Cura affanno con DAPAROX 33,1mg/ml

Buongiorno, sono una ragazza di 24 anni e da un po quasi un mese accuso dei disturbi che mi hanno fatto decidere di consultare il mio medico. Mi sono accorta di non riuscire a fare la rampa di scale di casa mia (una ventina di scalini) senza arrivare alla porta con un fiatone davvero assurdo. Ho notato che questo avviene anche quando cammino con un passo leggermente più sostenuto. Quando parlo o leggo a voce alta mi manca il fiato. Inoltre spesso ho un po tacchicardia e non riesco a "spezzare il fiato" (non riesco a fare un respiro completo perchè sento uno schiacciamento al petto che mi provoca dolore). Il io medico mi ha visitata e dice che i polmoni vanno bene, ho fatto delle analisi che sono risultate nella norma e quindi mi ha prescritto una visita cardiologa e un elettrocardiogramm a riposo. Nel frattempo mi è stato somministrato il DAPAROX (solo 5gocce dopo la colazione,x una settimana,e poi 10 per un altra settimana,dopodichè vedremo il dafarsi) questa mattina quindi ho iniziato il trattamento ma sono molto dubbiosa poichè il bugiardino mi ha molto allarmata. Si parla di depressione (che io non ho!), di possibile istinto al suicidio!!Senza contare tutti gli effetti tipo vomito, annebbiamento della vista ecc... potete dirmi voi se questa può essere la cura giusta?
Grazie infinite.
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Dr. Antonio Ferraloro Neurologo 75.1k 2.3k 20
Gentile Utente,

se questa può essere la cura giusta non è possibile stabilirlo a distanza in quanto da questa postazione non si può fare diagnosi e Lei sa che una terapia si prescrive in base alla diagnosi.
Posso darLe alcune informazioni però. Oltre la depressione avrà sicuramente letto altre indicazioni come disturbi d'ansia, attacchi di panico, ecc.
Quindi come vede il farmaco in questione non è utilizzato solo negli stati depressivi.
Probabilmente il medico che l'ha prescritto avrà diagnosticato un disturbo d'ansia.
Effetti collaterali: ovviamente questi sono molto individuali e non è detto che quelli che Lei ha letto si debbano manifestare necessariamente, dipende dalla reazione individuale al farmaco. Inoltre la maggioranza di questi ultimi regredisce dopo una-due settimane di assunzione.
Per il resto si rivolga al medico prescrittore.

Cordiali saluti

Dr. Antonio Ferraloro