Appiattimento dei villi intestinali

Egregi dottori,

devo affrontare la cura antivirale contro l’epatite cronica C.
Come voi saprete, questa cura diventa problematica in presenza di certe avversità di salute come le malattie autoimmuni, la tendenza alla depressione e problemi di intestino.
Per essere precisa io queste problematiche le ho tutte e tre…
Ma vorrei un attimo concentrare l’attenzione su una di queste,
quella dell’intestino, perché sembrerebbe la via più percorribile per una eventuale cura: il problema è che nel mio caso non si riesce a inquadrarne la situazione.

A parte problemi di gastrduodenite erosiva, ernia iatale, esofagite da reflusso, metaplasia intestinale, intestino irritabile, produzione di gas e fermentazioni intestinali, a parte tutte queste cose,
il problema più grande -grande perché non si riesce ad inquadrarne l’entità verosimile- è che cosa può spiegare la diversità tra ciò che appare agli esami endoscopici, cioè marcata atrofia dei villi della seconda porzione duodenale, e ciò che appare all’esame istologico, cioè la quasi normalità dei villi stessi, che cosa, in relazione al mio stare male da anni che non migliora?

Se questi villi che sembrerebbero sani dall’istologia, non possono però essere in grado di svolgere la loro funzione di assorbire i nutrienti dato che sono marcatamente appiattiti come risulta tanto dalla gastroscopia, quanto dalla enteroscopia che dalla videocapsula, mi chiedo chissà di quante tossine saranno il lasciapassare nell’organismo!

L’ipotesi che ho avanzato io sulla possibilità di uno strato di incrostazione di tossine accumulate sopra i villi tale da renderli piatti alla visione macroscopica e tale da renderli probabilmente inattivi, pur se sani, poiché imprigionati dall’incrostazione, è una cosa che credo possa avere concreti fondamenti anche in considerazione di altre problematiche varie…
Può avere concreti fondamenti si, ma pochi riconoscimenti, in quanto, seppur alla base di parecchi disguidi di salute come credo, ha la sfortuna, per ovvi motivi, di appartenere ad una panoramica di questioni molto trascurate dalla medicina tradizionale, i cui specialisti che ho avuto modo di interpellare fin’ora sottoponendo loro la mia questione, non sono in grado di fare una diagnosi concreta: possibile componente somatizzante, mi dicono, e liquidano il discorso con una bella ricetta di tranquillanti!

Ma io devo risolvere questa cosa per poter iniziare la cura contro le epatite cronica C, una cura massiccia che senza l'intestino apposto farebbe più danni che altro.

Al momento l'unica diagnosi di cui dispongo è la mia ipotesi, ma con una ipotesi e con i miei pochi lumi in materia, non ho i mezzi sufficienti per fare tanta strada.....

N.B: L'istologia ha dato esito negativo per malattia celiaca

Spero che qualcuno di voi possa fornirmi delle indicazioni utili che mi aiutino a muovermi in maniera produttiva!
Grazie mille a chi mi da una mano: Elveghe

[#1]
Dr. Alessandro Scuotto Gastroenterologo, Perfezionato in medicine non convenzionali, Dietologo 6.7k 204 65
Gentile signore,
più che affrontare la cura antivirale io direi semplicemente che deve praticarla. Vede, l'approccio, anche linguistico, con le possibili esperienze può, da un punto di vista psicologico, condizionarne l'esito.
Suppongo che la terapia in oggetto le sia stata proposta da un collega gastroenterologo che potrà valutare anche l'aspetto intestinale. Per quel che riguarda quest'ultima condizione anche se c'è discrepanza tra aspetto endoscopico e istologico è quest'ultimo che va preso in maggiore considerazione.
Nella sua lettera ha fatto riferimento a presunte insufficienze della medicina tradizionale: allora faccia esperienza anche con un approccio di medicina non convenzionale, ma le raccomando di rivolgersi, in questo campo, a un medico e non di elaborare teorie personalmente. Sicuramente avrà più chiarezza.
Cordiali saluti

Alessandro Scuotto, MD, PhD.

[#2]
dopo
Attivo dal 2008 al 2008
Ex utente
Speravo in una risposta che mi fosse un po' più d'aiuto.
Coloro che sulla propria pelle fanno esperienza di grande incompetenza di certi, e sottolineo il certi, dottori, è più che comprensibile che se ne lamentino e perdano fiducia! Lei avrebbe ancora fiducia in chi le fa spendere soldi per esami inappropriati, visite inconcludenti, terapie da cui trae soltanto gli effetti collaterali, tempo perso inutilmente quando in certi casi sarebbe prezioso farlo fruttare in qualcosa di più concreto!? E non una, ma tante di quelle volte da far fatica a mantenere ancora vivo un briciolo di speranza in qualcosa di diverso!
Penso proprio di no!
E' logico che se non c'è chi ti sa aiutare, nella categoria dei cosiddetti esperti del settore, devi un po' cercare di capire da solo, almeno sulle cose più elementari; non mi piacerebbe capitare nelle mani di altri incompetenti con troppa sprovvedutezza, la salute è una questione seria! La cosa triste è che a certi sta più a cuore difendere la propria categoria anche contro ogni evidenza dei fatti, piuttosto che prendersi cura dei concreti problemi che affliggono la salute dei malati, si vede anche da certe risposte.....

Io comunque avevo fiducia dei medici che scrivono in questa rubrica, ho sempre sentito parlare molto bene, ed è per questo che mi ci sono rivolta. Sicuramente certe risposte non incoraggiano ne' la fiducia, ne' la speranza....

Mi auguro che qualcun altro qui mi sia un po' più d'aiuto.
[#3]
dopo
Attivo dal 2008 al 2008
Ex utente
Aggiungo ulteriore considerazione.

Alla sua affermazione (medico Scuotto):

"Nella sua lettera ha fatto riferimento a presunte insufficienze della medicina tradizionale: allora faccia esperienza anche con un approccio di medicina non convenzionale, ma le raccomando di rivolgersi, in questo campo, a un medico e non di elaborare teorie personalmente. Sicuramente avrà più chiarezza".

Aggiungo questa considerazione ulteriore:

La chiarezza, mi dispiace per lei, non ce l'ho proprio grazie alle incompetenze dei suoi colleghi che mi sono capitati fin'ora!
Se trovo un medico che sia capace di fare il suo lavoro senza la prospettiva che si riveli dannoso anzichè benefico, come per mia esperienza è sempre accaduto fino ad ora, è sicuro che mi ci affido e sarò ben contenta di farlo, senza essere costretta ad appellarmi alle mie personali deduzioni che nascono in fin dei conti non altro che per necessità di far fronte alle manchevolezze di chi non è all'altezza di fare il suo lavoro, per un motivo o per un altro.....

[#4]
Dr. Alessandro Scuotto Gastroenterologo, Perfezionato in medicine non convenzionali, Dietologo 6.7k 204 65
Gentile signore (dalle caratteristiche della sua scheda mi risulta di sesso M, ma parla di sè usando il femminile: è probabile vi sia un disguido),
sono spiacente che la mia risposta l'abbia delusa. Comprendo il suo stato d'animo in relazione alle vicende cliniche su cui non ha ottenuto la chiarezza che aspettava e mi rammarico per questo.
Sottolineo che, con il mio intervento, desideravo porre l'accento sulla opportunità di avere maggior fiducia nella indicazione terapeutica propostale e che la valutazione benefici/rischi viene tenuta sempre presente in ambito medico. Noto dalla sua replica che non ci sono ruscito. Le auguro di risolvere il suo problema con successo e le rinnovo cordiali saluti.
[#5]
dopo
Attivo dal 2008 al 2008
Ex utente
Nel caso ci fossse qualche bravo e buon dottore che volesse aiutarmi, faccio presente un particolare importante che mi sono dimenticata di specificare nella descrizione del caso:

La Biopsia ha riferito: FLOGOSI ASPECIFICA
Colon irritabile

Il colon irritabile (o sindrome dell'intestino irritabile) è un disturbo funzionale che provoca dolore addominale, stipsi, diarrea, meteorismo: cause, cure e rimedi.

Leggi tutto