Rm colonna lombosacrale in esiti artrodesi

Ho 61anni.Nel 1996 ho subito intervento di artrodesi tra L4-L5 con viti SIR. Nel 97 rimozione SSCS e coccigectomia. nel 2005 periduroscopia,lisi delle aderenze del midollo e della radice dei nervi lombari L4-L5 e L5-S1 bilaterale. mielografia di contrasto.Nel 2009 radiofrequenza pulsata peridurale, neurostimolazione radicolare temporanea.La periduroscopia del 2005 mi ha dato sollievo per un paio d'anni.La radiofrequenza invece non mi ha dato alcun beneficio.Soffrendo di lombosciatalgia nei mesi scorsi ho provato a fare un ciclo di ozonoterapia, ma con scarsi risultati.Ora a seguito di una forte riacutizzazione dei dolori zona lombosacrale, gambe e piedi (Non riesco a stare seduta,difficoltà a muovermi,dolori estesi anche al ventre e alle gambe,perdita di sensibilità alle dita dei piedi,spesso non riesco a trovare sollievo nemmeno stando sdraiata)ho fatto una risonanza magnetica con il seguente referto: tratto lombare con metameri correttamente allineati che presentano irregolarità spondilodiscoartrosiche. il diametro sagittale dello specovertebrale è ai valori inferiori della norma.Discreta ipertrofia su base artrosica dei massicci articolari intervertebrali del tratto esaminato. Note di condrosi alle limitanti somatiche contrapposte L4-L5 in esiti di artrodesi a questo livello. al passaggio L3-L4 procidenza discale posteriore mediana paramediana con parziale impegno intraforaminale di entrambi i lati,a questo livello si segnala una discreta ipertrofia dei legamenti gialli che improntano la porzione posterolaterale del sacco durale da entrambi i lati. al passaggio L4-L5 esiti di artrodesi. al passaggio L5-S1 non significative immagini di procidenza o ernia discale.il cono midollare presenta morfologia e dimensioni nei limiti, non riceve impronte ab estrinseco. Referto rx: trofismo osseo scadente.alterazioni spondilo-artrosiche con ipertrofia dei massicci articolari soprattutto dei metameri inferiori,discopatie tra L4-L5 in esiti.regolari le sincondrosi sacro-iliache.Mi è stato proposto di eseguire una nuova periduroscopia con radiofrequenza.Ci sono altre terapie o interventi che possano darmi sollievo? Con questo quadro clinico a cosa vado incontro? attendo urgentemente una vostra risposta. Grazie
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Dr. Vincenzo Della Corte Neurochirurgo 6.9k 243 2
Può essere che vi sia indicazione a decompressione radicolare con intervento in mininvasiva. Il fatto che con la peridurolisi abbia avuto un qualche beneficio è indice di una buona possibilità di riuscita del trattamento che Le ho indicato.
Cordialità
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dopo
Utente
Utente
Egregio Dr Della Corte La ringrazio per la Sua tempestiva risposta. Potrebbe gentilmente spiegarmi la differenza tra la periduroscopia e il trattamento da Lei indicatomi? Ho già letto l'articolo da Lei scritto circa la decompressione delle radici nervose lombari e mi piacerebbe ricevere più informazioni specialmente sulle differenze che vi possono essere tra i 2 trattamenti. Cordiali saluti
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Dr. Vincenzo Della Corte Neurochirurgo 6.9k 243 2
Diciamo che la peridurolisi è un intervento "generico" di lisi intorno alla dura partendo dal "sacro basso" e salendo verso l'alto, quindi correndo anche dei rischi di danneggiamento delle strutture che man mano si incontrano finchè non si raggiunge il punto desiderato ove viene eseguita solo la lisi intorno alla dura madre.
Con la mininvasiva si punta sul bersaglio prestabilito, normalmente una radice spinale nel forame di coniugazione,si parte dalla zona postero-laterale e non la mediana, si può allargare il forame, tagliando una parte anche ossea della strettoia (potendo usare vari strumenti anche taglienti e di vari tipi), si può eseguire la lisi di aderenze intorna anche alla tasca radicolare, perchè anatomicamente favoriti nella procedura, se vi è interruzione meningea con fuoriuscita di liquor è possibile eseguire un blood-patch, si può asportare eventuale residuo erniario in loco...
Diciamo che con la peridurolisi si può lidere l'aderenza in maniera diffusa (anche dove non ce ne sarebbe bisogno ma con rischio diffuso), mentre con la mininvasiva ci si concentra su un sol metamero, quindi la diagnosi clinica è fondamentale, e lì si possono fare varie cose per liberare quella radice nervosa senza far correre al paz. rischi inutili ad altri metameri ove manca l'interesse clinico ad agire.
A grandi linee e con mero intento divulgativo, spero di essere stato esaustivo.
Cordialità
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dopo
Utente
Utente
Grazie mille!era proprio quello che volevo sapere! Cordiali Saluti