Dolori alle orecchie e bite
Buongiorno a tutti.
Purtroppo da circa un anno a questa parte soffro di continui dolori alle orecchie, a volte provo delle fitte lancinanti che fortunatamente durano pochi secondi, mentre altre volte ho un dolore che inizia al mattino e non smette neanche per un secondo.
I dolori non si presentano mai contemporaneamente a entrambe le orecchie e mi fanno male in modo diverso (eccetto le fitte che sono purtroppo comuni a entrambe le orecchie) : l’orecchio sinistro mi fa male subito dietro il lobo per intenderci, mentre in quello destro provo un dolore proprio internamente all’orecchio specie se soffio il naso o faccio manovre di compensazione forzata.
(Pratico pesca in apnea, e ho notato che durante le immersioni ho difficoltà a compensare l’orecchio destro) Dopo una visita otorinolaringoiatrica, lo specialista mi consiglia di rivolgermi a uno gnatologo in quanto a suo dire le orecchie sono a posto (eseguita solo otoscopia) ma nota dei click alla mandibola.
Lo gnatologo nota una lieve retrusione della mandibola e una maloclussione dovuta anche alla mancanza di due molari, in seguito a una stratigrafia dei condili a bocca aperta e chiusa non nota particolari problemi eccetto una lieve sclerosi del condilo sinistro.
(Soffro anche di bruxismo, e digrigno i denti anche di giorno)
Faccio quindi un bite e lo gnatologo mi assicura una quasi certa regressione dei sintomi ma non riesce a darmi una tempistica.
Altra cosa che ho riferito allo gnatologo (ma non ha saputo darmi una spiegazione) è il fatto che il dolore al risveglio è spesso dettato dal lato in cui dormo: se dormo sul fianco destro e quindi poggio l’orecchio destro sul cuscino mi sveglio con il dolore all’orecchio destro e viceversa.
Indosso un bite sull’arcata superiore durante la notte e uno in quella inferiore durante il giorno da circa 10 giorni, ma praticamente non ho alcun miglioramento (non sono cessati neanche i click).
Volevo un vostro parere riguardo la mia situazione, e vorrei anche sapere se è normale ancora non notare alcun miglioramento.
Vorrei sapere se arrivato a questo punto è necessario recarmi nuovamente dall’otorino per eseguire magari nuovi esami all’orecchio, oppure se rivolgermi a un neurologo o, ancora, debbo solamente portare pazienza e aspettare che il bite faccia effetto.
Sono disposto anche a recarmi fuori regione per risolvere il problema, nel caso in cui mi consigliaste qualche centro specializzato, anche in ambito ospedaliero, ve ne sarei grato.
Vi ringrazio anticipatamente.
Cordialità.
Purtroppo da circa un anno a questa parte soffro di continui dolori alle orecchie, a volte provo delle fitte lancinanti che fortunatamente durano pochi secondi, mentre altre volte ho un dolore che inizia al mattino e non smette neanche per un secondo.
I dolori non si presentano mai contemporaneamente a entrambe le orecchie e mi fanno male in modo diverso (eccetto le fitte che sono purtroppo comuni a entrambe le orecchie) : l’orecchio sinistro mi fa male subito dietro il lobo per intenderci, mentre in quello destro provo un dolore proprio internamente all’orecchio specie se soffio il naso o faccio manovre di compensazione forzata.
(Pratico pesca in apnea, e ho notato che durante le immersioni ho difficoltà a compensare l’orecchio destro) Dopo una visita otorinolaringoiatrica, lo specialista mi consiglia di rivolgermi a uno gnatologo in quanto a suo dire le orecchie sono a posto (eseguita solo otoscopia) ma nota dei click alla mandibola.
Lo gnatologo nota una lieve retrusione della mandibola e una maloclussione dovuta anche alla mancanza di due molari, in seguito a una stratigrafia dei condili a bocca aperta e chiusa non nota particolari problemi eccetto una lieve sclerosi del condilo sinistro.
(Soffro anche di bruxismo, e digrigno i denti anche di giorno)
Faccio quindi un bite e lo gnatologo mi assicura una quasi certa regressione dei sintomi ma non riesce a darmi una tempistica.
Altra cosa che ho riferito allo gnatologo (ma non ha saputo darmi una spiegazione) è il fatto che il dolore al risveglio è spesso dettato dal lato in cui dormo: se dormo sul fianco destro e quindi poggio l’orecchio destro sul cuscino mi sveglio con il dolore all’orecchio destro e viceversa.
Indosso un bite sull’arcata superiore durante la notte e uno in quella inferiore durante il giorno da circa 10 giorni, ma praticamente non ho alcun miglioramento (non sono cessati neanche i click).
Volevo un vostro parere riguardo la mia situazione, e vorrei anche sapere se è normale ancora non notare alcun miglioramento.
Vorrei sapere se arrivato a questo punto è necessario recarmi nuovamente dall’otorino per eseguire magari nuovi esami all’orecchio, oppure se rivolgermi a un neurologo o, ancora, debbo solamente portare pazienza e aspettare che il bite faccia effetto.
Sono disposto anche a recarmi fuori regione per risolvere il problema, nel caso in cui mi consigliaste qualche centro specializzato, anche in ambito ospedaliero, ve ne sarei grato.
Vi ringrazio anticipatamente.
Cordialità.
[#1]
Gentile Paziente, sul problema del possibile rapporto del dolore auricolare aspecifico con le disfunzioni dell’Articolazione Temporo Mandibolare (ATM) ho spesso risposto a pazienti che richiedevano un consulto in merito. Per non ripetermi, le suggerirei di leggere la mia risposta a questo quesito:
https://www.medicitalia.it/consulti/otorinolaringoiatria/671425-orecchie-infiammate-sempre-e-forse-misofonia.html
Abitualmente , quando prescrivo un bite, almeno prudenzialmente avverto che non mi aspetto grandi risultati prima di un mese, anche se il dolore all'orecchio è fra i primi sintomi a regredire.
La prescrizione di un bite, in un caso come il suo è corretta, ma dire "un bite" é come dire "una pillola" : rappresenta un trattamento assolutamente individuale i (diffido dei preconfezionati che si vendono in farmacia), e , come una pillola consiste nello sbocco terapeutico di una diagnosi che deve essere corretta, e corretta deve essere anche la modalità di assunzione, (e solo a queste condizioni la pillola può risolvere la patologia), così il bite rappresenta la configurazione tecnica e artigianale di un ragionamento diagnostico e di una ipotesi terapeutica formulata dal dentista-gnatologo che lo prescrive e fa realizzare: è quest’ultima, cioè la prestazione culturale che il paziente acquista, non l'oggetto artigianale che qualunque tecnico realizza in un'ora di lavoro, e che è di infimo valore venale se disgiunto dalla prima.
Se il caso presenta le indicazioni e se la conformazione del bite é adatta, gli effetti sono solitamente rapidi, a meno di grandi presenze di aspetti aggravanti, che spesso sono l'esito del lungo perdurare del problema.
I sintomi da lei segnalati possono essere riferibili ad una disfunzione dell'ATM; peraltro l'insuccesso terapeutico con il bite dovrebbe eliminare questa ipotesi: se dopo alcuni mesi di bite, portato 24 ore al giorno pasti esclusi, non si arriva ad un risultato, delle due l'una: o i suoi problemi non dipendono dall'occlusione e dall'ATM, oppure il bite potrebbe essere inadeguato, o, infine, non è stato prescritto con le caratteristiche adeguate al suo caso, forse perché i suoi problemi non rientravano negli obiettivi: in questo caso può essere utile la ricerca di una seconda opinione
Ovviamente quanto sopra ha valore del tutto relativo, non potendosi avere via rete gli indispensabili riscontri di una visita diretta: è importante che il dentista al quale si rivolge sia esperto in problemi dell'ATM: non tutti i dentisti amano coltivare questa sottospecialità, che prende il nome di Gnatologia (scienza dell’Occlusione).
Alla base del suo problema di difficoltà a compensare c'è probabilmente una disfunzione tubarica, cioè un cattivo funzionamento di quel tubicino (la tromba o tuba di Eustachio) che mette in comunicazione il retrobocca con l’orecchio medio, e serve ad aerarlo, a drenare il catarro che si forma e a compensare eventuali sbalzi di pressione fra le due superfici del timpano. All’interno della tuba può ristagnare del muco. Il funzionamento della tuba è stimolato dai movimenti del condilo mandibolare e dai muscoli coinvolti nella deglutizione: in presenza di muco si percepiscono a volte dei rumorini dovuti alla mobilizzazione del muco stesso, o una sensazione di "ovattamento, o di "pienezza" dell'orecchio.
Molto spesso il cattivo funzionamento della tuba è legato a sua volta ad una disfunzione dell’Articolazione Temporo Mandibolare, giacché il funzionamento della tuba è stimolato dai movimenti del condilo mandibolare e dai muscoli coinvolti nella deglutizione: infatti , quando sentiamo questo "tappamento", solitamente cerchiamo di muovere la mandibola o deglutire, il che, in un orecchio normale, favorisce lo "stappamento" , che é in realtà un ripristino della pervietà tubarica e un compenso delle diverse pressioni sulle due superfici del timpano.
La funzione tubarica, senza che ce ne accorgiamo, svolge il suo compito costantemente nella nostra vita, provvedendo ogni 20 secondi circa a far entrare un po’ d’aria all’interno della cassa timpanica e contemporaneamente a drenare le secrezioni che vi vengono prodotte. Risulta però di particolare importanza quando si è soggetti a bruschi sbalzi di pressione e nei momenti in cui la produzione di secrezioni aumenta, come nelle infiammazioni (otiti, rinosinusiti ecc.). Il disagio che sentiamo un questi casi ci porta a compiere dei movimenti della mandibola e del collo , e a spingere dell’aria nelle tube soffiando a bocca e naso tappati, proprio al fine di ripristinare la funzione tubarica. Se però lo sbalzo di pressione è forte e la funzione tubarica è molto compromessa e/o i catarro è molto abbondante, neanche queste manovre volontarie riescono nell’intento di ripristinare, all'interno della cassa timpanica e fra le due superfici del timpano, l'equilibrio pressorio. In queste condizioni in attività subacquee, in aereo in rapide ascensioni possiamo andare incontro ad un barotrauma, a volte con perforazione del timpano.
Quando questo accade, di solito, non riguarda tutte le persone che hanno vissuto la medesima esperienza pressoria, ma solo quelle in cui, a causa della disfunzione tubarica, neanche le manovre volontarie di compenso funzionano, o funzionano con difficoltà: è probabile che lei sia fra questi.
Anche relativamente a questo problema spesso siamo di fronte ad un conflitto che si instaura fra la tuba e il condilo della mandibola, che può essere dovuto a sua volta alla malocclusione dentaria con malplosizione mandibolare: in pratica, se da un lato il movimento di apertura della bocca viene comunemente sfruttato alterato ad esempio per sbalzi di quota, dall'altro un cronico dislocamento posteriore di uno o entrambi i condili e lo squilibrio dei muscoli della masticazione e della deglutizione, possono dar luogo ad una ipofunzionalità tubarica e quindi alla sequela spiacevole di eventi che può arrivare al barotrauma.
Può trovare altre notizie sull’argomento visitando il mio sito internet, alla pagina Patologie trattate - Patologie dell’Orecchio, e leggendo gli articoli che si aprono con i link qui sotto: se si riconosce nelle problematiche trattate, eventualmente mi faccia sapere.
Cordiali saluti ed auguri
https://www.medicitalia.it/minforma/gnatologia-clinica/961-otite-ricorrente-colpa-dei-denti.html
Sul problema Bruxismo veda anche questo articolo, e apra il link che trova alla fine del testo (la discussione che ne segue è invece abbastanza inutile).
https://www.medicitalia.it/blog/gnatologia-clinica/7140-il-ruolo-dell-occlusione-nella-patogenesi-del-bruxismo.html
https://www.medicitalia.it/consulti/otorinolaringoiatria/671425-orecchie-infiammate-sempre-e-forse-misofonia.html
Abitualmente , quando prescrivo un bite, almeno prudenzialmente avverto che non mi aspetto grandi risultati prima di un mese, anche se il dolore all'orecchio è fra i primi sintomi a regredire.
La prescrizione di un bite, in un caso come il suo è corretta, ma dire "un bite" é come dire "una pillola" : rappresenta un trattamento assolutamente individuale i (diffido dei preconfezionati che si vendono in farmacia), e , come una pillola consiste nello sbocco terapeutico di una diagnosi che deve essere corretta, e corretta deve essere anche la modalità di assunzione, (e solo a queste condizioni la pillola può risolvere la patologia), così il bite rappresenta la configurazione tecnica e artigianale di un ragionamento diagnostico e di una ipotesi terapeutica formulata dal dentista-gnatologo che lo prescrive e fa realizzare: è quest’ultima, cioè la prestazione culturale che il paziente acquista, non l'oggetto artigianale che qualunque tecnico realizza in un'ora di lavoro, e che è di infimo valore venale se disgiunto dalla prima.
Se il caso presenta le indicazioni e se la conformazione del bite é adatta, gli effetti sono solitamente rapidi, a meno di grandi presenze di aspetti aggravanti, che spesso sono l'esito del lungo perdurare del problema.
I sintomi da lei segnalati possono essere riferibili ad una disfunzione dell'ATM; peraltro l'insuccesso terapeutico con il bite dovrebbe eliminare questa ipotesi: se dopo alcuni mesi di bite, portato 24 ore al giorno pasti esclusi, non si arriva ad un risultato, delle due l'una: o i suoi problemi non dipendono dall'occlusione e dall'ATM, oppure il bite potrebbe essere inadeguato, o, infine, non è stato prescritto con le caratteristiche adeguate al suo caso, forse perché i suoi problemi non rientravano negli obiettivi: in questo caso può essere utile la ricerca di una seconda opinione
Ovviamente quanto sopra ha valore del tutto relativo, non potendosi avere via rete gli indispensabili riscontri di una visita diretta: è importante che il dentista al quale si rivolge sia esperto in problemi dell'ATM: non tutti i dentisti amano coltivare questa sottospecialità, che prende il nome di Gnatologia (scienza dell’Occlusione).
Alla base del suo problema di difficoltà a compensare c'è probabilmente una disfunzione tubarica, cioè un cattivo funzionamento di quel tubicino (la tromba o tuba di Eustachio) che mette in comunicazione il retrobocca con l’orecchio medio, e serve ad aerarlo, a drenare il catarro che si forma e a compensare eventuali sbalzi di pressione fra le due superfici del timpano. All’interno della tuba può ristagnare del muco. Il funzionamento della tuba è stimolato dai movimenti del condilo mandibolare e dai muscoli coinvolti nella deglutizione: in presenza di muco si percepiscono a volte dei rumorini dovuti alla mobilizzazione del muco stesso, o una sensazione di "ovattamento, o di "pienezza" dell'orecchio.
Molto spesso il cattivo funzionamento della tuba è legato a sua volta ad una disfunzione dell’Articolazione Temporo Mandibolare, giacché il funzionamento della tuba è stimolato dai movimenti del condilo mandibolare e dai muscoli coinvolti nella deglutizione: infatti , quando sentiamo questo "tappamento", solitamente cerchiamo di muovere la mandibola o deglutire, il che, in un orecchio normale, favorisce lo "stappamento" , che é in realtà un ripristino della pervietà tubarica e un compenso delle diverse pressioni sulle due superfici del timpano.
La funzione tubarica, senza che ce ne accorgiamo, svolge il suo compito costantemente nella nostra vita, provvedendo ogni 20 secondi circa a far entrare un po’ d’aria all’interno della cassa timpanica e contemporaneamente a drenare le secrezioni che vi vengono prodotte. Risulta però di particolare importanza quando si è soggetti a bruschi sbalzi di pressione e nei momenti in cui la produzione di secrezioni aumenta, come nelle infiammazioni (otiti, rinosinusiti ecc.). Il disagio che sentiamo un questi casi ci porta a compiere dei movimenti della mandibola e del collo , e a spingere dell’aria nelle tube soffiando a bocca e naso tappati, proprio al fine di ripristinare la funzione tubarica. Se però lo sbalzo di pressione è forte e la funzione tubarica è molto compromessa e/o i catarro è molto abbondante, neanche queste manovre volontarie riescono nell’intento di ripristinare, all'interno della cassa timpanica e fra le due superfici del timpano, l'equilibrio pressorio. In queste condizioni in attività subacquee, in aereo in rapide ascensioni possiamo andare incontro ad un barotrauma, a volte con perforazione del timpano.
Quando questo accade, di solito, non riguarda tutte le persone che hanno vissuto la medesima esperienza pressoria, ma solo quelle in cui, a causa della disfunzione tubarica, neanche le manovre volontarie di compenso funzionano, o funzionano con difficoltà: è probabile che lei sia fra questi.
Anche relativamente a questo problema spesso siamo di fronte ad un conflitto che si instaura fra la tuba e il condilo della mandibola, che può essere dovuto a sua volta alla malocclusione dentaria con malplosizione mandibolare: in pratica, se da un lato il movimento di apertura della bocca viene comunemente sfruttato alterato ad esempio per sbalzi di quota, dall'altro un cronico dislocamento posteriore di uno o entrambi i condili e lo squilibrio dei muscoli della masticazione e della deglutizione, possono dar luogo ad una ipofunzionalità tubarica e quindi alla sequela spiacevole di eventi che può arrivare al barotrauma.
Può trovare altre notizie sull’argomento visitando il mio sito internet, alla pagina Patologie trattate - Patologie dell’Orecchio, e leggendo gli articoli che si aprono con i link qui sotto: se si riconosce nelle problematiche trattate, eventualmente mi faccia sapere.
Cordiali saluti ed auguri
https://www.medicitalia.it/minforma/gnatologia-clinica/961-otite-ricorrente-colpa-dei-denti.html
Sul problema Bruxismo veda anche questo articolo, e apra il link che trova alla fine del testo (la discussione che ne segue è invece abbastanza inutile).
https://www.medicitalia.it/blog/gnatologia-clinica/7140-il-ruolo-dell-occlusione-nella-patogenesi-del-bruxismo.html
Dr. Edoardo Bernkopf-Roma-Vicenza-Parma
Spec. in Odontoiatria, Gnatologo- Ortodontista
edber@studiober.com - www.studiober.com
[#2]
Utente
Gentile dottore, la ringrazio per la risposta.
Dimenticavo di dire che purtroppo a questi disturbi, si affiancano alle volte, anche dei fischi improvvisi che possono colpire entrambe le orecchie, ma credo che a questo punto rientri tutto nel quadro sintomatologico di un malfunzionamento dell’ATM.
Un’altra cosa che ho notato è che quando sto a letto a faccia in su con la mandibola rilassata, essa naturalmente si ritrae all’indietro, in tale situazione aprendo la bocca o spostando la mandibola in avanti avverto i soliti click. Il fatto è che questo avviene anche quando indosso il bite. È una cosa normale? È normale avvertire i click anche con il bite? Esistono dei bite che con la muscolatura rilassata fanno stare la mandibola in avanti? Perché è come se avvertissi un senso di rilassamento e sollievo nel momento in cui sposto, anche con le mani, la mandibola in avanti. Esistono dei bite che assolvono tale funzione?
Il bite che possiedo per adesso, a dire dello gnatologo al quale mi sono rivolto, simula un’occlusione dentale perfetta e mi aiuta a rilassare la muscolatura ma comunque in condizione di rilassamento la mandibola rimane sempre nella stessa posizione, indipendentemente se lo indosso o meno.
Dimenticavo di dire che purtroppo a questi disturbi, si affiancano alle volte, anche dei fischi improvvisi che possono colpire entrambe le orecchie, ma credo che a questo punto rientri tutto nel quadro sintomatologico di un malfunzionamento dell’ATM.
Un’altra cosa che ho notato è che quando sto a letto a faccia in su con la mandibola rilassata, essa naturalmente si ritrae all’indietro, in tale situazione aprendo la bocca o spostando la mandibola in avanti avverto i soliti click. Il fatto è che questo avviene anche quando indosso il bite. È una cosa normale? È normale avvertire i click anche con il bite? Esistono dei bite che con la muscolatura rilassata fanno stare la mandibola in avanti? Perché è come se avvertissi un senso di rilassamento e sollievo nel momento in cui sposto, anche con le mani, la mandibola in avanti. Esistono dei bite che assolvono tale funzione?
Il bite che possiedo per adesso, a dire dello gnatologo al quale mi sono rivolto, simula un’occlusione dentale perfetta e mi aiuta a rilassare la muscolatura ma comunque in condizione di rilassamento la mandibola rimane sempre nella stessa posizione, indipendentemente se lo indosso o meno.
[#3]
Gentile Paziente, la Gnatologia è di un campo alquanto fumoso, con poche o nulle certezze scientifiche, molta approssimazione, e ampia variabilità di comportamenti nei vari operatori che si definiscono "gnatologi".
Ognuno impiega i bite che, nella propria esperienza e in rapporto alla patologia che affronta, ritiene più efficaci, per cui ogni diversa opinione, tanto più via rete, senza poter vedere direttamente il caso, non sarebbe giustificata.
Diceva un saggio che non importa di che colore é il gatto: l'importante è che prenda i topi.
Cordiali saluti ed auguri
https://www.medicitalia.it/minforma/gnatologia-clinica/1348-acufene-e-mandibola-quando-il-fischio-nelle-orecchie-dipende-dall-articolazione-temporo-mandibolare.html
Ognuno impiega i bite che, nella propria esperienza e in rapporto alla patologia che affronta, ritiene più efficaci, per cui ogni diversa opinione, tanto più via rete, senza poter vedere direttamente il caso, non sarebbe giustificata.
Diceva un saggio che non importa di che colore é il gatto: l'importante è che prenda i topi.
Cordiali saluti ed auguri
https://www.medicitalia.it/minforma/gnatologia-clinica/1348-acufene-e-mandibola-quando-il-fischio-nelle-orecchie-dipende-dall-articolazione-temporo-mandibolare.html
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 9.2k visite dal 30/05/2021.
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