Duodenite cronica bulbare

Salve, mio padre Luigi ha 61 anni ed ha un quadro clinico (se è il termine adatto!) che oserei definire interessante. Infatti è diabetico insulino-dipendente, ha la psioriasi, è stato operato a dicembre del 2007 di ernia cervicale (in C3-C4, come da referto) che gli ha lasciato una stenosi midollare per la quale sta facendo ancora adesso delle fisioterapie, ha l'artrosi (la RM che mostra la stenosi di cui sopra mostra anche vertebre di colore tendente al grigio), una ipertrofia prostatica benigna, e dulcis in fundo, dopo diverse gastro e colonscopie (delle quali l'ultima neanche completata), una radiografia con doppio contrasto ha evidenziato una duodenite cronica bulbare, che sembra essere la causa di forti dolori allo stomaco (mio padre dice di sentire come se lo mordessero dall'interno dell'addome), del gonfiore allo stomaco e della forte stitichezza di cui soffre da almeno due anni (a volte più di una settimana prima di liberarsi).

Le mie domande riguardano quest'ultimo caso, in particolare. Il tutto è partito da esami di routine che hanno evidenziato un emocromo basso, ulteriori accertamenti alla ricerca di sangue nelle feci hanno dato risultato negativo, dopodichè a mio padre è stata diagnosticata una gastroduodenite erosiva. Da qui la cura con Nexium 40, per la gastroduodenite e Prefolic/Dobetin per i bassi valori di emocromo (non del tutto stabilizzatisi). Quindi la radiografia con doppio contrasto e la diagnosi di duodenite.
Ora, tra i danni provocati dall'ernia cervicale ed i disturbi dovuti alla duodenite, mio padre, tra l'altro, non riesce a dormire per più di un paio d'ore a notte percui Vorrei sapere:

- se la cura con il Nexium è sufficiente (o anche solo adatta) per la duodenite;
- che tipo di cura avrebbe dovuto seguire per tenere sotto controllo i fastidi dovuti a
quest'ultima (dolori, gonfiore e stitichezza);
- se la cronicità dell'infezione implica che dovrà curarsi vita natural durante;

Grazie.

P.s. : Aggiungo di seguito il referto della rx doppio m.d.c.

-RX STOMACO E DUODENO DOPPIO M.D.C.

Stomaco in sede, di forma e volume regolare, con ispessimento delle pliche.
In reclinazione di Trendelenburg non segni di reflusso gastro-esofageo, nè di enia iatale.
Peristalsi valida, con vuotamento nei limiti di tempo fisiologici.
Bulbo duodenale distonico e discinetico, con edema plicare.
Normale ampiezza e decorso dell'ansa duodenale.

Conclusione: duodenite cronica bulbare.

- ESOFAGO DOPPIO CONTRASTO

Regoare transito dell'ingesto baritato lungo l'esofago che non presenta alterazioni strutturali da riferire a lesioni organiche, nè dilatazioni del plesso venoso.
Buona funzionalità del cardias.

Grazie
[#1]
Dr.ssa Maria Morena Morelli Chirurgo generale 719 12
Gentile Utente,
la terapia con inibitori di pompa protonica determina una riduzione dell’acidità gastrica con conseguente riduzione degli effetti lesivi dell’acido cloridrico a livello del duodeno. Per quanto riguarda il problema della stitichezza e del meteorismo (gonfiore) intestinale, ancora prima di ‘aiutarsi’ con eventuale terapia medica è consigliabile attenersi a semplici regole alimentari-comportamentali (es. aumentare l’apporto di fibre, mangiare ad intervalli regolari evitando la ‘fretta’, aggiungere alla dieta alimenti ricchi di fermenti lattici – yogurt – in grado di favorire il ripristino della flora intestinale, aumentare la quota di liquidi - almeno 2 litri nelle 24 ore -, continuare a svolgere attività fisica - potrebbe chiedere al fisioterapista che al momento ne stà seguendo la fase riabilitativa -, controllare eventuale stress e/o ansia…….). Nell’ultima sua domanda ci chiede se “…dovrà curarsi vita natural durante…”; Gentile Signore, solo una corretta assunzione della terapia, l’attenersi alle regole alimentari-comportamentali ed il tempo potranno fornirle una risposta.
Le consiglio, comunque, di evitare iniziative personali e di fare SEMPRE riferimento al suo medico di fiducia che ben conosce la complessa storia clinica di suo padre.
Cordialmente
Dott.ssa M.M.Morelli

[#2]
dopo
Attivo dal 2008 al 2008
Ex utente
Salve, vorrei ringraziarLa per la sua risposta e assicurarLa che non sono alla ricerca di una terapia 'alternativa' o fatta in casa, ma solo di qualche delucidazione in merito a quella attuale. Per capirci meglio, ritiene normale che in due anni il massimo della terapia per una gastroduodenite ulcerosa/duodenite bulbare cronica si riduca ad un'inibitore di acidità considerando che gli effetti della malattia 'visibili' non diano segni almeno di contenimento? Perchè l'infiammazione del duodeno andrà pure curata, immagino. Mi basta sapere questo.
[#3]
Dr.ssa Maria Morena Morelli Chirurgo generale 719 12
Gentile Signore,
il trattamento farmacologico della gastro-duodenide si avvale di farmaci in grado di ridurre l’acidità del succo gastrico (inibitori di pompa protonica); La mucosa duodenale reagisce agli effetti lesivi del contenuto gastrico (ricco in acido cloridrico) ‘infiammandosi’ (duodenite). In effetti si agisce sulla causa, riducendo l’acidità gastrica si riduce l’effetto lesivo dei succhi gastrici sulla mucosa duodenale riducendone l’infiammazione.
Il caso di suo padre, come del resto da Lei sottolineato sin dall’inizio, è “interessante”;. Capisco la sua preoccupazione sul non ‘vedere’ un miglioramento ma suppongo che per il trattamento dell’ernia cervicale e della stenosi midollare suo padre in questi ultimi mesi sia stato sottoposto anche a trattamento farmacologico con antinfiammatori (FANS), se così fosse, tali farmaci non hanno certo favorito il processo di guarigione della flogosi intestinale.
Inoltre, per il trattamento della gastro-guodenite a volte i farmaci da soli non bastano ed è necessario attenersi anche ad un attento controllo alimentare (es. evitare cibi piccanti, alcolici, pasti abbondanti e ricchi di grassi, frutta acidula – limoni, arance -, pomodori, alimenti freddi, bibite gassate…….).
Queste considerazioni vanno fatte con il suo medico curante; In un paziente diabetico, gastropatico, con psoriasi, ipertrofia prostatica, seri problemi di ernia cervicale e stenosi midollare fornire un consulto telematico è alquanto difficile, motivo per cui mi ero permessa di consigliarle di rivolgersi SEMPRE al suo medico curante (non avevo assolutamente pensato che Lei fosse alla ricerca di terapie ‘alternative’). Il medico curante è colui che, rispetto agli altri specialisti (ortopedico, urologo, diabetologo......) che hanno in cura sua padre, ha un quadro d’insieme del paziente e saprà consigliarla al meglio.
Nella speranza di esserle stata d’aiuto
Cordialmente
Dott.ssa M.M.Morelli
Prostata

La prostata è la ghiandola dell'apparato genitale maschile responsabile della produzione di liquido seminale: funzioni, patologie, prevenzione della salute prostatica.

Leggi tutto