Ernia discale - referto tac

Buongiorno,
dal 28/12/2012 avverto un forte dolore che scende dal gluteo dx che si irradia fino alla caviglia, la sensibilità del polpaccio e del piede ne risulta alterata.
Il mio medico di base ha diagnosticato un sciatalgia grave ed ho effettuato una terapia di 5 iniezioni di Voltaren e 10 di cortisone, con un miglioramento rispetto alla fase acuta iniziale del dolore ma senza una guarigione, con il risultato che i sintomi descritti sono ancora persistenti.
In data 11/01/2013 ho effettuato una TAC lombosacrale, della quale ho ricevuto oggi (18/01) il referto. All'inizio della prossima settimana ho fissato un appuntamento con il neurochirurgo.

Vorrei cortesemente chiedere, anche a Voi, un parere sul risultato della TAC per capire a cosa vado in contro e per avere diversi pareri su come affrontare la situazione.

REFERTO:
Sono stati esaminati gli ultimi tre spazi discali.
Tra L3 e L4 si rileva iniziale cedimento dell'anulus fibroso discale con lieve deformazione del sacco durale adiacente e con parziale impegno nel forame di coniugazione sx.
A livello L4-L5 si osserva ernia discale posteriore dx espulsa e migrata caudalmente nel recesso radicolare. Spondilosi L5 con anterolistesi rispetto a S1; forame sx di calibro ridotto; ampio pseudobulging posteriore discale L5-S1 senza deformazione significativa del sacco durale ma con parziale impegno intraforaminale.

Vi ringrazio moltissimo anticipatamente, buona giornata.

Saluti
Fabio
[#1]
Dr. Giovanni Migliaccio Neurochirurgo 13.6k 398 77
L'esame evidenzierebbe la presenza di tre ernie di cui almeno una significativa.
Sulla scorta dell'esame clinico e di eventuali ulteriori accertamenti, si potrà porre indicazione all'intervento e alle eventuali tecniche da utilizzare.
Disponibile per eventuali ulteriori chiarimenti,La saluto cordialmente
[#2]
dopo
Utente
Utente
La ringrazio infinitamente per la celerità nella risposta, e spero di non approfittare della sua pazienza, ma sono un po' preoccupato a causa della mia ignoranza sull'argomento.

Crede sia quindi, necessario ed indispensabile un intervento chirurgico o è possibile affrontare un altro tipo di percorso?

E' consigliabile completare gli accertamenti, magari, con una risonanza magnetica o è superfluo?

Grazie ancora, cordiali saluti
[#3]
Dr. Giovanni Migliaccio Neurochirurgo 13.6k 398 77
A distanza non si possono prescrivere esami nè dare indicazioni terapeutiche.
La RM potrebbe essere utile.
Cordiali saluti
[#4]
dopo
Utente
Utente
Buongiorno,
oggi ho effettuato la visita col neurochirurgo, questo è quello che ne risulta.

Esame obiettivo: ipoestesia in L5 a destra, ipostenia del TA e dell'ECD ed EPA a destra, leseguè (+++) a 30° a destra, non segni di liberazione piramidale, sfinteri controllati.

Si consiglia: intervento di asportazione della nota d'ernia. Il Paziente si riserva di decidere in merito. Utile pertanto la valutazione fisiatrica per cicli di terapia, RM lombosacrale se non controindicazioni in approfondimento diagnostico.

Il Dr. mi ha detto che l'operazione la consiglia in quanto il piede destro ha dei deficit motori a causa della compressione del nervo, non riesco bene e con forza a sollevare molto le dita del piede e cammino male sul tallone.

Ha anche detto però che non mi garantisce, che con l'operazione questo problema al piede si risolva al 100% anche se dovrebbe migliorare, mentre chiaramente per l'ernia mi garantirebbe l'intervento per il dolore.

Mi è stato spiegato molto a grandi linee e frettolosamente che l'intervento consisterebbe in un incisione alla schiena con l'asportazione di un pezzo d'osso, tendine e ernia, con un decorso post operatorio di un mese.

Proprio per questa mancanza di garanzie, ma capisco benissimo che la medicina non è matematica, e anche per una discreta preoccupazione personale ad affrontare un operazione, ho deciso di approfondire il mio caso con l'RM, una visita fisiatrica, fisioterapia ed un ulteriore consulto neurochirurgico in un altro centro.

In questo lasso di tempo (quasi un mese dall'insorgere del problema), i dolori si sono attenuati e riesco a muovere dei passi senza sostegni, sicuramente un po' indecisi e con una posizione non proprio eretta, ma rispetto alla fase iniziale la situazione è migliorata decisamente se pur con tempistiche molto lente.

Ha qualche parere o consiglio da darmi, a fronte di queste novità?

La ringrazio moltissimo, cordiali saluti
Fabio
[#5]
Dr. Giovanni Migliaccio Neurochirurgo 13.6k 398 77
Se c'è un deficiit nei movimenti del piede, l'intervento è urgente e non deve perdere altro tempo con accertamenti e terapie inutili.