Recupero post-ernia lombosacrale: muscolo o nervo?

Buongiorno,
Sono stata operata circa 2 mesi e mezzo fa per asportazione ernia espulsa lombosacrale.

Avevo perdita di forza abbastanza importante al polpaccio sinistro, che nei due giorni precedenti all operazione ha perso anche la sensibilità.

Ora, soddisfatta dell operazione, ho ripreso la mia vita di tutti i giorni, non avendo particolari dolori o fastidi il neurochirurgo mi ha lasciato la libertà di riprendere l’attività sportiva, gradualmente.

Sono una persona molto sportiva, mi piace muovermi in generale, ma lo sport che pratico da anni è che ho praticato fino a luglio (momento in cui mi sono fermata per dolori e deficit motori) anche a livello agonistico è il trail running.

Ora, Un paio di volte ho provato ad accennare il movimento della corsa, forse penserete sia troppo presto, ma si tratta per lo più di camminata veloce con alcuni intervalli di corsa il problema è che il polpaccio dopo poco tende a contrarsi restando duro e provocando dolore la stessa cosa succede se esagero nell’intensità della camminata in salita
La mia domanda è: si tratta solo di avere pazienza e quindi posso continuare ad allenarmi e mantenermi in forma con altri sport (rinforzo, nuoto, bici) in attesa di un recupero totale anche del deficit del polpaccio?
Per poi riprovare a correre?

È un problema del nervo o pensate sia un deficit muscolare?

Immagino servano altre info per una risposta più approfondita, nel caso resto a disposizione.


Grazie a chi mi risponderà.
Dr. Mauro Colangelo Neurologo, Neurochirurgo 6.7k 361
Gentile Paziente,
la situazione che descrive è assolutamente coerente con il decorso post-chirurgico di un’ernia lombosacrale espulsa che aveva determinato un deficit motorio e sensitivo significativo a carico del polpaccio. È importante ricordare che il recupero del nervo è più lento rispetto alla risoluzione del dolore e può richiedere diversi mesi, talvolta fino a 6 12 mesi, e spesso si manifesta inizialmente con facile faticabilità, contratture e dolore muscolare sotto sforzo, soprattutto in attività ad alta richiesta come la corsa. Nel suo caso, la contrattura dolorosa del polpaccio durante la corsa o la salita è verosimilmente espressione di una sofferenza neuro-muscolare residua, più che di un problema muscolare puro . Pertanto, mi sento francamente di suggerirle di sospendere temporaneamente la corsa e di privilegiare piuttosto attività a basso impatto (nuoto, cyclette, bici, rinforzo controllato), senza omettere un lavoro mirato di rieducazione neuromuscolare e stretching del tricipite surale.
Un controllo clinico ed eventualmente un esame elettromiografico possono essere utili se il deficit dovesse persistere oltre alcuni mesi.
Cordialmente

Dott. Mauro Colangelo, Neurochirurgo/Neurologo
maurocolang@gmail.com
https://neurochirurgomaurocolangelo.it/

Segnala un abuso allo Staff
Risposta utile
Contatta lo specialista e prenota una visita

Altri consulti in neurochirurgia