Dubbio su hiv
Salve, volevo chiedere un Vostro parere riguardo alla mia stupidità. O, meglio, al modo di mettere 'una pezza' sulle sue conseguenze: la costante preoccupazione.
Tempo fa (la notte tra il 30 Giugno e il primo di Luglio) ho avuto un rapporto non protetto con una ragazza. Questa ragazza ha avuto una figlia tempo fa, con un tossicodipendente (cosa che ho scoperto la settimana successiva). In seguito ha convissuto con un ragazzo egiziano (non che la nazionalità influisca...).
Quando ho scoperto la questione del marito tossicodipendente, Le ho immediatamente chiesto se godessero entrambi di buona salute. Lei mi ha assicurato che entrambi hanno sempre effettuato tutti i test necessari ma, onestamente, non so se fidarmi delle sue parole.
Negli ultimi giorni, dopo circa 5 settimane, questo dubbio ha cominciato a diventare per me sempre più pesante.
Così ho deciso di fare una breve ricerca nella rete, trovando questo forum e diverse pagine che affrontano l'argomento, alcune discordanti su certi punti. Ho esaminato con cura (per quanto mi è possibile, dato che frequento ingegneria e non medicina) le pagine che affrontavano la sintomatologia delle prime 2-4 settimane (secondo alcuni, da 2 a 6 settimane... ed ecco una delle discordanze).
Non ho notato alcun sintomo di quelli elencati. L'unica cosa notata è un mal di gola, iniziato il mattino successivo e durato qualche giorno. Però (spero) dovrebbe essere colpa dell'aria condizionata che uso in macchina.
Ma ho anche letto che questi sintomi si presentano 'solo' in circa il 70% dei casi e, deduco, la loro assenza non è motivo di tranquillità (neppure parziale).
L'unica cosa vagamente tranquillizzante che ho trovato è una Vostra risposta in queste pagine, dove affermate che il rischio di infezione con un solo rapporto a rischio è relativamente bassa (e che, secondo la risposta fornita da un ospedale ad un utente di questo forum, si può fare tranquillamente il test a 3 mesi).
Vi chiedo se, cortesemente, sapreste indicarmi dove è possibile fare questo test, nella provincia di Pavia.
Ormai sono deciso a farlo, anche se devo ammettere che, conoscendomi, sarà meglio che mi sieda prima di aprire la busta con la 'sentenza'. Caratterialmente, infatti, sono molto timoroso... almeno per quanto riguarda la salute, che considero un bene prezioso (e ancora adesso mi chiedo come ho potuto essere tanto irresponsabile).
Vi ringrazio per l'attenzione e Vi saluto.
Tempo fa (la notte tra il 30 Giugno e il primo di Luglio) ho avuto un rapporto non protetto con una ragazza. Questa ragazza ha avuto una figlia tempo fa, con un tossicodipendente (cosa che ho scoperto la settimana successiva). In seguito ha convissuto con un ragazzo egiziano (non che la nazionalità influisca...).
Quando ho scoperto la questione del marito tossicodipendente, Le ho immediatamente chiesto se godessero entrambi di buona salute. Lei mi ha assicurato che entrambi hanno sempre effettuato tutti i test necessari ma, onestamente, non so se fidarmi delle sue parole.
Negli ultimi giorni, dopo circa 5 settimane, questo dubbio ha cominciato a diventare per me sempre più pesante.
Così ho deciso di fare una breve ricerca nella rete, trovando questo forum e diverse pagine che affrontano l'argomento, alcune discordanti su certi punti. Ho esaminato con cura (per quanto mi è possibile, dato che frequento ingegneria e non medicina) le pagine che affrontavano la sintomatologia delle prime 2-4 settimane (secondo alcuni, da 2 a 6 settimane... ed ecco una delle discordanze).
Non ho notato alcun sintomo di quelli elencati. L'unica cosa notata è un mal di gola, iniziato il mattino successivo e durato qualche giorno. Però (spero) dovrebbe essere colpa dell'aria condizionata che uso in macchina.
Ma ho anche letto che questi sintomi si presentano 'solo' in circa il 70% dei casi e, deduco, la loro assenza non è motivo di tranquillità (neppure parziale).
L'unica cosa vagamente tranquillizzante che ho trovato è una Vostra risposta in queste pagine, dove affermate che il rischio di infezione con un solo rapporto a rischio è relativamente bassa (e che, secondo la risposta fornita da un ospedale ad un utente di questo forum, si può fare tranquillamente il test a 3 mesi).
Vi chiedo se, cortesemente, sapreste indicarmi dove è possibile fare questo test, nella provincia di Pavia.
Ormai sono deciso a farlo, anche se devo ammettere che, conoscendomi, sarà meglio che mi sieda prima di aprire la busta con la 'sentenza'. Caratterialmente, infatti, sono molto timoroso... almeno per quanto riguarda la salute, che considero un bene prezioso (e ancora adesso mi chiedo come ho potuto essere tanto irresponsabile).
Vi ringrazio per l'attenzione e Vi saluto.
[#1]
Anestesista, Infettivologo
Gentilissimo paziente, l'infezione da HIV come ha ben capito, non può essere diagnosticata su base clinica o sui sintomi. Il contagio è un evento aleatorio, dice bene che con un solo rapporto a rischio le probabilità sono minori. Esegua subito il test e lo ripeta dopo tre mesi. Nel periodo così detto finestra non doni il sangue e protegga i suoi contatti sessuali. Il test può eseguirlo in qualsiasi centro di medicina pubblica territoriale, o negli ambulatori o day hospital dei reparti di Malattie Infettive.
Marcello Masala MD
Marcello Masala MD
[#4]
Utente
Salve. Eccomi di ritorno, per un aggiornamento sulla situazione, anche per coloro che consultano questi forum alla ricerca di informazioni. Dopo la Vostra gentile risposta, ho vinto l'imbarazzo per la mia idiozia e, invece che fare il test in anonimato, mi sono rivolto al mio medico curante (guarda caso, proprio specializzato in malattie infettive). Munito di relativa impegnativa, ho effettuato i seguenti test:
Epatite B, Epatite C, HIV 1 e 2 (tutti con metodo MEIA) e Treponema Pallidum (la sifilide, per i 'non medici' che leggono). Il prelievo del sangue è avvenuto 86 giorni dopo l'evento a rischio, e tutti i test sono risultati negativi.
Ho chiesto al medico se fosse il caso di ripetere i test dopo tra 3 mesi (dopo 6 mesi dal rischio di contagio) e la risposta è stata 'no' per epatiti e sifilide, mentre per l'hiv è stata più o meno questa: 'se vogliamo essere puntigliosi, possiamo rifarlo'.
Ai medici di questo forum vorrei chiedere: le epatiti e la sifilide sono dunque escluse? Per l'hiv è vero quanto ho capito dalla risposta, cioè che è solo una questione di puntiglio (o, se vogliamo, di sicurezza), ma che posso stare 'ragionevolmente tranquillo'?
Grazie ancora per l'attenzione e saluti.
(scusate se non firmo) :)
Epatite B, Epatite C, HIV 1 e 2 (tutti con metodo MEIA) e Treponema Pallidum (la sifilide, per i 'non medici' che leggono). Il prelievo del sangue è avvenuto 86 giorni dopo l'evento a rischio, e tutti i test sono risultati negativi.
Ho chiesto al medico se fosse il caso di ripetere i test dopo tra 3 mesi (dopo 6 mesi dal rischio di contagio) e la risposta è stata 'no' per epatiti e sifilide, mentre per l'hiv è stata più o meno questa: 'se vogliamo essere puntigliosi, possiamo rifarlo'.
Ai medici di questo forum vorrei chiedere: le epatiti e la sifilide sono dunque escluse? Per l'hiv è vero quanto ho capito dalla risposta, cioè che è solo una questione di puntiglio (o, se vogliamo, di sicurezza), ma che posso stare 'ragionevolmente tranquillo'?
Grazie ancora per l'attenzione e saluti.
(scusate se non firmo) :)
Questo consulto ha ricevuto 8 risposte e 5.9k visite dal 06/08/2007.
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