Ipersensibilità al dolore

Gentili dottori, sono un ragazzo di 23 anni con vari problemi di salute. Reflusso gastroesofageo, disfagia, scoliosi e radicolopatie tutte documentate. Nessuno è mai riuscito a capire fino in fondo le cause della disfagia.
A parte questa introduzione scrivo perchè non so più a chi rivolgermi per il principale di tutti i miei problemi: l'ipersensibilità al dolore di qualsiasi tipo. L'ultimo esempio è stato l'orzaiolo che, la gente comune attende che passi da sè mentre io per il dolore fortissimo non ho dormito una notte intera, sono svenuto e mi è venuto anche il mal di stomaco forte. Avevo addirittura preso l'antibiotico per bocca Levoxacin ma l'ho dovuto smettere perchè col mal di stomaco non lo tolleravo.... Per poi non parlare di tutti gli altri dolori che per me necessitano sempre di analgesici, spesso non funzionanti con le conseguenze più che immaginabili data la precarietà delle condizioni del mio stomaco. Il mal di gola è un tormento; quando dono stato operato di fimosi al pene stavo impazzendo dal dolore ed era come se l'infermiera mi avesse iniettato per 2 volte acqua fresca invece che Toradol....
Potrei continuare con tantissimi altri casi; insomma il punto è che a me basta poco per sentirmi veramente "troppo" male. Basta un mal di gola per "invalidarmi" Non so più a chi rivolgermi, e sono assolutamente sicuro che il mio non è un problema dovuto all'ansia, anche perchè quando non ho sintomatologie patologiche dormo tranquillamente. Cosa posso fare? Esistono dei test specifici per valutare l'individuale tolleranza al dolore? Ho recentemente letto sul web che un gruppo si scienziati americani ha scoperto che la "soglia di tollerabilità del dolore" è stabilità dal gene SCn9A e che sono stati fatti test specifici per alcuni pazienti sofferenti di dolore cronico. Questo test si può fare anche in Italia? E se così non fosse ci potrebbe essere qualche cura per innalzare la soglia del dolore? Capisco che possono sembrare domande particolari ma per me, che in questa brutta situazione ci vivo, sono di fondamentale importanza.
attendendo risposte vi saluto cordialmente.
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Dr. Salvo Catania Oncologo, Chirurgo generale, Senologo 33.3k 1.2k 61
Si occupi del suo reflusso gastroesofageo e del problema dell'ansia e vedrà che anche l'altro problema che le sta più a cuore non se lo porrà più.

Salvo Catania, MD
Chirurgo oncologo-senologia chirurgica
www.senosalvo.com

[#2]
dopo
Attivo dal 2008 al 2012
Ex utente
Gentile dottore,
la sua risposta è anche la prima che mi ha dato il medico dei famiglia. Tuttavia non credo che sia dovuto all'ansia il fatto che quando sono stato operato di fimosi non sia bastata un'iniezione di anestetico locale per desinsibilizzare la parte. Mi hanno dovuto addormentare (senza intubazione però) facendomi varie iniezioni. Insomma non credo si tratti di ansia. E' possibile che vi sia qualche problema ormonale o a livello di neurotrasmettitori per questa mia "ultrasensibilità".
Attendendo risposta la saluto cordialmente.
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