Dolori e problemi in menopausa

Ho sofferto per tantissimi anni di endometriosi e per questa ragione ho subito tre interventi, nel primo è stata tolta solo una ciste ovarica, nel secondo
hanno asportato ciste ed ovaio sx, nel terzo dato i grossi problemi di emoragie
dolori e iperplasia ghiandolare focalmente complessa con atipie di grado lieve moderato sottoposta a laparoisteroannessiectomia.
Da un controllo successivo e da tac si è evidenziata la presenza nell'emiscavo pelvico sinistro lateralmente alla vescica ed in stretta vicinanza con i vasi ipogastrici ed il tratto degli iliaci esterni, la presenza di formazione ovoidale delle dimensioni di 53x27mm, a densità idrica-sovra idrica, dotata di sottile parete nonchè di alcuni fini setti debolmente impregnantesi di mdc.
Il mio ginecologo mi ha consigliato di tenerla sotto controllo ed in effetti alla distanza di un anno tutto è invariato, controllo effettuato con ecografia transvaginale e visita.
Il problema è un continuo dolore alla parte bassa all'inguine che si irradia alla gamba sx e spesso alla schiena e l'impossibilità ad avere rapporti visto il dolore durante ma anche per parecchi giorni dopo obbligandomi a prendere antinfiammatori.
Non vedendo risultati mi sono rivolta ad una ginecologa chiedendo se era il caso di asportare questa formazione, ma anche lei mi ha risposto che un addome cosi conciato è meglio non toccarlo più perchè queste "cisti" non ho capito cosa sia, si riformerebbe e non risolveremmo il problema e mi ha prescritto
colpogyn 1mg. ovuli 3 alla settimana per 1 mese, poi 2 per 2 mesi e continuare con 1 a lungo. Premetto che io non ho mai potuto prendere la pillola o altri medicinali del genere, ma mi è stato detto che questo è differente, ma leggendo le indicazioni cosi non sembra essere.
Vorrei da voi un parere e un consiglio, sono davvero avvilita e preoccupata perchè dopo tanti anni di problemi e nonostante gli interventi non sto mai bene
e non arrivo a nessuna conclusione ringraziando anticipatamente e sperando che mi sappiate dire di più saluto.
[#1]
Dr. Marcello Navazio Ginecologo, Endocrinologo, Dietologo 700 25
Considerata la sua storia di patologia endometriosica, è ipotizzabile sia la stessa natura per la formazione rilevata a livello pelvico con la TAC, sia l'interessamento più o meno diretto del fascio nervoso che si accompagna in quella zona ai vasi iliaci, rendendo così conto della sintomatologia dolorosa che la affligge. Si può ipotizzare altresì un intervento chirurgico oppure, in prima istanza, una terapia farmacologica con danazolo cps per via vaginale ed una modulazione mastocitaria (interessata quale mediatrice del dolore) con palmitoiletanolamide in cps per bocca.
L'estriolo in ovuli ha solo un blando effetto nutriente sulla vagina e sulle vie urinarie (qualora fosse in perimenopausa e non producesse estrogeni a sufficienza) e viene metabolizzato quotidianamente senza avere effetti sistemici. Cordiali saluti.

Dr. MARCELLO NAVAZIO
Specialista in Ginecologia ed Endocrinologia
Bologna

[#2]
dopo
Attivo dal 2008 al 2013
Ex utente
Ringrazio la gentilezza e la tempestività con cui mi ha risposto e vista la sua disponibilità mi permetto di porle un'altra domanda.
Avendomi asportato tutto e qui di seguito le invio la diagnosi istologica: utero con leiomiomi multipli, con aree cellulate, diffusa adenomiosi,cervicite cronica aspecifica con focale iperplasia benigna delle ghiandole endocervicale. Endometrio di tipo proliferativo con focali aspetti di iperplasia endometriale complessa.
Ovaio con presenza di focolai endometriosi.Tuba senza alterazioni particolari.
Come è possibile che si riformino cisti se nella zona non dovrebbe esserci più niente?
La saluto e la ringrazio ancora per la sua cortesia
[#3]
Dr. Marcello Navazio Ginecologo, Endocrinologo, Dietologo 700 25
I microfocolai endometriosici disseminati nella cavità peritoneale, crescendo, possono assumere un aspetto "cistico", ma questa è solo un'ipotesi da confermare prima di affrontare un eventuale intervento chirurgico. In prima istanza può tentare con la palmitoiletanolamide e rivalutare a distanza di qualche mese il quadro sintomatologico e la TAC.
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