Dolore lombosacrale

Buongiorno,
mi presento:operato di ernia l4-l5circa due anni seguirono due anni ok senza grossi problemi.Mi sono rimasti dopo l'intervento una sensibilita' "modificata" sotto la pianta del piede dx ( tipo palla sotto il piede ) e lieve dolore gluteo-anca dx solo in traslazione.Da inizio dicembre inizialmente forti dolori lombari; terapie iniziali con cortisone ,Lyrica,iniezioni di voltaren seguite da terapie manuali.Man mano aumentato il dolore alla pianta del piede ( ad oggi non sopporto la scarpa ma solo una ciabatta larga mentre cammino )e dolore anca-gluteo costantemente e fortemente presente.Da disteso tutti i sintomi sono assenti.Dopo visite e risonanze da neurochirurgo si evidenziano : assenza "neuroma di Morton"al piede ,alterazioni degenerative dischi l3-l4 e l4-l5.Il disco l3-l4 mostra lieve bulding post.ad ampio raggio con minima impronta sul sacco durale.il disco l4-l5 presente piccola protusione erniaria post mediana paramediana dx che comprime il sacco durale e determina lieve restingimento del recesso laterale dx del canale vertebrale.Il disco presenta inoltre bulding post ad ampio raggio che coinvolge minimalmente entrambi i forami di coniugazione.Non si apprezzano significative patologighe alterzioni di segnale a livello spazio epidurale in esiti chirurgici.Il neurochirurgo sostiene che l' ernia e' troppo piccola x essere operata.Quello che vi chiedo da profano se ci fosse una patologia ( tipo sindrome del piriforme o altre ) che possano dare sintomi simili ai miei che si possano magari confondere con lombosciatalgie.Mi ha consigliato un ortopedico: e' corretta la valutazione.Non so piu' a chi rivolgermi.Scusandomi per la prolissita' ringrazio sin d'ora chi fosse in grado di rispondermi.

Cordiali Saluti Pascoli Patrik
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Dr. Vincenzo Della Corte Neurochirurgo 6.9k 243 2
Consiglio una rmn anche con mdc per verificare se il tessuto a L4-L5 si impregna dopo il contrasto.
Ciò confermerebbe una fibrosi in atto che, specie se unita alla piccola protrusione residua proprio in corrispondenza della radice nervosa, dovrebbe essere responsabile della sintomatologia.
Se ha piacere, faccia sapere l'esito dell'esame consigliato.
Cordialità
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dopo
Utente
Utente
Egregio Dottore

innanzitutto la ringrazio per la cortese risposta;dopodiche' volevo chiederle quali potrebbero essere le possibili soluzioni nell' ipotesi in cui venisse diagnosticata la fibrosi di cui lei mi ha parlato.Le chiedo questo poiche'in sede di precedente rmn ( richiesta dal neurochirurgo con mdc )quest'ultima mi e' invece stata eseguita senza contrasto dato che il radiologo ha sostenuto dopo le mie lamentele che le "immagini risultavano essere sufficientemente comprensibili".

Cordialmente P.P.

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Dr. Vincenzo Della Corte Neurochirurgo 6.9k 243 2
E' possobile, qualora si riconosca una corrispondenza fra fibrosi e disturbi, un trattamento di cui parleremo qualora la rmn con mdc confermasse il sospetto.
Cordialmente
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dopo
Utente
Utente
La ringrazio nuovamente per la tempestivita' della sua risposta.Noi vorrei essere "eccessivo" ma il neurochirurgo che proprio ieri mi ha visitato per la seconda volta mi ha diagnosticato il fatto che a suo giudizio l'ernia in zona l4-l5 e' si presente ma troppo piccola per essere trattata ( "grande come un chicco di riso" ).Da quanto capito quindi ,pur avendogli riferito il fatto che l'rmn era stata eseguita senza mdc,questo non ha intaccato la sua possibilita' di comprendere il quadro clinico.Ha inoltre sostenuto che non ci sia collegamento tra dolore sotto la pianta del piede (a pochi cm dalle dita )e la zona del nervo sciatico interessata dallo schiacciamento erniale.Non ho avuto giudizi invece relativamente al dolore anca-gluteo dx.L'unico consiglio che ho avuto e' stato quello di contattare un ortopedico per il problema al piede.Certamente se l'esame svolto con mdc fosse comunque necessario non esiterei a farlo.La prego di capire che non ho la minima intenzione di soprassedere ai suoi consigli,il mio e' solo il tentetivo di giungere finalmente a trovare un neurochirurgo che capisca esattamente qual'e'il mio problema,che possa seguire il mio caso sino a giungere alla risoluzione senza lasciare per strada il paziente come invece mi e' gia' successo per varie volte.

Ringraziandola ancora le porgo cordiali saluti P.P
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Dr. Vincenzo Della Corte Neurochirurgo 6.9k 243 2
Egregio Signore,
ritengo che se la compressione è piccola, e quindi non meritevole, per il rischio che la metodica offre, di un classico trattamento neurochirurgico (quello a cielo aperto per intenderci), potrebbe essere indicato un trattamento in mininvasiva che, per il minitraumatismo della procedura (fra l'altro eseguita in anestesia locale con sedazione), permette la decompressione della radice nervosa in sede intraforaminale, cioè dove la radice si trova in una strettoia e risulta maggiormente sensibile
alle varie noxae sia fibro-cicatriziali che protrusive.
Gli stessi disturbi sotto la pianta del piede apparirebero come una conferma della sofferenza della 5^radice lombare, e ciò in chiave con il referto rmn che parla di sofferenza in corrispondenza del recesso laterale.
Cordialità
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dopo
Utente
Utente
Egregio Dottore,
innanzitutto la ringrazio di cuore sia per la celerita' che per la chiarezza della risposta.
Dopodiche',nella speranza di non arrecarle particolare disturbo,mi piacerebbe tenerla informata sull'evoluzione del mio caso.Nella malaugurata ipotesi che i suoi colleghi che mi stanno seguendo non riuscissero a risolvere il mio problema mi permetterei di contattarla per un consulto piu' approfondito.

Grazie mille,P.P.
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Dr. Vincenzo Della Corte Neurochirurgo 6.9k 243 2
Resto in attesa degli eventi.
Auguri.
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Utente
Utente
Non manchero',grazie mille ancora.

Cordiali saluti P.P.
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Utente
Utente
Gentile Dottor Della Corte volevo ragguardarlo circa altri esami fatti e richiesti da un nuovo neurochirurgo:in particolare una nuova rmn al rachide lombo-sacrale ( senza mezzo di contrasto !)in cui si evidenzia quanto segue : somi vertebrali in asse,iniziali note degenerative spondiloartrosiche lombari inferiori.Non segni di listesi somatiche.Canale vertebrale con brevi segmentari restringimenti su base acquisita nel tratto lombare inferiore di grado lieve.Alterazioni degenerative in part.dei dischi intersomatici L3-L4 e L4-L5.Il disco L3-L4 mostra lieve bulging post.ad ampio raggio che determina minima impronta sul sacco durale.il disco L4-L5 presenta piccola protusione erniaria post.mediana paramediana dx che comprime il sacco durale e determina lieve restringimento del recesso laterale dx del canale vertebrale.In corrispondenza il disco presenta inoltre bulging post.ad ampio raggio che giunge a coinvolgere minimamente entrambi i forami di coniugazione.Il sacco durale a livello retro somatico L5 presenta deformita' per maggiore ampiezza a livello del recesso laterale sx,nei limiti lo sviluppo a livello del recesso laterale dx del canale vertebrale in corrispondenza.Non si apprezzano significative patologiche alterazioni di segnale a livello dello spazio epidurale in esiti chirurgici.Eseguito poi RX rachide lombosacrale con i seguenti esiti : alquanto ridotto lo spazio discale tra quarta e quinta vertebra lombare.Eseguito infine anche elettromiografia con il seguente esito: reperti compatibili con sofferenza neurogena acuta (denervazione)di grado minimo e di verosimile natura radicolare a livello L5 dx; sofferenza neurogena cronica con il medesimo significato L5>L4 dx e con segni di reinnervazione L3 dx. Per il dolore alla pianta del piede (vedi primo commento)clinicamente dolore alla digito pressione terzo spazio metatarsale dx.Le aggiungo infine referto del neurochirurgo:la rmn esclude recidive erniarie o altre patologie discali chirurgiche,tuttavia evidenzia disidratazione dischi L4-L5 ed L3-L4.Senonche' dopo una seconda visita,oltre ad avermi effettuato un' infiltrazione (anestetico-cortisone)al piede ,mi ha invece parlato dell' eventualita' di intervenire ( se i dolori rimasti identici,non fortissimi ma costanti e invalidanti non passeranno)inserendo un distanziatore tra le vertebre.Scusandomi della prolissita'volevo solo un suo giudizio sul quadro da me esposto e se l' intervento prospettatomi fosse corretto.

Grazie mille,P.P.
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Dr. Vincenzo Della Corte Neurochirurgo 6.9k 243 2
Se pensiamo a fatti fibro-cicatriziali comprimenti le strutture meningo-radicolari, più che ad un distanziatore mi sembrerebbe indicato l'intervento in mininvasiva cui abbiamo accennato precedentemente.
Faccia pure sapere e cordiali saluti.
[#11]
dopo
Utente
Utente
La ringrazio nuovamente per il Suo consulto ma ( senza assolutamente voler sminuire la Sua opinione ) mi rimangono ancora alcune domande da porLe :

1. Dalla semplice descrizione della rmn ( senza chiaramente l'ausilio delle immagini ) si puo' tranquillamente dedurre che si abbia a che fare con problemi cicatriziali post intervento ?
2. Lei inoltre ritiene l'utilizzo del distanziatore un metodo "errato" o eccessivamente invasivo nei confronti della mia patologia ?
3. Entrambi i metodi possono portare al medesimo risultato o si tratta di due cose ben distinte con diversi campi di applicazione?

Ringraziandola Le Porgo distinti saluti.

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Dr. Vincenzo Della Corte Neurochirurgo 6.9k 243 2
La rmn con mdc sarebbe stato l'esame giusto per la fibrosi.
L'assenza di una vera recidiva e disturbi in corrispondenza del pregresso trattamento fanno decisamente propendere a fatti aderenziali post...
In tali circostanze non vedo l'indicazione a mettere un distanziatore.
Saluti cordiali
[#13]
dopo
Utente
Utente
Egregio dottore la ringrazio per la risposta chiara e precisa.Mi permetto di continuare a tenerla informato circa l'evoluzione del quadro clinico.

Cordiali saluti.
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Dr. Vincenzo Della Corte Neurochirurgo 6.9k 243 2
Ci risentiamo volentieri.
Auguri cordiali
[#15]
dopo
Utente
Utente
Buongiorno Egregio Dott. Della Corte,ci eravamo sentiti l' ultima volta parecchi mesi fa per i problemi lombo-sacrali di cui sopra.Mi permetto di riaggiornarla brevemente circa la mia attuale situazione e di porle dei quesiti approfittando,e me ne scuso,della cordialita' che ha contraddistinto le precedenti risposte !
Ad ora sono in attesa di intervento nuerochirurgico ( circa feb./marzo ) in cui in parole profane si dovrebbe andare a pulire una piccolissima protusione in L4-L5;al momento tiro avanti con 2700 mg di gabapetin con risultati non eccellenti ma in tutta onesta' neppure altri prodotti mi danno un gran giovamento.
In breve la questione che le volevo porre e' la seguente : e' mai possibile che il dolore che io avverto nella zona del gluteo/anca dx ( solo in posizione eretta e deambulante ) possa quasi scomparire del tutto se vado ad inserire nella tasca posteriore dei pantaloni un qualsiasi oggetto abbastanza voluminoso tale da comprimermi leggermente la zona suddetta ? Potrebbe trattarsi di altro oltre alla patologia riscontratami o la cosa potrebbe essere fattibile e consona al mio problema ? Il dolore che invece avverto sotto la pianta del piede circa a 3/4 del piede dietro le dita e' sempre costantemente presente e nulla riesce ad alleviarlo se non l'utilizzo di ciabatte molto larghe in pianta . Dovrei forse a suo giudizio consultare posturologi o similari ?
Nel ringraziarla le porgo i miei migliori saluti.
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Dr. Vincenzo Della Corte Neurochirurgo 6.9k 243 2
Egregio Sig.,
penso che l'intervento di "ripulitina" sia ormai indicato (2.700 mg di gabapentin/die mi sembrano una gran bella dose che valuterei se prolungarla nel tempo).
La tecnica chirurgica, che mi sembra indispensabile da impiegare, nel Suo caso, per evitare assolutamente di porre i presupposti di nuovi fatti aderenziali dopo aver risolto i vecchi (ed attuali) fatti fibro-aderenziali, è sicuramente quella mininvasiva che consenta di divaricare, senza tagliare, i tessuti, esclusivamente nel punto di compressione radicolare ed evitando ogni pericolo di sia pur minimo sanguinamento.
Dia pure notizie dell'esito dell'intervento.
Le formulo i migliori auguri.
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