Meningioma, intraventricolare, papilloma dei plessi, emangioblastoma, subependimoma
Esame Rm eseguito sia in condizioni di base che dopo somministrazione endovenosa di mdc paramagnetico.
In considerazione dei riscontri strumentali ottenuti all’ RM l’indagine è stata completata con esame TC senza contrasto.
Il lume del 4° ventricolo è ampliato da una voluminosa formazione espansiva solida endoluminale del diametro di 25x1 5x 20 mm, con limiti netti e regolari, estesa inferiormente ad ampliare il forame di Magendie (ed apparentemente propagata anche all’ interno dei recessi laterali fino a raggiungere i forami di Luscka).
La lesione ha struttura lievemente disomogenea (L’esame TC rivela la presenza di piccole zolle calcifiche nel suo contesto), margini bozzellati ma netti e regolari (apparentemente aderisce postero inferiormente alla regione del nodulo), dimostra intenso e diffuso enhancement contrastografico. Non si apprezzano segni significativi di dilatazione delle cavità ventricolari sovratentoriali a monte. Nell’ ambito della cisterna della v. di Galeno e di quella quadrigemina si apprezza la presenza di sottili immagini tralciformi plurisepimentate che circoscrivono talora piccole raccolte fluide di tipo cistico; all’ esame TC si rivela la associazione della calcificazione dell’ epifisi e della v. di Galeno nel tratto che circonda lo splenio del corpo calloso.
Altra piccola immagine di tipo cistico ( 5x3 mm è visibile in sede sellare posteriore, di verosimile pertinenza adenoipofisaria.
Calcificazioni lineari e a zolla in adiacenza del seno sagittale a livello della volta, verosimilmente localizzate nelle vene corticali.
C.R. : lesione espansiva solida endoluminale del 4° ventricolo con carattere strumentale di scarsa aggressività, il ventaglio diagnostico differenziale è assai ampio (in prima ipotesi : meningioma intraventricolare, papilloma dei plessi, emangioblastoma, subependimoma). Le calcificazioni venose ed epifisarie non hanno verosimilmente rapporto con la lesione ventricolare, ma rappresentano esito di patologia pregressa (verosimilmente connatale ).
In considerazione dei riscontri strumentali ottenuti all’ RM l’indagine è stata completata con esame TC senza contrasto.
Il lume del 4° ventricolo è ampliato da una voluminosa formazione espansiva solida endoluminale del diametro di 25x1 5x 20 mm, con limiti netti e regolari, estesa inferiormente ad ampliare il forame di Magendie (ed apparentemente propagata anche all’ interno dei recessi laterali fino a raggiungere i forami di Luscka).
La lesione ha struttura lievemente disomogenea (L’esame TC rivela la presenza di piccole zolle calcifiche nel suo contesto), margini bozzellati ma netti e regolari (apparentemente aderisce postero inferiormente alla regione del nodulo), dimostra intenso e diffuso enhancement contrastografico. Non si apprezzano segni significativi di dilatazione delle cavità ventricolari sovratentoriali a monte. Nell’ ambito della cisterna della v. di Galeno e di quella quadrigemina si apprezza la presenza di sottili immagini tralciformi plurisepimentate che circoscrivono talora piccole raccolte fluide di tipo cistico; all’ esame TC si rivela la associazione della calcificazione dell’ epifisi e della v. di Galeno nel tratto che circonda lo splenio del corpo calloso.
Altra piccola immagine di tipo cistico ( 5x3 mm è visibile in sede sellare posteriore, di verosimile pertinenza adenoipofisaria.
Calcificazioni lineari e a zolla in adiacenza del seno sagittale a livello della volta, verosimilmente localizzate nelle vene corticali.
C.R. : lesione espansiva solida endoluminale del 4° ventricolo con carattere strumentale di scarsa aggressività, il ventaglio diagnostico differenziale è assai ampio (in prima ipotesi : meningioma intraventricolare, papilloma dei plessi, emangioblastoma, subependimoma). Le calcificazioni venose ed epifisarie non hanno verosimilmente rapporto con la lesione ventricolare, ma rappresentano esito di patologia pregressa (verosimilmente connatale ).
[#1]
Egregio Signore,
indubbiamente il caso non è usuale; vorrei sapere se l'indagine riguarda Lei o altro soggetto (più o meno giovane con altra concomitante patologia?) e che disturbi ci sono.
Se la lesione ha rapporti col pavimento del 4^ ventricolo, non mi pare che ci sia molto spazio per un trattamento chirurgico risolutivo, viceversa si può pensare ad una exeresi chirurgica.
Il caso è molto delicato, bisognerebbe anche vedere le lastre.
Faccia ancora sapere.
Cordialmente
indubbiamente il caso non è usuale; vorrei sapere se l'indagine riguarda Lei o altro soggetto (più o meno giovane con altra concomitante patologia?) e che disturbi ci sono.
Se la lesione ha rapporti col pavimento del 4^ ventricolo, non mi pare che ci sia molto spazio per un trattamento chirurgico risolutivo, viceversa si può pensare ad una exeresi chirurgica.
Il caso è molto delicato, bisognerebbe anche vedere le lastre.
Faccia ancora sapere.
Cordialmente
Dr. Della Corte: vincenzodellacortemi@libero.it
Case di Cura: La Madonnina Milano-02/50030013
Le Betulle Appiano Gentile (Co) 031/973311
[#2]
Utente
Grazie per la rapida risposta. Il caso riguarda mia moglie di anni 46.
Ha già subito alcuni anni fà l'asportazione della tiroide, con conseguente trattamento di un ciclo di iodioterapia.
E' stato il neurologo a prescrivere la Risonanza Magnetica e Tac, a seguito di capogiri, vertigini e parestesie continue.
Mi può spiegare cosa significa "exeresi chirurgica".
La ringrazio cordialmente.
Ha già subito alcuni anni fà l'asportazione della tiroide, con conseguente trattamento di un ciclo di iodioterapia.
E' stato il neurologo a prescrivere la Risonanza Magnetica e Tac, a seguito di capogiri, vertigini e parestesie continue.
Mi può spiegare cosa significa "exeresi chirurgica".
La ringrazio cordialmente.
[#3]
Egregio Signore,
per dare un giudizio, direi che è indispensabile vedere le lastre; determinate lesioni sono, sia pur con relativo rischio, agevolmente operabili (exeresi chirurgica), altre tipo di lesioni presentano un rischio di gran lunga maggiore e bisogna essere ben chiari col paz. ed i familiari illustrando dettagliatamente il rapporto rischi/benefici.
Come vede, senza essere in possesso delle radiografie, si parla solo in modo accademico.
Cordialmente.
per dare un giudizio, direi che è indispensabile vedere le lastre; determinate lesioni sono, sia pur con relativo rischio, agevolmente operabili (exeresi chirurgica), altre tipo di lesioni presentano un rischio di gran lunga maggiore e bisogna essere ben chiari col paz. ed i familiari illustrando dettagliatamente il rapporto rischi/benefici.
Come vede, senza essere in possesso delle radiografie, si parla solo in modo accademico.
Cordialmente.
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 4.9k visite dal 02/11/2009.
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