Artrodesi o protesi di brayan?

Salve, sono una Sig.ra di 46 anni, da novembre soffro di cervico-brachialgia dx con parestesia arto superiore dx.Mi è stata diagnosticata in c6/c7 ernia paramediana destra con riduzione in ampiezza del relativo spazio perimidollare e un c5/c6 protusione mediana del disco inters. Visitata da vari neurochirurghi mi hanno sempre proposto l'intervento in'artrodesi (anche se da pochi giorni io non ho più dolori tranne di notte se mi sdraio). Su internet sono venuta a conoscenza del Disco di Bryan.La mia domanda è questa: Come mai non mi hanno mai suggerito l'intervento con protesi di Bryan visto che ho anche una protusione su c5/c6 e un eventuale artrodesi mi ridurrebbe la motilità del restante tratto cervicale e di conseguenza la protusione potrebbe in seguito trasformarsi in ernia? Si potrebbe fare in ospedale? Che casistiche di riuscita ci sono? E' forse più pericolosa? o non si conosce ancara? In caso di artrodesi, potrò tornare a fare sport tranquillamente e il movimento del collo sarà uguale a prima? Inoltre nella risonanza anno trovato in sede spigolo somatica anteriore a carico di C7 una formazione millimetrica , compatibile con angioma. Che significa? GRazie in anticipo della vostra risposta
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Dr. Giovanni Migliaccio Neurochirurgo 13.7k 398 77
Gentile signora,
la protesi di Bryan è un dispositivo a forma circolare costituito da una parte metallica che contiene al suo interno una sacca di plastica che viene riempita d'acqua (sol.fisiologica)al momento di essere applicata tra una vertebra e l'altra.
L'altro dispositivo che viene usato in questi casi è una gabietta o cage rigida.
La scelta dell'una o dell'altra (spesso si possono usare entrambe a due livelli diversi)dipende da varie componenti che vanno valutati visionando l'esame del rachide cervicale, la clinica ecc.
Nel Reparto in cui lavoro tale intervento viene effettuato comunemente in regime di SSN.
La protesi di Bryan,se indicata,consente, dopo il periodo di convalescenza, di riprendere le proprie abitudini e attività.
Anche l'innesto della cage non comporta limitazioni particolari.
Disponibile per eventuali ulteriori chiarimenti, La saluto con cordialità
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dopo
Attivo dal 2008 al 2008
Ex utente
Gentile Dottore, grazie infinite della sua gentile e celere risposta.
Volevo chiederLe un ultima cosa. Alla luce del responso della risonanza e considerando che da circa 10 giorni ho eliminato i farmaci, sono scomparsi i formicoli al braccio e mi muovo quasi normalmente senza dolori vorrei sapere se posso procrastinare l'intervento o addirittura evitarlo e se sì che tipo di vita ed accortezze devo fare?
Grazie ancora e cordiali saluti
Giuseppina
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Dr. Giovanni Migliaccio Neurochirurgo 13.7k 398 77
Cara signora,
sicuramente la terapia farmacologica, agendo sul dolore, ne ha ridotto l'intensità, agendo sul sintomo, ma non sulla causa che, in questo caso, sembra essere l'ernia discale.
Se però, come afferma, i Suoi disturbi durano dal novenmbre u.s. è ragionevolmente prevedibile che si possano ripresentare.
Una evenienza (che spesso si tende a sottovalutare anche da parte dei medici stessi) è che la scomparsa del dolore non sempre è segnale di guarigione, anzi, può essere un campanello d'allarme dello stato di peggioramento.
Infatti la prolungata compressione sulla radice nervosa può danneggiarla e quindi, in virtù di tale danno, la radice non svolge più una delle sue funzioni ovvero quella di condurre la sensazione <dolore> al cervello che la deve riconoscere come tale a livello cosciente.
In ogni caso, gentile signora, la decisione andrà presa dopo una accurata visita neurologica.
Cordialmente