Ernia lombare

Buongiorno, sono una donna di 46 anni con scoliosi fin da bambina, che conduce vita sedentaria. A giugno 2011, dopo aver perso 20 kg. ed aver iniziato a praticare camminate tipo marcia, ho avuto un attacco di dolore lombare che all'inizio ho confuso con dolore ai reni, insieme a sintomi poco chiari anche per il medico curante: dolore alla vescica, impossibilità a stare seduta, finchè è comparso il dolore allo sciatico a destra. All'inizio dietro al ginocchio, poi gluteo e coscia. Da allora il dolore è diventato sempre più grave, con contrazione anche del gluteo; a luglio è comparso dolore al tallone e alla caviglia e ho zoppicato per dieci giorni. Non riuscivo più nè a camminare per troppo tempo, nè a stare seduta o a lavorare, imbottita di cortisone e antidolorifici. La cosa strana è che nei mesi i dolori mutavano per forma e posizione ogni giorno. Da ottobre si infiamma anche il nevo sciatico sinistro. La RMN indica fenomeni degenerativi discali nel tratto compreso tra L2-S1 in misura più evidente a livello L2-L3 e L3-L4;a livello L3-L4 si ernia discale mediana-paramediana destra che impronta il sacco durale e contatta la tasca radicolare L4 di destra. A livello L2-L3 si apprezza piccola protrusione discale ad ampio raggio più estesa in sede mediana associata ad osteofitosi retrosomatica che impronta lievemente il sacco durale.Lieve bulging discale a livello L4-L5 più esteso verso destra con minimo impegno nell'imbocco del forame di coniugazione di questo lato. Ben 5 neurochirurghi nonostante i dolori atroci sostenevano che l'ernia era piccola e che non poteva essere la causa della mia invalidità, fino a Natale quando, inseguito all'insorgere anche di una parziale sindrome della cauda equina rilevata dai PES, e alla minore sensibilità al piede destro, un chirurgo della terapia del dolore si offre di sottopormi all'intervento di decompressione dell'ernia in endoscopia, avvertendomi però che i nervi essendo stati a lungo compressi, avrebbero continuato a dolere anche dopo l'intervento per un po di tempo. Durante l'intervento il chirurgo dice di aver "pulito" anche un aderenza di un nervo. Oggi sono passati 22 giorni dall'intervento e i dolori seppur dimunuiti, ci sono sempre e anche i sintomi della cauda. Ho rifatto la RMN secondo la quale si vede ancora del tessuto "smili discale" con effetti compressivi sulla faccia ventro laterale destra del sacco durale; liberi i forami di coniugazione. Secondo lei l'intervento non è riuscito ? E' parzialmente riuscito, visto che a detta del chirurgo l'ernia era calcificata, quindi forse più difficile da rimuovere in endoscopia ? Cosa posso fare ? La ringrazio.
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Dr. Giovanni Migliaccio Neurochirurgo 13.6k 398 77
Gentile signora,
è difficile darLe un parere a distanza. Sarebbe necessario visionare le immagini pre e post operatorie, valutare clinicamente i Suoi sintomi, soprattuto accertare se c'è una vera e propria sindrome della cauda, nel qual caso probabilmente il reintervento sarebbe necessario.
Ne ha riparlato col collega che L'ha operata?
Disponibile per eventuali ulteriori chiarimenti,La saluto con cordialità
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dopo
Utente
Utente
Gentile Dottore, per quanto riguarda la parziale sindrome della cauda ho una manometria rettale effettuata per altri problemi, dove risulta la mancanza di percezione nel tratto rettale del transito evacuativo;
i potenziali evocati somatosensitivi degli arti inferiori da stimolazione tibiale caratterizzati a destra da assenza della risposta alla cauda, normali le altre risposte; l'EMG mostra una sofferenza cronica S1. Sono esami sufficienti per la diagnosi di cauda parziale ? Il problema è che nelle varie RMN (anche con contrasto e sotto carico) nessun neurochirurgo trovava una rispondenza "visiva" alla mia situazione dolorosa e neurologica tale da volermi operare, tant'è che dopo la decompressione discale sto come prima. Forse devo cercare altre cause, o neurologiche, o di instabilità della colonna , ecc..per i miei dolori ai nervi sciatici che mi impediscono di camminare ? E per quanto riguarda la cauda, lei riopererebbe allo stesso livello, cioè l3-l4 o cercherebbe altrove il nervo compromesso ? Mi hanno parlato anche dell'epiduroscopia per vedere se ci sono aderenze che provocano dolore ai nervi, la ritiene utile nel mio caso ? Il chirurgo che mi ha operato insiste nel dire che il dolore ai nervi dura tanto perchè sono stati schiacciati a lungo e che i danni neurologici, per gli stessi motivi, non si sa se guariranno e in che tempi. Lei è d'accordo ? Grazie infinite, la saluto.
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Dr. Giovanni Migliaccio Neurochirurgo 13.6k 398 77
Gentile signora,
ogni caso clinico è un caso a sè. Non posso quindi rispondere alle Sue domande senza un accurato studio clinico e radiologico.
Con cordialità