Sindrome del colon irritabile e allenamento alta intensità
Gentili dottori,
Ho 39 anni, sindrome del colon irritabile diagnosticata a 13 anni, sono alta 163 cm e peso 69 kg.
Da diversi mesi ho iniziato un allenamento misto, cardio e un po' di pesi (max 20 kg perché ho ernia del disco in zona lombosacrale) , ho notato un aumento della forza ma non i risultati sperati in termini di dimagrimento.
Da poco ho iniziato dieta da 1400 kcal, e per velocizzare il dimagrimento ho introdotto un allenamento hiit, con frequenza cardiaca arrivata a 172 bpm per max 60 secondi.
Subito dopo però ho avuto un episodio di colite, che solitamente riesco ad evitare perché so quali cibi mi fanno male, e questo nonostante avessi svuotato l'alvo poco prima dell'allenamento.
1 ora e mezza prima di allenarmi avevo mangiato uno yogurt.
Vorrei sapere se può essere solo un episodio, o se un allenamento così intenso può essere controindicato per chi soffre di colite.
Grazie
Ho 39 anni, sindrome del colon irritabile diagnosticata a 13 anni, sono alta 163 cm e peso 69 kg.
Da diversi mesi ho iniziato un allenamento misto, cardio e un po' di pesi (max 20 kg perché ho ernia del disco in zona lombosacrale) , ho notato un aumento della forza ma non i risultati sperati in termini di dimagrimento.
Da poco ho iniziato dieta da 1400 kcal, e per velocizzare il dimagrimento ho introdotto un allenamento hiit, con frequenza cardiaca arrivata a 172 bpm per max 60 secondi.
Subito dopo però ho avuto un episodio di colite, che solitamente riesco ad evitare perché so quali cibi mi fanno male, e questo nonostante avessi svuotato l'alvo poco prima dell'allenamento.
1 ora e mezza prima di allenarmi avevo mangiato uno yogurt.
Vorrei sapere se può essere solo un episodio, o se un allenamento così intenso può essere controindicato per chi soffre di colite.
Grazie
Non esiste una controindicazione generalizzata.
Ovviamente ognuno è sensibile in modo diverso a differenti stimoli (freddo, caldo, pasto, alimento specifico, fatica ecc).
Non resta che riprovare.....
Cordiali saluti!
Ovviamente ognuno è sensibile in modo diverso a differenti stimoli (freddo, caldo, pasto, alimento specifico, fatica ecc).
Non resta che riprovare.....
Cordiali saluti!
MARCO BACOSI MD PhD
Spec. in Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva
Dott. di Ricerca in Fisiopatologia Chirurgica e Gastroenterologia
Utente
Grazie per la cortese risposta, riproverò!
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 2.4k visite dal 18/02/2020.
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