Fibrosi cicatriziale, scoliosi, ernia discale
Buongiorno egregio dottore.
Nell' anno 2009 comincio ad accusare forti dolori alla gamba sx, dopo una serie di visite e controlli mi reco dal neurochirurgo che mi invia a fare una TAC.
Esito: In L5-S1 voluminosa ernia discale paramediana sx sottesa da osteofiti che oblitera il forame di coniugazione, risultando indissociabile dalla radice di "L5" omolaterale, la componenete intracanalare comprime il sacco durale e l'emergenza di S1 a sx. Il neurochirurgo decide per l'intervento ( microdiscectomia ).
A distanza di diversi mesi per non dire anni continuo però ad accusare ipoestesie e paraestesia varie sempre nella gamba e piede sx, se non chè durante la notte, quindi a riposo accuso crampi violenti continui.
Mi rivolgo nuovamente al neurochirurgo, che mi invia a fare una RMN, una TAC, una lastra ed una elettromiografia.
Esito della RMN fatta nel 2011. Ernia discale L3-L4 postero-centrale, ernia discale a carattere espulso in L4-L5 postero-centrale prevalente a dx, determinante soprattutto impronta sulla radice nervosa di L5 di dx, a livello di L5-S1 e riconoscibile materiale fibro-cicatriziale a ridosso della radice nervosa S1 di sx.
Esito elettromiografia fatta nel 2011. Attività a riposo spontanea a livello del gastrocnemio mediale e laterale a sx e pedidio sx. Quadri elettrici da sforzo volontario massimale di transizione povera al gastrocnemio mediale e laterale di sx. PUM di ampiezza aumentata al gastrocnemio e pedidio sx. Conclusione: segni di sofferenza neurogena con denervazione in atto a livello radicolare L5-S1.
Esito TAC eseguita nel 2012. A L3-L4 disco protrude in posizione postero mediana. Comprime il sacco durale, L4-L5 protrusione discale postero-mediana, laterale e intraforaminale sx. Impronta il sacco durale, riduce il recesso laterale e il forame intervertebrale, L5-S1 ernia discale parzialmente calcifica in sede postero laterale sx. Comprime il sacco durale e la radice, il disco è ridotto di dimensione e presenta degenerazione vacuolare.
Esito RX rachide lombosacrale: Lieve scoliosi lombare dx convessa con notevole riduzione della fisiologica lordosi. Serrata discopatia al passaggio lombosacrale, schisi negli ultimi metameri sacrali. Verosimile slivellamento in basso a dx del bacino.
In considerazione di quanto sopra , il neurochirurgo è propenso per l intervento chirurgico con applicazione di una placca.
A sto punto la domanda che gentilmente le porgo se effettivamente secondo il suo parere e da fare l'intervento? ma mi chiedo qualora fosse effettivamente da fare ed io nel tempo non mi facessi operare che cosa mi succede alla gamba sx o cmq alla schiena ? rischio di non camminare più ?
La ringrazio anticipatamente. Buon lavoro
Nell' anno 2009 comincio ad accusare forti dolori alla gamba sx, dopo una serie di visite e controlli mi reco dal neurochirurgo che mi invia a fare una TAC.
Esito: In L5-S1 voluminosa ernia discale paramediana sx sottesa da osteofiti che oblitera il forame di coniugazione, risultando indissociabile dalla radice di "L5" omolaterale, la componenete intracanalare comprime il sacco durale e l'emergenza di S1 a sx. Il neurochirurgo decide per l'intervento ( microdiscectomia ).
A distanza di diversi mesi per non dire anni continuo però ad accusare ipoestesie e paraestesia varie sempre nella gamba e piede sx, se non chè durante la notte, quindi a riposo accuso crampi violenti continui.
Mi rivolgo nuovamente al neurochirurgo, che mi invia a fare una RMN, una TAC, una lastra ed una elettromiografia.
Esito della RMN fatta nel 2011. Ernia discale L3-L4 postero-centrale, ernia discale a carattere espulso in L4-L5 postero-centrale prevalente a dx, determinante soprattutto impronta sulla radice nervosa di L5 di dx, a livello di L5-S1 e riconoscibile materiale fibro-cicatriziale a ridosso della radice nervosa S1 di sx.
Esito elettromiografia fatta nel 2011. Attività a riposo spontanea a livello del gastrocnemio mediale e laterale a sx e pedidio sx. Quadri elettrici da sforzo volontario massimale di transizione povera al gastrocnemio mediale e laterale di sx. PUM di ampiezza aumentata al gastrocnemio e pedidio sx. Conclusione: segni di sofferenza neurogena con denervazione in atto a livello radicolare L5-S1.
Esito TAC eseguita nel 2012. A L3-L4 disco protrude in posizione postero mediana. Comprime il sacco durale, L4-L5 protrusione discale postero-mediana, laterale e intraforaminale sx. Impronta il sacco durale, riduce il recesso laterale e il forame intervertebrale, L5-S1 ernia discale parzialmente calcifica in sede postero laterale sx. Comprime il sacco durale e la radice, il disco è ridotto di dimensione e presenta degenerazione vacuolare.
Esito RX rachide lombosacrale: Lieve scoliosi lombare dx convessa con notevole riduzione della fisiologica lordosi. Serrata discopatia al passaggio lombosacrale, schisi negli ultimi metameri sacrali. Verosimile slivellamento in basso a dx del bacino.
In considerazione di quanto sopra , il neurochirurgo è propenso per l intervento chirurgico con applicazione di una placca.
A sto punto la domanda che gentilmente le porgo se effettivamente secondo il suo parere e da fare l'intervento? ma mi chiedo qualora fosse effettivamente da fare ed io nel tempo non mi facessi operare che cosa mi succede alla gamba sx o cmq alla schiena ? rischio di non camminare più ?
La ringrazio anticipatamente. Buon lavoro
[#1]
Egr. signore,
secondo la descrizione del referto, credo che non ci siano dubbi all'indicazione a intervenire chirurgicamente, ma ovviamente tale mia intuizione non può essere confermata a distanza.
L'intervento chirurgico è una terapia esattamente come una terapia medica. Entrambe possono essere complementari, ma non un optional, nel senso che se una patologia è curabile con la chirurgia non può essere curata con la medicina.
Non sottoporsi a una terapia (medica o chirurgica) comporta il rischio di aggravamento e di complicazioni, fermo restando il diritto di ognuno a rifiutare qualsiasi atto terapeutico.
Cordialmente
secondo la descrizione del referto, credo che non ci siano dubbi all'indicazione a intervenire chirurgicamente, ma ovviamente tale mia intuizione non può essere confermata a distanza.
L'intervento chirurgico è una terapia esattamente come una terapia medica. Entrambe possono essere complementari, ma non un optional, nel senso che se una patologia è curabile con la chirurgia non può essere curata con la medicina.
Non sottoporsi a una terapia (medica o chirurgica) comporta il rischio di aggravamento e di complicazioni, fermo restando il diritto di ognuno a rifiutare qualsiasi atto terapeutico.
Cordialmente
[#2]
Utente
Egregio dottore, anche se ovviamente ero o sono al corrente che se non mi opero avrei nel tempo delle complicazioni, ciò che mi interessava sapere non per spirito masochistico è capire se queste complicazioni possono essere molto gravi come ad esempio perdere l uso delle gambe oppure se il danno si limita ad esempio a dolori ricorrenti. Comprendo che in questi ultimi anni passi avanti nella chirurgia vertebrale se ne sono fatti tanti, però quando si parla di operare un pò di timore c è sempre.
Nel contempo gentilmente la ringrazio per la precedente risposta .
Cordiali saluti e buon lavoro.
Nel contempo gentilmente la ringrazio per la precedente risposta .
Cordiali saluti e buon lavoro.
[#3]
Bisognerebbe avere anche timore nel non farsi operare (quando ovviamente è necessario).
Se c'è una compressione su una o più radici nervose, il rischio è che tali radici perdano la loro funzione con danni, nel caso degli arti inferiori, alla deambulazione.
Il dolore può anche scomparire, ma non sempre è indice di miglioramento o guarigione, in quanto potrebbe essere segno di perdita della possibilità della radice nervosa di condurre la sensazione del dolore a livello cosciente.
Cordiali slauti
Se c'è una compressione su una o più radici nervose, il rischio è che tali radici perdano la loro funzione con danni, nel caso degli arti inferiori, alla deambulazione.
Il dolore può anche scomparire, ma non sempre è indice di miglioramento o guarigione, in quanto potrebbe essere segno di perdita della possibilità della radice nervosa di condurre la sensazione del dolore a livello cosciente.
Cordiali slauti
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 4.1k visite dal 13/05/2013.
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