che si tratti di un problema legato al reflusso; anche se e' quantomeno singolare che un antinfiammatorio come il Nimesulide le faccia passare il dolore, quando invece questi farmaci sono aggressivi per lo stomaco e spesso tali di disturbi aumentano con la loro assunzione. Giusta dunque l'idea di effettuare una gastroscopia se non ci saranno tangibili miglioramenti dopo un'opportuna cura con i PPI.
Cordiali saluti

dott. Stefano Spina
www.stefanospina.com

[#2]
Dr. Giovanni Greco Chirurgo d'urgenza, Colonproctologo 58 1
L'ipotesi da tutti formulata, che si tratti di reflussi
g.e.mi trova assolutamente d'accordo.
I reflussi patologici notturni dopo abbondante libagione,
e' la regola in un refussore curato solo parzialmente,con gli inibitori di pompa, che sicuramente sottodosati rispetto alla reale patologia esofagea.Per tale motivo
bisogna ripetere la EGDS.
Lo sforzo fisico associato ad attivita' fisica intensa aumenta la produzione di acido,con accentuazione del dolore.Questo e' un'altro motivo per cambiare e migliorare la terapia.E' vero che gli analgesici momentaneamete possono far regredire il dolore acuto,ma
presi con assiduita' portano al peggioramento della patologia gastroesofagea.
vi consiglio quanto prima di fare una gastroscopia.

Dr. Giovanni Greco

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