Dolore orecchio destro causa disfunzione ATM
Gentili Dottori,
sono un ragazzo di 25 anni e da circa 2 anni ho dolori all'orecchio destro. In questi anni ho seguito molte terapie per cercare di risolvere il problema, sono stato in cura da un neurologo per circa 4 mesi senza risultati, ho subito un intervento di settoplastica e ulteriori visite otorinolaringoiatriche che hanno escluso definitivamente problemi a carico dell'orecchio o del naso.
In ultimo, lo stesso otorino mi ha suggerito di rivolgermi ad uno specialista in gantologia al fine di valutare eventuali problemi presenti a livello dell'articolazione temporo mandibolare.
Inizio con il dire che il dolore è presente a livello del condotto uditivo, a volte lo avverto in profondità vicino al timpano mentre altre volte un pò più verso l'esterno, è un dolore sopraggiunto da un giorno all'altro il 23 agosto 2016 senza episodi traumatici o di rilievo. Da quel giorni non è più sparito. Oltre alla variazione posizionale e molto variabile in intensità e durata, alle volte è un dolore di base costante ma con intensità altalenante che mi dura anche ore, mentre a volte è presente sottoforma di fitte che durano anche meno di un secondo e che si ripresentano in maniera continuativa per un tempo che può variare dai pochissimi secondi anche ai minuti.
Cosa strana è che non riesco a provocarlo volontariamente, non ho dolore se apro o chiudo la bocca (apertura massima di 5 cm), non ho dolore alla masticazione ne soffro di bruxismo e non ho dolore al tatto.
La visita dallo gnatologo a comportato alcuni esami tra cui TAC, kinesiografia mandibolare, teleradiografia e alcuni esami per la valutazione della postura.
Il problema principale a detta dello specialista è nell'atm, più precisamente, il condilo destro (lato in cui è presente il disturbo) risulta più lungo e grosso del coontrolaterale, inoltre sulla faccia superiore e presente una leggera usura. Presento inoltre una deviazione verso destra della mandibola nel momento dell'apertura. Non mi è stata eseguita alcuna RM per la valutazione del funzionamento condilo-disco ma ricordo bene di aver sentito lo specialista dire che i condili funzionano bene. (non posso essere più preciso di cosi in quanto la TAC non è refertata essendo stata eseguita dallo stesso specialista nel suo studio)
Vorrei quindi ora porre alcune domande riguardo i disturbi e la patologia:
1) Il dolore cosi casuale e random a cosa può essere dovuto di preciso?
2) Cercando informazioni su internet ho letto della iperplasia condilare mandibolare, come si può diagnosticare questa patologia?
3) Il problema può essere legato alla postura? Sono uno studente e da circa 5 anni passo le mie giornate seduto a studiare in posizioni certamente non corrette.
A valle degli esami e della valutazione lo gnatologo mi ha consigliato l'utilizzo di un bite per arcata superiore da portare h24 fino alla scomparsa dei sintomi per poi ridurne l'utilizzo orario una volta trovato un equilibrio, ed eventualmente dopo una terapia ortodontica per ricreare l'occlusione raggiunta con il bite. Anche riguardo questa terapia mi piacerebbe avere delle delucidazioni almeno generali.
1) Mi è stato detto che non sempre è possibile effettuare terapia ortodontica finale e che in tali casi ci si ferma all'utilizzo del bite a vita. Ciò è realmente vero?
2) Il bite che mi verrà costruito andrà a spostare la mandibola verso destra anche nella fase di chiusura, quindi sostanzialmente la teoria alla base della terapia è questa: La mandibola qualunque siano i problemi di occlusione raggiunge la sua posizione ottimale a bocca aperta quando non vi è contatto tre i denti, quindi quello che si fa e far muovere verticalmente la mandibola anche durante la chiusura in modo che la posizione orizzontale della stessa sia la medesima sia a bocca aperta che a bocca chiusa. E' corretto? Mi piacerebbe avere una risposta soprattutto a questa domanda.
In ogni caso ho intenzione, prima di iniziare questa cura gnatologica, di rivolgermi ad un chirurgo maxillo-facciale della mia zona al fine di escludere patologie più gravi a carico dell'atm e che potrei trascurare una volta iniziata la terapia.
Mi scuso per la lunghezza del messaggio ma penso di aver inserito tutte le informazioni a mia disposizione, spero in una risposta e in un aiuto.
Vi ringrazio.
sono un ragazzo di 25 anni e da circa 2 anni ho dolori all'orecchio destro. In questi anni ho seguito molte terapie per cercare di risolvere il problema, sono stato in cura da un neurologo per circa 4 mesi senza risultati, ho subito un intervento di settoplastica e ulteriori visite otorinolaringoiatriche che hanno escluso definitivamente problemi a carico dell'orecchio o del naso.
In ultimo, lo stesso otorino mi ha suggerito di rivolgermi ad uno specialista in gantologia al fine di valutare eventuali problemi presenti a livello dell'articolazione temporo mandibolare.
Inizio con il dire che il dolore è presente a livello del condotto uditivo, a volte lo avverto in profondità vicino al timpano mentre altre volte un pò più verso l'esterno, è un dolore sopraggiunto da un giorno all'altro il 23 agosto 2016 senza episodi traumatici o di rilievo. Da quel giorni non è più sparito. Oltre alla variazione posizionale e molto variabile in intensità e durata, alle volte è un dolore di base costante ma con intensità altalenante che mi dura anche ore, mentre a volte è presente sottoforma di fitte che durano anche meno di un secondo e che si ripresentano in maniera continuativa per un tempo che può variare dai pochissimi secondi anche ai minuti.
Cosa strana è che non riesco a provocarlo volontariamente, non ho dolore se apro o chiudo la bocca (apertura massima di 5 cm), non ho dolore alla masticazione ne soffro di bruxismo e non ho dolore al tatto.
La visita dallo gnatologo a comportato alcuni esami tra cui TAC, kinesiografia mandibolare, teleradiografia e alcuni esami per la valutazione della postura.
Il problema principale a detta dello specialista è nell'atm, più precisamente, il condilo destro (lato in cui è presente il disturbo) risulta più lungo e grosso del coontrolaterale, inoltre sulla faccia superiore e presente una leggera usura. Presento inoltre una deviazione verso destra della mandibola nel momento dell'apertura. Non mi è stata eseguita alcuna RM per la valutazione del funzionamento condilo-disco ma ricordo bene di aver sentito lo specialista dire che i condili funzionano bene. (non posso essere più preciso di cosi in quanto la TAC non è refertata essendo stata eseguita dallo stesso specialista nel suo studio)
Vorrei quindi ora porre alcune domande riguardo i disturbi e la patologia:
1) Il dolore cosi casuale e random a cosa può essere dovuto di preciso?
2) Cercando informazioni su internet ho letto della iperplasia condilare mandibolare, come si può diagnosticare questa patologia?
3) Il problema può essere legato alla postura? Sono uno studente e da circa 5 anni passo le mie giornate seduto a studiare in posizioni certamente non corrette.
A valle degli esami e della valutazione lo gnatologo mi ha consigliato l'utilizzo di un bite per arcata superiore da portare h24 fino alla scomparsa dei sintomi per poi ridurne l'utilizzo orario una volta trovato un equilibrio, ed eventualmente dopo una terapia ortodontica per ricreare l'occlusione raggiunta con il bite. Anche riguardo questa terapia mi piacerebbe avere delle delucidazioni almeno generali.
1) Mi è stato detto che non sempre è possibile effettuare terapia ortodontica finale e che in tali casi ci si ferma all'utilizzo del bite a vita. Ciò è realmente vero?
2) Il bite che mi verrà costruito andrà a spostare la mandibola verso destra anche nella fase di chiusura, quindi sostanzialmente la teoria alla base della terapia è questa: La mandibola qualunque siano i problemi di occlusione raggiunge la sua posizione ottimale a bocca aperta quando non vi è contatto tre i denti, quindi quello che si fa e far muovere verticalmente la mandibola anche durante la chiusura in modo che la posizione orizzontale della stessa sia la medesima sia a bocca aperta che a bocca chiusa. E' corretto? Mi piacerebbe avere una risposta soprattutto a questa domanda.
In ogni caso ho intenzione, prima di iniziare questa cura gnatologica, di rivolgermi ad un chirurgo maxillo-facciale della mia zona al fine di escludere patologie più gravi a carico dell'atm e che potrei trascurare una volta iniziata la terapia.
Mi scuso per la lunghezza del messaggio ma penso di aver inserito tutte le informazioni a mia disposizione, spero in una risposta e in un aiuto.
Vi ringrazio.
[#1]
Le sue legittime domande, presupporrebbero una diagnosi certa e non probabile. In relazione a quanto da lei riportato, è probabile che lei abbia un blocco stabilizzato dell'ATM destra, ma una corretta diagnosi potrá essere effettuata solo dopo avere acquisito ulteriori e precise informazioni anamnestiche e cliniche, circa i suoi segni e sintomi e dopo avere effettuato eventuali ulteriori indagini strumentali di conferma e verifica. Solo successivamente sará giustificata la istruzione di in piano prognostico-terapeutico definitivo e rispondere con precisione e chiarezza alle sue domande, senza rischiare di trasmetterle informazioni che potrebbero generarle confusione o cattiva informazione. Cordialitá. Dr. Sergio Audino
Dr. Sergio Audino, Medico Chirurgo , Specialista in Odontoiatria e Protesi Dentaria , Gnatologia Clinica , Presidente della S.I.D.-A.T.M
[#2]
Utente
Gentile Dottore,
la ringrazio per la risposta, che penso di non aver afferrato appieno. Cosa intende praticamente per "blocco stabilizzato dell'ATM"? Io non ho problemi nell'aprire e chiudere la bocca, nemmeno alla massima apertura, inoltre non avverto dolore durante queste operazioni.
In ogni caso sono conscio che telematicamente non è possibile dare delle indicazioni precise riguardo determinati sintomi. Mi accontento infatti di risposte generali e valide in linea di principio per questi casi.
Per quanto riguarda il piano terapeutico che mi è stato proposto sono sicuro che lo specialista a cui mi sono rivolto abbia acquisito tutte le informazioni necessarie, informazioni però che non mi sono state trasmesse completamente. Anche in questo caso però non intendo cercare un pianto terapeutico alternativo, ma solo ricercare informazioni più dettagliate riguardo la teoria che c'è sotto questi piani terapeutici.
La ringrazio.
la ringrazio per la risposta, che penso di non aver afferrato appieno. Cosa intende praticamente per "blocco stabilizzato dell'ATM"? Io non ho problemi nell'aprire e chiudere la bocca, nemmeno alla massima apertura, inoltre non avverto dolore durante queste operazioni.
In ogni caso sono conscio che telematicamente non è possibile dare delle indicazioni precise riguardo determinati sintomi. Mi accontento infatti di risposte generali e valide in linea di principio per questi casi.
Per quanto riguarda il piano terapeutico che mi è stato proposto sono sicuro che lo specialista a cui mi sono rivolto abbia acquisito tutte le informazioni necessarie, informazioni però che non mi sono state trasmesse completamente. Anche in questo caso però non intendo cercare un pianto terapeutico alternativo, ma solo ricercare informazioni più dettagliate riguardo la teoria che c'è sotto questi piani terapeutici.
La ringrazio.
[#3]
La latero-deviazione mandibolare presente a destra, da lei rassegnata in precedenza, coincidente con la sintomatologia dolorosa e/o a fitte irradiata dal medesimo lato, ed il rimodellamento osseo(anch'esso da lei menzionato), potrebbero essere causati da un blocco stabilizzato della ATM destra, nonostante la sua dimensione d'apertura. In tal caso la misura raggiungibile dalla massima apertura orale, andrebbe attentamente rivalutata prima di esprimere una valutazione prognostica. Il blocco stabilizzato delle ATM riveste un grado molto avanzato di incoordinazione-condilo-meniscale irreversibile dell'ATM. Solo dopo una visita, dei test diagnostici e delle indagini strumentali, sará possibile confermare o meno tale ipotesi diagnostica. Cordialità. Dr. Sergio Audino
[#4]
Utente
Buongiorno, torno a scrivere dopo quasi un anno per aggiornarvi sull'evoluzione della mia situazione e per chiedere un ulteriore aiuto riguardo il mio prossimo passo in quanto dopo un ulteriore anno di terapie la situazione è pressoché invariata.
Rivolgendomi ad un chirurgo maxillo-facciale che visita nella mia zona (esperto in problemi all'ATM) mi è stata prescritta la RM a bocca aperta e chiusa, e questo è il referto: "L'esame RM eseguito nelle sezioni coronali e sagittali (tecnica SE e FIESTA) nelle sequenze pesate T1 e T2, a bocca chiusa e a bocca aperta, ha mostrato iniziali fenomeni di condromalacia lievemente prevalenti a destra.
Normale morfologia e intensità del segnale delle fossette glenoidee.
I menischi risultano bilateralmente lievemente più sottili che di norma presumibilmente per fenomeni degenerativi.
Sia a bocca chiusa che a bocca aperta, la posizione topografica dei menischi risulta nei limiti di norma. Non versamenti endoarticolari.
Ai limiti inferiori della norma l'ampiezza dell'escursione condilare d'ambo i lati"
Ora, lo stesso chirurgo mi ha detto che la situazione non è tragica e mi ha indicato un ortognatodontista che spesso collabora con lui per la realizzazione di un bite adeguato al mio caso. Il bite che mi è stato dato è stato realizzato secondo le indicazioni della PLACCA DI MICHIGAN perchè a detta del chirurgo sarebbe stato sufficiente aumentare la dimensione verticale del morso al fine di decomprimere il disco articolare.
Ad oggi uso questo bite (solo la notte cosi come indicato dall'ortognatodontista) da più di 6 mesi e la situazione non migliora affatto, i dolori arrivano indipendentemente che io porti il bite o meno.
Come ultimo tentativo, da qualche settimana, sto effettuando delle terapie alla cervicale, inizialmente manuali presso un massaggiatore sportivo di fiducia e ultimamente mediante l'utilizzo di Tecar terapia e devo dire che la situazione è leggermente migliorata.
Mi è stato prospettato anche (da un altro chirurgo maxillo facciale) la possibilità di ricorrere ad artrocentesi e infiltrazioni di acido ialuronico dato che dalla RM secondo il suo parere il problema intrarticolare presente non può essere risolto con dispositivi orali.
Sono quindi ad un punto morto e mi servirebbe davvero un aiuto per capire quale direzione prendere dato che nessuno specialista ha mai formulato una diagnosi precisa e ognuno mi consiglia una terapia diversa.
Vi ringrazio.
Rivolgendomi ad un chirurgo maxillo-facciale che visita nella mia zona (esperto in problemi all'ATM) mi è stata prescritta la RM a bocca aperta e chiusa, e questo è il referto: "L'esame RM eseguito nelle sezioni coronali e sagittali (tecnica SE e FIESTA) nelle sequenze pesate T1 e T2, a bocca chiusa e a bocca aperta, ha mostrato iniziali fenomeni di condromalacia lievemente prevalenti a destra.
Normale morfologia e intensità del segnale delle fossette glenoidee.
I menischi risultano bilateralmente lievemente più sottili che di norma presumibilmente per fenomeni degenerativi.
Sia a bocca chiusa che a bocca aperta, la posizione topografica dei menischi risulta nei limiti di norma. Non versamenti endoarticolari.
Ai limiti inferiori della norma l'ampiezza dell'escursione condilare d'ambo i lati"
Ora, lo stesso chirurgo mi ha detto che la situazione non è tragica e mi ha indicato un ortognatodontista che spesso collabora con lui per la realizzazione di un bite adeguato al mio caso. Il bite che mi è stato dato è stato realizzato secondo le indicazioni della PLACCA DI MICHIGAN perchè a detta del chirurgo sarebbe stato sufficiente aumentare la dimensione verticale del morso al fine di decomprimere il disco articolare.
Ad oggi uso questo bite (solo la notte cosi come indicato dall'ortognatodontista) da più di 6 mesi e la situazione non migliora affatto, i dolori arrivano indipendentemente che io porti il bite o meno.
Come ultimo tentativo, da qualche settimana, sto effettuando delle terapie alla cervicale, inizialmente manuali presso un massaggiatore sportivo di fiducia e ultimamente mediante l'utilizzo di Tecar terapia e devo dire che la situazione è leggermente migliorata.
Mi è stato prospettato anche (da un altro chirurgo maxillo facciale) la possibilità di ricorrere ad artrocentesi e infiltrazioni di acido ialuronico dato che dalla RM secondo il suo parere il problema intrarticolare presente non può essere risolto con dispositivi orali.
Sono quindi ad un punto morto e mi servirebbe davvero un aiuto per capire quale direzione prendere dato che nessuno specialista ha mai formulato una diagnosi precisa e ognuno mi consiglia una terapia diversa.
Vi ringrazio.
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 2.3k visite dal 04/03/2018.
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