Infiammazione cronica aspecifica

Gentili medici, vi espongo la mia situazione.

Tra ottobre e dicembre 2007, in seguito ad una diarrea che si è prolungata per circa 20 giorni (a cui si è aggiunta alla fine anche la presenza di sangue), su prescrizione del mio medico di base ho eseguito i seguenti esami:
Analisi del sangue: tutte nelle norma
Analisi della tiroide: nella norma
Esame chimico e fisico delle feci: nella norma
Esame parassitologico delle feci: negativo
Coprocultura: negativo
Ecografia addome superiore: nella norma, salvo due piccoli calcoli nella colecisti.

Nel dicembre 2007, mentre seguivo una cura di mesalazina (pentacol 500 gel rettale uno al dì) ho eseguito una rettoscopia che ha dato il seguente risultato:
"Agevole introduzione dello strumento. Mucosa rettale diffusamente interessata da iperemia e numerose, piccole erosioni facilmente sanguinanti e, a tratti, ricoperte di fibrina. Sigma non esplorabile per presenza di feci. Si eseguono biopsie della mucosa reattale.
Conclusione. vedi quadro endoscopico (es. istologico in corso). Si consiglia pancolonscopia. Proseguire il trattamento in corso, in attesa dell'esame istologico."

Questo l'esito istologico:
Materiale inviato: biopsia della mucosa rettale.
Reperto macroscopico: frammenti tissurali. Incluso tutto.
Reperto microspico: frammenti di mucosa di intestino crasso interessati da intensa essudazione linfogranulocitaria, con presenza di eosinofili e di elementi istiali. In alcni campi la componente granulocitaria è prevalente, con aspetti ascessuali.
Diagnosi: malattia infiammatoria cronica, aspecifica, con aspetti di riacutizzazione.

Il mio medico di base, una volta letto gli esiti degli esami, mi ha spiegato che, siccome si tratta di una infiammazione aspecifica che non rientra in patologie più gravi quali la RCU, non è necessario assumere particolari medicinali. Mi ha prescritto una dieta che esclude specifici cibi e mi ha raccomandato di controllare comunque i sintomi. Infine, mi ha detto che, comunque, in futuro sarà opportuno eseguire la colonscopia per verificare se l'infiammazione interessa anche altre zone del colon.

Da dicembre la mia situazione è certamente migliorata: non accuso alcun dolore, vado in bagno regolarmente, non ho più avuto diarrea e le feci appaiono sempre ben formate. Tuttavia, a parte un po' di meteorismo, saltuariamente riscontro un po' di muco e piccole tracce ematiche, soprattutto quando tendo a sforzare un po' di più.
Vorrei sapere, gentilmente, da Voi: che cosa si intende esattamente per infiammazione cronica aspecifica e cosa comporta? E' possibile la guarigione definitiva?
Inoltre, a vostro autorevole parere, sarebbe opportuno, nella mia situazione, intraprendere qualche terapia medicinale?
Grazie in anticipio per l'attenzione ed il disturbo.
[#1]
Dr. Alessandro Scuotto Gastroenterologo, Perfezionato in medicine non convenzionali, Dietologo 6.7k 205 65
Gentile signore,
la definizione istologica di "colite cronica aspecifica" è quella abitualmente utilizzata per la diagnosi clinica di RCU che, le preciso immediatamente, non è una patologia più grave. Il parametro della gravità infatti è molto variabile e viene valutato considerando il complesso dei sintomi clinici e dell'aspetto endoscopico/istologico della mucosa. Vi sono pertanto dei quadri di RCU definiti "di lieve intensità".
Un altro parametro importante è costituito dall'estensione dell'infiammazione lungo il colon; per la valutazione di questa è necessaria una colonscopia (con biopsie) che esplori l'intero colon.
Da ciò si evince che una RCU di grado lieve e limitata al retto presenta una ottima gestibilità e un'alta probabilità di andare in "remissione completa" con opportuna terapia (spesso anche spontaneamente).
Ho usato il termine "remissione" per rispondere alla sua successiva domanda sulla guarigione definitiva: una patologia cronica non permette di parlare di guarigione intesa come ripristino completo delle condizioni precedenti. Ma questo è spesso un dettaglio tecnico, in pratica una remissione completa può essere di durata tale che si possa considerare "guarito".
Da ultimo, nella situazione attuale non vi è indicazione per terapia farmacologica, ma vale la pena avere una completezza diagnostica con una colonscopia.
Spero di aver contribuito a chiarire i suoi dubbi e, nel contempo, a darle maggiore serenità.
Cordiali saluti.

Alessandro Scuotto, MD, PhD.

[#2]
Utente
Utente
Egregio dott. Scuotto,
La ringrazio sentitamente per la solerzia e la chiarezza con le quali ha risposto ai miei quesiti.
Purtroppo i miei dubbi erano dettati dall'incertezza circa il significato da attribuire alla diagnosi di "infiammazione cronica aspecifica".
Prevedevo che non fosse possibile una totale guarigione, intesa in termini medici, dal momento che già il mio medico curante mi aveva accennato a tale aspetto. Tuttavia, grazie ad una dieta priva di alimenti quali cibi fritti, speziati, piccanti o particolarmente grassi, insaccati, verdure crude, cioccolato, alcolici e un limitato consumo di caffè, sono riuscito ad ottenere uno stato di remissione, come da Lei scritto, quasi completo.
Sto cercando di affrontare la situazione con la maggiore serenità possibile perchè credo, molto modestamente, sia un buon punto di partenza. Appena sarà possibile, inoltre, come consigliato da Lei e dal mio medico di base, mi sottoporrò ad una pancolonscopia per avere certezza circa l'effettiva limitata estensione dell'infiammazione.
Riservandomi, in futuro, di abusare nuovamente della Sua professionalità e pazienza, Le porgo
cordiali saluti