Anosmia e pensione di invalidità
Buongiorno, vi contatto per chiedere un parere riguardo alla situazione di mio padre, che qualche anno fa, a seguito di una caduta domestica, ha riportato un trauma cranico commotivo. La TC eseguita immediatamente dopo la caduta risultò negativa. Successivamente venne eseguita una visita specialistica, nella quale vennero rilevati disturbi dell'equilibrio e soprattutto anosmia (diagnosi di rottura del nervo olfattivo conseguente al trauma).
Non sono state eseguite altre indagini, in quanto i disturbi dell'equilibrio sono andati migliorando, e l'anosmia è stata considerata poco invalidante da parte del medico di base. Tuttavia col passare del tempo la suddetta anosmia, anche se solo parzialmente influente per il lavoro (agente di commercio di generi alimentari), è risultata estremamente penalizzante, nonché pericolosa, per quel che riguarda la vita privata: già diverse volte è capitato che mio padre non si accorgesse di perdite di gas in casa, odore di bruciato e quant'altro. Peraltro col passare del tempo il deficit non solo non sembra essere minimamente migliorato, ma è anche peggiorato. Alla luce di quanto sommariamente esposto, chiedo (nonostante il parere negativo del medico di base) se esiste la possibilità di richiedere un'invalidità, e nel qual caso a chi ci dovremmo rivolgere per documentare questa anosmia.
Grazie per la disponibilità.
Cordiali saluti.
Non sono state eseguite altre indagini, in quanto i disturbi dell'equilibrio sono andati migliorando, e l'anosmia è stata considerata poco invalidante da parte del medico di base. Tuttavia col passare del tempo la suddetta anosmia, anche se solo parzialmente influente per il lavoro (agente di commercio di generi alimentari), è risultata estremamente penalizzante, nonché pericolosa, per quel che riguarda la vita privata: già diverse volte è capitato che mio padre non si accorgesse di perdite di gas in casa, odore di bruciato e quant'altro. Peraltro col passare del tempo il deficit non solo non sembra essere minimamente migliorato, ma è anche peggiorato. Alla luce di quanto sommariamente esposto, chiedo (nonostante il parere negativo del medico di base) se esiste la possibilità di richiedere un'invalidità, e nel qual caso a chi ci dovremmo rivolgere per documentare questa anosmia.
Grazie per la disponibilità.
Cordiali saluti.
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Spett.le Utente,
l'anosmia, come singola infermità, comporta una percentuale di invalidità tabellata fissa nella misura del 20% in invalidità civile, laddove la percentuale minima per ottenere il riconoscimento di "invalido civile" è del 34%. Il parere del Suo medico di base è quindi corretto.
Stessa considerazione può essere fatta per l'invalidità pensionabile INPS, per cui sarebbe necessaria una riduzione della capacità lavorativa in occupazioni confacenti alle attitudini a meno di 1/3.
Distinti Saluti.
l'anosmia, come singola infermità, comporta una percentuale di invalidità tabellata fissa nella misura del 20% in invalidità civile, laddove la percentuale minima per ottenere il riconoscimento di "invalido civile" è del 34%. Il parere del Suo medico di base è quindi corretto.
Stessa considerazione può essere fatta per l'invalidità pensionabile INPS, per cui sarebbe necessaria una riduzione della capacità lavorativa in occupazioni confacenti alle attitudini a meno di 1/3.
Distinti Saluti.
Nicola Mascotti,M.D.
[Si prega di non richiedere stime del grado percentuale di invalidità, che non possono essere fornite in questa sede]
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 36.3k visite dal 25/05/2013.
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