Artrodesi lombare

Da circa 4 anni ho sofferto di dolori alla schiena e nel 2008 mi è stata diagnosticata un'ernia L4/L5. Tuttavia nonostante varie terapie effettuate non sono riuscita a stare meglio.Una RM del 9/4/2010 ha evidenziato" L4/L5 una formazione a dex del sacco durale di diametro 12*9*13 mm dislocata caudalmente,inferioramente al disco intersomatico, rapportabile a cisti sinoviale interapofisiaria. L5/S1 modesta protrusione discale posterolaterale sinistra".Il Neurochirurgo consultato, dopo avermi fatto fare una RX dove si evidenzia una listesi anteriore di primo grado di L4 su L5 e aver fatto un ciclo di terapie farmacologiche decide di intervenire chirurgicamente. Nel frattempo dal mese di luglio accuso un dolore al gluteo sinistro localizzato nel quadrante superiore esterno che va aumentando e non mi permette di stare seduta. Non avverto ne parestesie ne formicolii.
In data 11/10/2010 mi sottopongo ad intervento di"artrodesi lombare L45 con viti USS Syntehes Titanio, innesto laterale e decompressione della cisti con marsupializzazione della stessa, a dx".
Purtroppo appena posso assumere la posizione eretta avverto nuovamente il dolore al gluteo sx anzi in maniera molto più accentuata e invalidante.
Interpellato il neurochirurgo e fatta una TAC in data 4/11/2010si evidenzia" esiti di stabilizzazione con barre posteriori e viti trans peduncolari L4ed L5 e posizionamento di tessuto autologo. Viti regolarmente posizionate. Esiti di laminectomia dx di L4. Minima antero listesi di L4 su L5.
Il disco intersomatico L5-S1 mostra una protrusione posteriore con focalizzazione erniaria pre-foraminale sin che oblitera il recesso laterale mascherando radice di L5 omolaterale".
Il chirungo decide di intervenire nuovamente e in data 17/11/2010 vengo sottoposta ad intervento di decompressione L5/S1 sinistra ed erniectomia, ma purtroppo mi viene diagnosticata anche una anomalia di emergenza radicolare.
Dopo pochi gg dall'intervento ho avvertito: formicolio fino al piede sx,che è andato piano piano poi calando, e dolore, sempre al gluteo sinistro,che continua tutt'ora in modo invalidante nonostante le 10 applicazioni di TENS, con leggero massaggio e la terapia farmacologica con Lyrica 75 e Depalgos 5mg.
Il Chirurgo, ai quali mi sono rivolta per sapere quale fosse la causa del dolore non mi ha saputo rispondere anzi mi ha fatto dedurre che l'ernia non esistesse assolutamente e mi ha proposto un terzo intervento, smontando l'impianto e allungandolo fino a S1.
Da domani inizierò anche un ciclo di agopuntura, ma la mia domanda è questa: può essere l'impianto applicato che comprime il nervo sciatico? oppure, come mi dicono, ci vuole veramente tempo affinchè il dolore cessi e possa riprendere le mie normali attività? Premetto che ho 56 anni,faccio un lavoro sedentario ma ho sempre praticato attività fisica tra cui anche il pilates.
Grazie
Nome utente 188468
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Dr. Vincenzo Della Corte Neurochirurgo 6.9k 243 2
Gent.le Sig.a,
un Collega ha fatto presente che potrebbe coesistere un disturbo all'anca per cui sarebbe utile una valutazione ortopedica e, successivamente ad essa, si potrebbe ridiscutere il Suo caso.
Saluti cordiali.

Dr. Della Corte: vincenzodellacortemi@libero.it
Case di Cura: "La Madonnina Milano-02/58395555
"Villa Mafalda" ROMA-06/86094294

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dopo
Utente
Utente
Buongiorno, grazie della vostra sollecita e cortese risposta,ma purtroppo devo confermare che il dolore che avvcerto non è un dolore ortopedico, cioè un disturbo all'anca, i sintomi che avvertivo prima erano formicolii e scosse elettriche fino al piede, adesso i formicolii e le scosse, dopo le TENS non ci sono più ma persiste un dolore a metà gluteo, pungente e lancinante soprattutto quando sono seduta, quando tossisco o starnutisco e anche quando sto troppo tempo in piedi.
Ieri ho fatto la prima seduta di agopuntura e anche il dottore che l'ha praticamente confermato che si tratta di un dolore a carico del nervo sciatico e secondo lui la cosa si dovrebbe risolvere.
Sinceramente ho paura perchè oltre al dolore non sono ancora in grado di riprendere il lavoro e vorrei tanto essere più autonoma.
Grazie per la Vostra gentile risposta.
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Dr. Vincenzo Della Corte Neurochirurgo 6.9k 243 2
Considerato che si sta sottoponendo ad un ciclo di terapie
sarà opportuno rivalutare alla fine del trattamento.

Dai disturbi, così come vengono da Lei descritti, sembrerebbe che vi sia una sofferenza radicolare.
Auguri cordiali.