Ernia iatale in gravidanza

Salve. Ho 36 anni e da circa 15 anni soffro di ernia iatale. Dalla esofagogastroduodenoscopia cui mi sono sottoposta 2 anni fa è risultato, tra le altre cose, che la mucosa del mio esofago è segnata da aree erosive nel tratto distale e che la giunzione squamo-colonnare lineare è collocata 3 cm al di sopra dello iato diaframmatico. Conclusioni "ernia iatale da scivolamento con esofagite erosiva di II grado". Vorrei sapere quanto grave è la mia esofagite e che cosa potrei fare per risolvere definitivamente questo fastidiosissimo problema che compromette la qualità della mia vita. Inoltre, vorrei avere un bambino ma il pensiero che mi tormenta è il seguente: se già ho la sensazione che lo stomaco mi esca dalla bocca, cosa succederà in gravidanza quando il bambino inevitabilmente spingerà il mio stomaco ancora più in alto, considerando anche che in gravidanza non potrò assumere farmaci??? Devo forse rinunciare all'idea di avere bambini??? Sono molto preoccupata. Grazie per l'attenzione.
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Dr. Roberto Mangiarotti Gastroenterologo, Medico internista 903 15
Gentile Signora,
dovrebbe ripetere la gastroscopia per controllare l'attuale stato dell'infiammazione. E' indispensabile effettuare delle biopsie sulla zona infiammata dell'esofago per verificare l'eventuale esistenza di un "esofago di Barrett" ovvero di un atrasformazione della mucosa esofagea dovuta alla infiammazione cronica. Se ciò fosse, occorre sottoporsi a controlli ravvicinati nel tempo. Per trattare l'esofagite è indispensabile effettuare un trattamento accurato e prolungato nel tempo (potrà rivolgersi al suo gastroenterologo di fiducia) ma è necessario anche perdere peso (se in sovrappeso), evitare bevande gassate, menta. cioccolato e altre norme igieniche che le verranno indicate. In caso di gravidanza i sintomi possono accentuarsi e pertanto è opportuno trattare opportunamente l'esofagite attuale prima di intraprendere la gravidanza stessa.
Cordiali saluti

Dott. Roberto Mangiarotti

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dopo
Attivo dal 2005 al 2009
Ex utente
Gentile dottore,
la ringrazio per l'interesse dimostrato al mio caso clinico.
Non le nascondo, però, che l'eventualità del cosiddetto esofago di Barrett mi inquieta molto.
So che l'esofago di Barrett è una condizione pre-cancerosa e che coloro che ne sono affetti hanno maggiori probabilità di sviluppare un tumore all'esofago rispetto agli individui sani.
Allora, approfitto ancora della sua disponibilità per chiederle:
1) l'esofago di Barrett è una inevitabile evoluzione dell'ernia iatale?
2) l'esofagite può essere guarita completamente anche se in presenza, come nel mio caso, di ulcere erosive e senza eliminare il difetto organico che la provoca (ernia iatale, nel mio caso)????
3) Che probabilità di successo ha l'intervento chirurgico risolutivo dell'ernia iatale?
La ringrazio molto.
Cordiali saluti.
[#3]
Dr. Roberto Mangiarotti Gastroenterologo, Medico internista 903 15
L'esofago di Barrett è una condizione precancerosa ma diagnosticare e curare per tempo l'esofagite può prevenire danni futuri. Anche in presenza di ulcere, se la terapia è ben condotta e si evitano fattori favorenti, si possono ottenere buni risultati. Un intervento chirurgico raramente può da solo risolvere il problema ma spesso occorre fare comunque uso di farmaci e pertanto prima di operarsi occorre una attenta valutazione clinica.
Cordiali saluti
[#4]
dopo
Attivo dal 2005 al 2009
Ex utente
Grazie dottore.
Approfitto di questo spazio per lanciare un appello:
mi piacerebbe entrare in contatto con persone che, come me, soffrono di ernia iatale per scambio di informazioni, suggerimenti, esperienze ma anche per farci reciprocamente coraggio.
Scrivetemi pure a damietta1969@libero.it
Grazie!
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