Ematoma subdurale
Buonasera, vorrei sottoporre alla vostra attenzione il caso clinico di mio padre.
(62 anni)
Nel febbraio del 2022, si è sottoposto ad una TAC in seguito ad un emicrania che durava da circa una settimana.
Dalla tac è emersa la presenza di un ematoma subdurale a destra che è stato prontamente drenato e che purtroppo dopo una settimana si è ripresentato ed è stato drenato nuovamente.
In quell'occasione venne sottoposto ad una serie di esami (analisi del sangue, TAC ed RM post intervento) che sono risultati tutti nella norma.
L'ipotesi fatta dai clinici all'epoca fu che a causare quest'ematoma è stato l'utilizzo del PRADAXA che lui prendeva in quanto affetto da fibrillazione atriale.
In seguito a visita cardiologica post intervento il PRADAXA è stato sospeso ed è stato sottoposto alla chiusura dell'auricola sinistra.
Quest'anno, il 2/01/2024 con la comparsa di un singhiozzo incoercibile (sintomo che già due anni fa era stato associato alla presenza dell'ematoma che aveva causato uno shift della linea mediana) si è sottoposto ad una tac che ha mostrato nuovamente la presenza di un ematoma subdurale ma questa volta nella parte sinistra del cranio.
Anche questa volta è si è sottoposto all'evacuazione dell'ematoma subdurale sinistro.
Questa volta gli è stato fatto tutto l'assetto coagulativo che non ha evidenziato problemi a carico del sistema coagulativo (se non per il fattore XIII che risulta essere poco sotto il valore minimo ma a detta dell'ematologo non preoccupante).
L'unica costante tra i due e episodi a distanza di quasi due anni è che si sono presentati circa due mesi esatti dalla positività al Covid.
(paziente vaccinato con tre dosi).
La mia domanda è la seguente: quale specialista può aiutarci nell'individuare la causa della comparsa di questi ematomi?
Quali altri esami possiamo effettuare?
A fine mese si sottoporrà ad una RM per escludere la presenza di fistole a livello cranico (già escluse nel 2022 in seguito alla prima comparsa di ematoma dopo RM post intervento).
Ringrazio in anticipo chi risponderà e chiedo scusa se non sono nella "specialità" adatta.
(62 anni)
Nel febbraio del 2022, si è sottoposto ad una TAC in seguito ad un emicrania che durava da circa una settimana.
Dalla tac è emersa la presenza di un ematoma subdurale a destra che è stato prontamente drenato e che purtroppo dopo una settimana si è ripresentato ed è stato drenato nuovamente.
In quell'occasione venne sottoposto ad una serie di esami (analisi del sangue, TAC ed RM post intervento) che sono risultati tutti nella norma.
L'ipotesi fatta dai clinici all'epoca fu che a causare quest'ematoma è stato l'utilizzo del PRADAXA che lui prendeva in quanto affetto da fibrillazione atriale.
In seguito a visita cardiologica post intervento il PRADAXA è stato sospeso ed è stato sottoposto alla chiusura dell'auricola sinistra.
Quest'anno, il 2/01/2024 con la comparsa di un singhiozzo incoercibile (sintomo che già due anni fa era stato associato alla presenza dell'ematoma che aveva causato uno shift della linea mediana) si è sottoposto ad una tac che ha mostrato nuovamente la presenza di un ematoma subdurale ma questa volta nella parte sinistra del cranio.
Anche questa volta è si è sottoposto all'evacuazione dell'ematoma subdurale sinistro.
Questa volta gli è stato fatto tutto l'assetto coagulativo che non ha evidenziato problemi a carico del sistema coagulativo (se non per il fattore XIII che risulta essere poco sotto il valore minimo ma a detta dell'ematologo non preoccupante).
L'unica costante tra i due e episodi a distanza di quasi due anni è che si sono presentati circa due mesi esatti dalla positività al Covid.
(paziente vaccinato con tre dosi).
La mia domanda è la seguente: quale specialista può aiutarci nell'individuare la causa della comparsa di questi ematomi?
Quali altri esami possiamo effettuare?
A fine mese si sottoporrà ad una RM per escludere la presenza di fistole a livello cranico (già escluse nel 2022 in seguito alla prima comparsa di ematoma dopo RM post intervento).
Ringrazio in anticipo chi risponderà e chiedo scusa se non sono nella "specialità" adatta.
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Esistono cosiddette vene a ponte che con l'invecchiamento tendono a rompersi con una certa facilità (complice la tendenza della materia cerebrale a "rimpicciolirsi") dando, in sede sottodurale, micro-emorragie che poi si trasformano come ematomi "incapsulati" che, in buona parte dei casi, vanno drenati.
Quindi, in questi casi, sono sufficienti modesti (a volte neanche rimasti impressi nella memoria, tipo battere sull'antina aperta di un mobile...) trauni cranici che si hanno i presupposti dell'ematoma.
Diverso è il caso del giovane, in quanto, in esso, va ricercata una disfunzione coagulativa che non sempre viene trovata.
Cordialità
Quindi, in questi casi, sono sufficienti modesti (a volte neanche rimasti impressi nella memoria, tipo battere sull'antina aperta di un mobile...) trauni cranici che si hanno i presupposti dell'ematoma.
Diverso è il caso del giovane, in quanto, in esso, va ricercata una disfunzione coagulativa che non sempre viene trovata.
Cordialità
Dr. Della Corte: vincenzodellacortemi@libero.it
Case di Cura: La Madonnina Milano-02/50030013
Le Betulle Appiano Gentile (Co) 031/973311
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 719 visite dal 24/01/2024.
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