Idrocefalo normoteso

Buongiorno,
a mio suocero è stato diagnosticato l'idrocefalo normoteso e dalla scintografia è risultato positivo ad una forma di parkinsonismo. I suoi sintomi che noi famigliarin possiamo notare sono: difficoltà nella deambulazione, passi lenti, movimento delle mani lento, voce bassa, inclinatura della postura, cadute frequenti (2/3 alla settimana), incontinenza, sguardo perso,espressione dei concetti a volte lucida a volte confusa e fuoriluogo. A dicembre abbiamo richiesto un ricovero ma ad oggi non abbiamo ancora avuto l'accettazione. Ieri abbiamo chaimato per sapere la tempistica ma la risposta è stata vaga (non si sa nemmeno all'incirca quanto tempo di attesa abbiamo davanti). Purtroppo di giorno in giorno mio suocero peggiora notevolmente, e ai sintomi già presenti notiamo che si stia aggiungeno anche una certa apatia e depressione. Rimane tutto mil giorno in casa a letto e non sembra più sentirsi coinvolto neanche nelle più semplici problematiche famigliari quotidiane. La nostra preoccupazione è che il momento in cui verrà chiamato per il ricovero e conseguente evenuale intervento per la derivazione ventricolo-peritonale, non sia già troppo tardi.
1) A quale punto la malattia diventa irreversibile e quindi non ha più senso operare?
2) L'intervento della derivazione ha dei rischi e quali ? Si guarisce completamente una volta inserito lo shunt?
Grazie
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Dr. Vincenzo Della Corte Neurochirurgo 6.9k 243 2
Di norma il miglioramento viene avvertito già nei primi giorni del post-operatorio.
Naturalmente, quanto prima si opera e più probabilità ci sono che la regressione dei sintomi (soprattutto psichici, di controllo sfinteriale e di deambulazione su base più ristretta) sia più che rilevante.
Per gli eventuali rischi, è giusto che parli col Collega che opererà il Suo familiare. D'altra parte, in alternativa, non vedo altro che un costante peggioramento con insorgenza anche di problemi collaterali che aggraverebbero il quadro clinico.
Auguri cordiali.