Dolore al fianco destro - esofagite da reflusso

Salve a tutti,
sono un ragazzo di 30 anni e ho dei disturbi da reflusso, precisamente a marzo mi è stata diagnosticata tramite endoscopia un'esofagite di terzo grado.
Non è la prima volta, ma circa dieci anni fà, avevo 20 ebbi la stessa diagnosi, mi fu prescritto pariet 20 mg che feci per circa 1 anno e poi non ho più avuto sintomi fino a circa due anni fa quando in estate ricomciai a sentire il reflusso e il bruciore retrosternale, presi nuovamente il pariet per circa 3 mesi e passo.
Lo scorso natale ho ricominciato ad avere gli stessi sintomi e ricominciai con il pariet 20 mg, ma con scarsi risultati e quindi a marzo ho fatto una gastroscopia che appunto ha evidenziato nuovamnete l'esofagite di 3° grado, con una piccola ernia jatale da scivolamento.
Mi hanno quindi prescritto 2 pariet al giorno ma dopo due settimane avevo forti dolori alla pancia e i risultati sul reflusso erano scarsi, così da circa un mesetto prendo due esopral da 40 mg al giorno e adesso sto un pò meglio.
In concomitanza al reflusso ho un dolore pressochè costante al fianco destro sotto le ultime costole, sempre nello stesso punto, che sembra aumentare lontano dai pasti.
Ho fatto un'ecografia che ha evidenziato un angioma di circa 1,2 cm e null'altro.
Chiedo a cosa potrebbe essere dovuto questo dolore se può sempre essere riferito all'esofagite oppure ad altro. Può essere l'intestino?
Che altri esami dovrei fare?
Grazie.
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Dr. Roberto Mangiarotti Gastroenterologo, Medico internista 903 15
Gentile Utente, una esofagite di 3 grado in età giovanile impone una valutazione più attenta delle cause che la determinano. Occorre escludere errori alimentari o nello stile di vita che possono favorirla (uso di bevande gassate, di farmaci o il fumo o l'ecceso di peso ad es.). In questi casi, oltre a correggere eventuali errori, si ricorre a dosi elevate di farmaci per lunghi periodi. Se anche ciò non basta, è opportuno effettuare una valutazione clinica ed una pHmetria esofagea presso un centro specialistivo ed eventualmente ricorrere ad una correzione chirurgica della ernia iatale.
Cordiali saluti

Dott. Roberto Mangiarotti

[#2]
dopo
Utente
Utente
Grazie per la risposta,
sono in cura presso un centro specialistico, e avrei dovuto fare la ph metria la scorsa settimana, ma non sono riuscito ad 'ingurgitare' il tubicino, mi è venuto un attacco di panico, adesso forse dovrò riprovare. Sono alto 179 cm e di solito peso intorno ai 68-69 kg, da marzo ad ora ne ho persi 3-4, visto che sto più attento all'alimentazione, cioè mangio un po meno, perchè sono sempre stato attento all'alimentazione. Purtroppo fumo e sto cercando di smettere già da un pò di tempo ma senza successo. Quello che non capisco è questo dolore in zona addominale circa nella posizione della cistifellea. La dott.ssa che mi segue dice che potrebbe essere una conseguenza dell'esofagite, visto che dalla eco non è emerso nulla, e di stare tranquillo perchè adesso aggiustando la terapia farmacologica starò meglio. In realtà ho un pò paura che sia qualcos'altro, anche perchè oltre a endoscopia e ecografia e ph metria non hanno previsto di farmi altri esami. Forse mi cambieranno nuovamente terapia.
Cos'altro potrebbe essere che mi provoca questo dolore al fianco? è possibile che sia veramente l'esofago che irradia il dolore in quel punto?
Ho un'altra domanda, io soffro di un'altra patologia cronica, la sindrome dello stretto toracico con coinvolgimento sia dei nervi che dei vasi sanguigni e, in questi ultimi anni è poggiorata tutta la sintomatologia dolorosa a carico delle spalle e del collo, dato che so che il controllo neurologico del cardias e deputato al nervo vago e anche in una certa misura anche ai nervi spinali tra le vertebre da T1 in giù, potrebbe essere lo stretto toracico compromettendo un pò la funzionalità di qualche nervo che controlla il les a inficiare sull'esofagite?
Grazie
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