I miei problemi siano dovuti

Egregio dottore, sono un ragazzo di 26 anni e scrivo per avere un'opinione in merito ai miei problemi di salute. Nel luglio 2006 ho subito una resezione ileale di 25 cm. a causa di un angiodisplasia intestinale (l'angioma sanguinando aveva creato una massa di sangue raggrumito che mi creava forti dolori). Dopo 6 mesi vengo rioperato a causa di una briglia aderenziale(per fortuna nessuna sofferenza intestinale).Da quando ho subito il primo intervento ho iniziato ad accusare notevoli problemi intestinali(dolori crampiformi, meteorismo e soprattutto diarrea con almeno 3 o 4 scariche al giorno). Col passare del tempo il problema non si risolve e decido ad ottobre 2008, di rivolgermi ad uno specialista.
ANALISI DEL SANGUE: nella norma. RX TENUE SERIATO:"accellerato transito attraverso le anse del tenue.Le ultime anse del tenue appaiono diastasate,come per ispessimento parietale, con disomogenea opacizzazione del lume,con qualche tratto substenotico".COLONSCOPIA:"lesione stenosante dell'ileo terminale". ESAME ISTOLOGICO:"cospicua flogosi cronica linfocitaria. Assenza di granulomi.Quadro aspecifico di flogosi cronica produttiva"
Il g.e. mi spiega che è presente un restringimento del lume intestinale a livello dell'ileo terminale. Vengo curato con Entocir ed inizio ad avere subito dei benefici. Dopo 4 mesi faccio una ulteriore enteroscopia con il seguente esame istologico:"flogosi cronica moderata, superficiale, aspecifica". Il medico mi dice che il tutto è invariato, il restringimento è sempre presente tanto che non è riuscito ad oltrepassarlo con la sonda, e cambia terapia. Ora assumo Pentasa 6 compresse da 500 al giorno e ho sospeso l'Entocir. Stò assumendo la mesalazina da una ventina di giorni ma non vedo miglioramenti, anzi un leggero peggioramento della diarrea e dei dolori soprattutto all'altezza del quadrante inferiore destro. Le mie domande sono le seguenti.
Concorda con tale terapia? é possibile che la mesalazina sia inefficace o per avere dei risultati è necessario che passi più tempo? Si può parlare nel mio caso di morbo di Crohn? Crede che i miei problemi siano dovuti a questa stenosi o all'infiammazione (preciso che non ho mai avuto difficoltà ad evaquare). Mi consiglia di fare ulteriori indagini? Crede che la mia situazione sia preoccupante?
Spero in una sua opinione e in qualche consiglio e ringrazio in anticipo per una eventuale risposta e per il servizio offerto.
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Dr. Alessandro Scuotto Gastroenterologo, Perfezionato in medicine non convenzionali, Dietologo 6.7k 204 65
Gentile signore,
l'attuale terapia mira alla risoluzione del quadro infiammatorio e al recupero della pervietà massima dell'intestino consentita oltre la stenosi organica; i tempi di efficacia di tale terapia possono essere lunghi, ma al tempo stesso andrebbe valutata la presenza di contaminazione batterica del tenue (sindrome dell'ansa cieca), possibile dopo interventi di questo tipo, e che può essere responsabile in parte dei sintomi.
La diagnosi istologica ha escluso in maniera esplicita la presenza di granulomi, quindi, alla luce di ciò, è possibile escludere la diagnosi di m. di Crohn.
In definitiva la situazione non appare preoccupante, ma sicuramente disagevole, per cui consiglio di continuare la terapia per un tempo più lungo. Nel caso sia presente una contaminazione batterica sarà il caso - su indicazione del medico che la segue - di praticare una terapia antibiotica mirata.
Cordiali saluti.

Alessandro Scuotto, MD, PhD.

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dopo
Utente
Utente
Grazie mille per la risposta. Mi permetto di chiedere qualche chiarimento.
Parlando col medico, sono venuto a conoscenza che il tratto ileale dove è presente il restringimento ha ridotto il lume al diametro di circa 5 mm. Mi chiedevo se secondo la sua opinione in questi casi bisognerebbe intervenire chirurgicamente visto che in direzione della stenosi è presente un dolore fastidioso e sordo anche se non ho difficoltà ad evaquare.
Nella risposta parlava del "recupero della pervietà massima dell'intestino consentita oltre alla stenosi". Credo di non aver bene inteso questo concetto.
Quali esami è necessario fare inoltre per capire se è presente una contaminazione batterica?
Visto l'inefficacia della mesalazina, che assumo da 20 giorni, dovrei rivogermi al gastroenterologo per una revisione della terapia o crede che sia troppo presto per giudicare inefficace il farmaco?
Grazie per la disponibilità.
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Dr. Alessandro Scuotto Gastroenterologo, Perfezionato in medicine non convenzionali, Dietologo 6.7k 204 65
Gentile signore,
partirei dalla risposta alla sua ultima domanda: sì, si rivolga ad uno specialista gastroenterologo per la revisione della terapia e (domanda 1) per le indagini opportune per verificare l'ipotesi di contaminazione batterica del tenue.
Un chiarimento opportuno per l'espressione, forse troppo tecnica, che ho utilizzato nella risposta precedente: la atenosi (restringimento) dell'intestino riduce la possibilità di passaggio (pervietà) attraverso il canale delimitato dalle sue pareti; tale limite non è soltanto organico, ma anche legato alla componente di edema (rigonfiamento) della parete. Con il trattamento medico farmacologico possiamo intervenire su questa componente - edema - passibile di regressione, ma non sulla stenosi organica stabilizzata. Dunque possiamo puntare al massimo recupero possibile, nei limiti di questa componente.
Spero di essere stato più chiaro e le porgo cordiali saluti.
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dopo
Utente
Utente
Egregio dottore, mi sono nuovamente rivolto al medico gastroenterologo che mi stà seguendo il quale mi ha nuovamente prescritto l'entocir. Mi ha proposto inoltre di effettuare una ulteriore ileoscopia cercando di dilatare la stenosi in modo da oltrepassare il restringimento con la sonda. Volevo chiedere se secondo lei è conveniente fare tale intervento o se sarebbe più opportuno effettuare direttamente un intervento di resezione del tratto in cui è presente la stenosi. Credo che tale dilatazione sia abbastanza pericolosa, lei cosa mi consiglia?
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Dr. Alessandro Scuotto Gastroenterologo, Perfezionato in medicine non convenzionali, Dietologo 6.7k 204 65
Gentile signore,
ogni intervento invasivo ha dei rischi calcolati. La preferenza per una metodica o per un'altra, alla luce del rapporto rischio/beneficio è ispirata a diversi criteri tra i quali l'esperienza tecnica personale e i risultati raggiunti con essa. Suppongo che il collega che la segue avrà fatto le stesse mie considerazioni per proporle la strategia terapeutica, dunque ritiene questa la strada migliore da percorrere.
La decisione di sottoporsi ad un intervento (endoscopico, chirurgico o altro) è sempre del paziente. Le consiglio di chiedere al collega tutte le informazioni necessarie per decidere con serenità e consapevolezza.
Molti auguri e ci tenga informati.
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dopo
Utente
Utente
Egregio dottore, mi sono rivolto al chirurgo che mi ha operato il quale mi ha detto che sarebbe possibile effettuare un nuovo intervento ma in questo caso bisognerebbe asportare tutta la parte destra dell'intestino, con conseguente sindrome da intestino corto. Inoltre mi ha prescritto il Pentacol ma ho letto solo ora che il principio attivo è lo stesso del Pentasa quindi mi chiedevo se mi poteve spiegare qual'è la differenza tra i due farmaci. A questo punto non so proprio cosa fare. Provare con la dilatazione, operarmi, continuare con i farmaci. Mi chiedevo quindi se poteva indicarmi un buon centro esperto in problematiche di questo tipo a cui potermi rivolgere ed esporre la mia particolare situazione.
Grazie.
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Dr. Alessandro Scuotto Gastroenterologo, Perfezionato in medicine non convenzionali, Dietologo 6.7k 204 65
Gentile signore,
per la scelta del trattamento posso solo ripetere il consiglio del post precedente. Per quel che riguarda i centri esperti, non ho informzioni dirette per quel che riguarda la sua regione, ma un riferimento attendibile può trovarlo attraverso l'Associazione Malattie Infiammatorie Croniche dell'Intestino (AMICI) che ha una sede anche in Calabria, le allego di seguito il link
http://amiciitalia.net/index.php?option=com_contxtd&task=view&contact_id=20&Itemid=27
Cordiali saluti.
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