Klebsiella in paziente anziano

Gentili Dottori, mia mamma 98 anni, durante un ricovero ospedaliero si è rotta il femore per una caduta ed è stata operata.
Successivamente è stata ricoverata presso altra struttura per riabilitazione e qui ha contratto infezione da klebsiella rilevata con tampone anale.
Mia mamma è affetta da demenza senile e durante la permanenza in ospedale le sue condizioni sono molto peggiorate, aggravate anche dal fatto che per diversi periodi le visite dei famigliari erano sospese causa covid.
Inoltre dopo l'operazione al femore non si è più ripresa ed è sempre stata allettata.
È passata quindi in ospedale di comunità e infine in casa di riposo.
Per la Klebsiella non è stata fatta nessuna cura, ma solo l'isolamento e le precauzioni igieniche (mascherina, guanti, camice, quando entriamo nella stanza).
Attualmente è in casa di riposo e a distanza di 18 mesi è ancora positiva alla klebsiella.
Il medico ci ha detto che non c' è una vera cura per la klebsiella e che somministrare antibiotico sarebbe controproducente.
È in isolamento, noi andiamo due volte al giorno per i pasti, perché non mangia più da sola.
Per il resto non ha contatti con nessuno salvo con il personale.
Le fanno ogni tanto il tampone anale che è sempre positivo.
Una mia collega, che ha la madre coetanea della mia e ricoverata in un' altra casa di riposo, mi ha detto che anche sua mamma aveva contatto la klebsiella, ma lei si è rivolta ad un medico suo amico (non della casa di riposo) e questi le ha prescritto degli antibiotici particolari e dopo qualche tempo si è negativizzata Sono rimasta sconcertata, ma allora esiste una cura?
E può essere fatta anche su pazienti anziani e debilitati come sono sia mia mamma che l'altra signora?
Resto in attesa di un Vostro cortese riscontro.
Cordialmente
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Dr. Antonino Corrado Geriatra, Specializzando 63 5
Gentile utente,
La mamma proviene sicuramente da un lungo ricovero ospedaliero, durante il quale, con terapie mirate, è riuscita a superare la fase acuta. Durante questo ricovero, sarà stata sicuramente sottoposta ad antibioticoterapia.
La degenza è poi proseguita c/o una struttura riabilitativa, ove al tampone rettale di sorveglianza sanitaria, è emersa questa positività per KPC.
All'arrivo in casa di riposo sono state adottate, correttamente, tutte le precauzioni del caso per impedire la diffusione del germe (isolamento funzionale).
Purtroppo ci si trova dinanzi a germi multiresistenti, ed in assenza di sintomi, come già le hanno detto i colleghi, non è indicata l'avvio di un'ulteriore terapia antibiotica (si parla in tal caso di colonizzazione rettale).
Viceversa, qualora il microrganismo dovesse diffondersi in altri distretti si parlerebbe di infezione, e in quel caso sarebbe indicata la terapia antibiotica mirata al trattamento dell'infezione.
Cordiali saluti

https://dottcorrado.altervista.org/

[#2]
dopo
Utente
Utente
La ringrazio della rapida risposta, non so se mia mamma sia asintomatica riguardo alla klebsiella, dice spesso che deve urinare(ha il panno), inoltre non ha fame, ha spesso nausea e rigurgiti dopo i pasti, a volte vomito. Se si potesse negativizzare, visto che viene messa in sedia ormesa per qualche ora, potremmo portarla in giardino, partecipare un po' alla vita sociale della struttura. Ora è sempre sola e anche gli operatori riducono al minimo indispensabile il loro ingresso nella stanza. Per questo chiedevo se ci fossero antibiotici particolari. Vederla così è molto doloroso. Cordialità