Infezione primaria hiv

Salve,
Sono un ragazzo di 27 anni; 18 giorni fa ho subito fellatio passiva senza eiauculazione da una escort durata qualche minuto e senza protezione. Subito dopo la fellatio c'è stato un rapporto vaginale protetto ma senza pulire il pene dopo la fellatio.
Subito dopo l'evento sono andato in panico (premetto che sono un soggetto che ha sofferto di lievi forme di disturbo ossessivo compulsivo fra cui anche quella del contagio da HIV all'età di 14 anni) per la sciocchezza commessa e ho iniziato la serie di interminabili ricerche sull'infezione primaria HIV.
Dopo 1 settimana comincio a sentire fastidi alle articolazioni e ai muscoli come fitte o pulsazioni e non dolori costanti. Dopo 2 settimane (e qui sto nel + totale panico) rash cutaneo alle spalle in petto e sulla pancia con facilità di forte arrossamento al contatto e allo sfregamento (soprattutto di sera) di ogni zona del corpo dalla vita in su compreso il volto.
Il medico generico mi ha detto che in petto ho una dermatite follicolare probabilmente dovuta al fatto che mi sono depilato recentemente ed i peli iniziano a crescere ed indurirsi, mentre il rossore dice che può essere provocato da una vasodilatazione capillare dovuta alla tensione. Io però temo non sia cosi anche perchè la dermatite (una decina di macchioline rosse qualcuna con punta bianca) mi è uscita anche sulle spalle.
Inoltre persiste da una settimana una forte gastrite che non mi permette di digerire , mi toglie la fame , non mi fa evacuare(si acutizza la sera) e mi provoca un senso di gonfiore generico. Al 14esimo giorno dal contatto, quando i sintomi sono diventati veramente preoccupanti, ho fatto le analisi generiche (VES,PCR,URINE e QUADRO EMOCROMO COMPLETO) e tutti i valori sono risultati nella norma.
Sono in uno stato mentale di ansia panico e terrore che mi sta distruggendo e mi ha costretto ad intraprendere una cura di ansiolitici e dei consulti psicologici. In attesa degli ultimi 10 giorni prima di effettuare un test combinato PCR-ELISA-P24 sto cercando di rassegnarmi all'idea di essere hiv positivo per rendere meno traumatico il momento della verità (mi terrorizza principalmente l'etichetta sociale che accompagna questa malattia).
Vedendo il rash che ho sul corpo è molto simile a quello visto su internet in casi da infezione hiv precoce. La mia domanda è la seguente:
se l'hiv è un'infezione e visto che i sintomi descritti sono di carattere infiammatorio i marches generici di infiammazione VES e PCR non dovrebbero comunque essere alterati?
E inoltre: è possibile che questi sintomi siano esclusivamente psicosomatici? (essendo di natura un soggetto molto ansioso e condizionabile ed avendo letto dei sintomi ancor prima che si verificassero sul mio corpo).
Inoltre ho letto che nella maggioranza (90%) dei casi si verifica febbre e linfonodi ingrossati che per fortuna ancora non ho. Questa assenza di sintomi potrebbe essere indici di non avvenuta infezione?
Infine la PCR qualitativa da falsi positivi?
Grazie infinite,
Salut
[#1]
Dr. Arduino Baraldi Medico di laboratorio, Medico igienista, Microbiologo, Ematologo 11.2k 335 6
Il problema di fondo è proprio internet dove se ne leggono di tutti i colori. Lei è nel panico totale e già dà per scontato di essere sieropositivo. Ricordi che la sieroconversione spesso decorre asintomatica o con sintomatologia di tipo similinfluenzale. Guardi io nin vedo modalità a rischio, cmq, faccia il test a 40 e 100 giorni, per sua totale tranquillità , ma non dia per scontato quello che non è per nulla scontato

Un saluto

A. Baraldi

[#2]
dopo
Utente
Utente
Grazie per la risposta.
Mi sono rivolto oggi al centro screening anonimo hiv dell'ospedale malattie infettive della mia città dove ho fatto il test ELISA-P24 (che ritirerò lunedi prossimo) ed i dottori/psicologi li presenti mi hanno rassicurato sullo stato della situazione (a rischio bassissimo) anche se non mi hanno visitato.
A distanza di 12 ore ritorno ad avere paura guardando le macchie che ho sul corpo...lo so che bisogna accettare questa paura ed aspettare ma mi risulta difficile. Ho un'appuntamento con lo psicologo per mercoledi, speriamo mi possa aiutare a conviverci.
I miei genitori mi stanno aiutando a superare questi momenti ed io vorrei fare di tutto per non pesare troppo sul loro stato emotivo.

Grazie ancora di cuore,
Cordiali saluti

[#3]
dopo
Utente
Utente
Ho ritirato il test fatto al 19-esimo giorno ELISA-p24 (credo di ultima generazione) ed entrambi sono risultati negativi. Il dottore dell'ospedale mi ha detto che è un buon inizio e che dovrò ripetere il test a 40 giorni (come consigliava lei) e se tutto va bene a 90.
Il dottore non si è sbilanciato sulle probabilità ma mi ha detto che mediamente gli antigeni p24 si positivizzano al 20-esimo giorno mentre su internet ho letto dalla maggior parte delle fonti che la media è il giorno 16 anche se c'è chi dice 12 e addirittura chi dice 24.
La mia prima domanda è:
1) E' possibile che non vengano rilevati antigeni p24 a 19 giorni con i sintomi che le ho descritto aver avuto fra la seconda e la terza settimana?
2) esistono statistiche sui casi di falsa negatività dell'antigene p24 in casi di sintomi da infezione?
3) (riformulo la domanda del post precendente) E' possibile che l'infezione si dimostri prevalentemente con disturbi gastro/intestinali (difficoltà di digestione e bruciore) rossore cutaneo da contatto e dermatite, senza gli altri sintomi comuni e con analisi regolari?

Lo so che le mie domande sono paranoiche e magari non hanno una risposta deterministica ma dopo qualche giorno di sole dopo aver ritirato il test inizio ad andare in depressione e paranoia e non riesco a capire se è l'ansia che mi provoca di nuovo malesseri quali mal di stomaco e di intestino e dolori al collo oppure sono tali fastidi che mi provocano l'ansia.

Preciso che ho ripreso un percorso psicoterapeutico interrotto qualche anno fa e che mi sta comunque aiutando ad evitare le compulsioni e di conseguenza a stare meglio anche se non è ancora abbastanza.

Oggi sono al giorno 32, mi consiglia di effettuare un test privato anche con la PCR qualitativa oppure è meglio che mi attengo all'esame ELISA-p24 del 40 giorno?

Glielo chiedo perchè un eventuale risultato negativo della PCR qualitativa suppongo dovrebbe escludermi quasi tutti i dubbi a differenza di quello ELISA-p24 del 40 giorno. E' vera questa mia supposizione?

E' pur vero che aspettare mi darebbe la possibilità di esercitarmi nel resistere alla esposizione all'ansia ed in caso di tragica risposta forse riuscire ad accettarla.

Qualche settimana fa pensavo in maniera seria e decisa al suicidio in caso infausto, adesso sto capendo che forse non ne varrebbe la pena visto che la scienza sta facendo passi importanti contro questa malattia e fra 10 anni potrebbe non esistere più.

A casa mia (ed anche lo psicologo) ritengono che la mia paura sia frutto solo del mio disturbo ossessivo compulsivo, ma io, avendo avuto i sintomi descritti ed avendo trovato testimonianze di contagi avvenuti tramite rapporto orale passivo uno proprio su questo sito (https://www.medicitalia.it/consulti/malattie-infettive/23980-ho-l-hiv-e-vorrei-sapere-cosa-posso-fare.html), nella maggior parte dei momenti non credo sia cosi.

Paradossalmente tutte queste ricerche mi hanno fatto appassionare al tema della ricerca in questo campo. Saprebbe dirmi qual è il candidato vaccino più affidabile e quanto tempo occorrerà prima della commercializzazione?
Ho letto che il vaccino TAT sembra essere quello più lanciato nella sperimentazione. Tale vaccino non impedirebbe il contagio HIV ma solo bloccherebbe la sua replicazione prospettando un futuro di tutti potenziali sieropositivi immunizzati?

Mi scusi per il rimurginio mentale a cui la sottopongo ma le chiedo umilmente di darmi qualche risposta se è possibile.

La ringrazio in anticipo e le auguro buon lavoro,

Cordiali saluti
[#4]
Dr. Arduino Baraldi Medico di laboratorio, Medico igienista, Microbiologo, Ematologo 11.2k 335 6
Nò, guardi lei è proprio fuori strada !!! La sua è soltanto una sintomatologia ansiosa senza motivi. Il test deve essere fatto a 40 e 100 giorni perche questo è il tempo massimo che ci mette un organismo a produrre anticorpi, ma posso dirle che già a 40 giorni all'incirca nel 95 - 98 % dei casi gli anticorpi , se presenti, si sono formati e sono determinabili. La cautela ed i motivi di periodo finestra impongono però anche un test a 100 giorni. I test di ricerca antigenica come NAT e PCR non sono indicati come tests di primo livello poichè sensibilissimi ma possono produrre falsi positivi. Riguardo iol vaccino è , mi sembra, in fase di sprimentazione 2, cmq, può leggere ulteriori informazioni su questo sul sito dell'ISS
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