Ernia discale l5 s1
Gentilissimi,
Dopo un fortissimo dolore al nervo sciatico della gamba dx ho scoperto di avere un erni discale l5 s1 a seguito di una risonanza magnetica. Il referto recita: la lordosi lombare è leggermente ridotta in ampiezza.
L'allineamento dei soma lombari è corretto.
Non si osservano significative alterazioni morfostrutturali o di segnale a livello somatico. Fa eccezione sottile banda di ostocondrosi di tipo II alle limitanti contrapposte di l5 s1.
Il disco intersomatico l5-s1 si presenta assottigliato, disidradato, ipointenso nelle acquisizioni T2 ponderate.
Si documenta ernia discale in l5-s1; presenta aspetto in parte fissurato e sembra avere una componente extra-legamentosa, con sviluppo nel recesso subarticolare di destra ed impegno del piano epidurale periadicolare; si rileva conflittualitá disco-radicolare con S1 a destra e viene anche coinvolto il corrispondente recesso foraminale caudale. Conservata la morfologia dei tratti foraminali delle radici nervose. Normale il cono midollare per sede, morfologia ed intensitá di segnale.
Dopo una cura a base di muscoril e cortisone prescritta dal mio medico, non ho avuto dolore, ma avvertivo una leggera mancanza di sensibilità nella parte posteriore dx della gamba di destra e anche nella parte inferiore esterna del piede destro . Inoltre, non riesco a mettermi in punta di piedi con la sola gamba dx.
Successivamente ho fatto una visita neurochirurgica presso l'ospedale di Novara di cui vi descrivo il referto: il paziente lamenta deficit di forza alla flessione plantare delle dita del poede dx dopo episodio di sciatalgia ora regredito. Deambulazione difficoltosa sulle punte a dx senza chiara riduzione di forza alla dorsoflessione. Al momento non vedo indicazione chirurgica essendo regredito il dolore e non essendovi certezza del recupero del lieve deficit SPE dx .
Non contento, e continuando a zoppicare, ho fatto una visita privata da un'altro neurochirurgo e vi descrivo il referto: effettuata E.M.G arti inferiori: pedidio, tibiale ant, tricipite della sura, vasto laterale dx e sx.
E.N.G.: motoria sciaticopopliteo esterno dx e sx.
A riposo silenzio elettrico. In contrazione max modesta sub interferenza nei limiti dagli altri muscoli. Normale la risposta motoria dello spe dx e sx. Conclusioni: modesta radicolopatia S1 dx.
Il neurologo mi disse che il problema di zoppicare e riuscire a mettermi sulla punta del piede, si risolveva da solo dopo un po di tempo. Sono passati un anno e mezzo ma ad oggi ho ancora il problema. Cos'altro posso fare e a chi posso rivolgermi? Non ce la faccio più a zoppicare, ho 32 anni e non riesco a vivere tranquillamente quando avverto questo deficit durante le passeggiate, corsa e varie sedute di palestra/ functional training.
Grazie.
Dopo un fortissimo dolore al nervo sciatico della gamba dx ho scoperto di avere un erni discale l5 s1 a seguito di una risonanza magnetica. Il referto recita: la lordosi lombare è leggermente ridotta in ampiezza.
L'allineamento dei soma lombari è corretto.
Non si osservano significative alterazioni morfostrutturali o di segnale a livello somatico. Fa eccezione sottile banda di ostocondrosi di tipo II alle limitanti contrapposte di l5 s1.
Il disco intersomatico l5-s1 si presenta assottigliato, disidradato, ipointenso nelle acquisizioni T2 ponderate.
Si documenta ernia discale in l5-s1; presenta aspetto in parte fissurato e sembra avere una componente extra-legamentosa, con sviluppo nel recesso subarticolare di destra ed impegno del piano epidurale periadicolare; si rileva conflittualitá disco-radicolare con S1 a destra e viene anche coinvolto il corrispondente recesso foraminale caudale. Conservata la morfologia dei tratti foraminali delle radici nervose. Normale il cono midollare per sede, morfologia ed intensitá di segnale.
Dopo una cura a base di muscoril e cortisone prescritta dal mio medico, non ho avuto dolore, ma avvertivo una leggera mancanza di sensibilità nella parte posteriore dx della gamba di destra e anche nella parte inferiore esterna del piede destro . Inoltre, non riesco a mettermi in punta di piedi con la sola gamba dx.
Successivamente ho fatto una visita neurochirurgica presso l'ospedale di Novara di cui vi descrivo il referto: il paziente lamenta deficit di forza alla flessione plantare delle dita del poede dx dopo episodio di sciatalgia ora regredito. Deambulazione difficoltosa sulle punte a dx senza chiara riduzione di forza alla dorsoflessione. Al momento non vedo indicazione chirurgica essendo regredito il dolore e non essendovi certezza del recupero del lieve deficit SPE dx .
Non contento, e continuando a zoppicare, ho fatto una visita privata da un'altro neurochirurgo e vi descrivo il referto: effettuata E.M.G arti inferiori: pedidio, tibiale ant, tricipite della sura, vasto laterale dx e sx.
E.N.G.: motoria sciaticopopliteo esterno dx e sx.
A riposo silenzio elettrico. In contrazione max modesta sub interferenza nei limiti dagli altri muscoli. Normale la risposta motoria dello spe dx e sx. Conclusioni: modesta radicolopatia S1 dx.
Il neurologo mi disse che il problema di zoppicare e riuscire a mettermi sulla punta del piede, si risolveva da solo dopo un po di tempo. Sono passati un anno e mezzo ma ad oggi ho ancora il problema. Cos'altro posso fare e a chi posso rivolgermi? Non ce la faccio più a zoppicare, ho 32 anni e non riesco a vivere tranquillamente quando avverto questo deficit durante le passeggiate, corsa e varie sedute di palestra/ functional training.
Grazie.
[#1]
Egr. Signore,
mi sembra di capire che il deficit nella deambulazione risalga a 1 anno e 1/2 fa.
La RM e l'EMG le ha fatte di recente o anch'esse risalgono ad allora?
E se risalgono a un anno e mezzo fa, il deficit era già presente o è insorto a distanza di tempo da quegli esami?
Ha mai fatto fisioterapia ?
Se gli esami eseguiti non sono recenti, sarà necessario ripeterli.
Dopo di che, a seguito di una accurata visita specialistica neurochirurgica si potrà valutare quale terapia sia opportuna e avanzare una prognosi per l'eventuale recupero del disturbo deambulatorio.
Cordialmente
mi sembra di capire che il deficit nella deambulazione risalga a 1 anno e 1/2 fa.
La RM e l'EMG le ha fatte di recente o anch'esse risalgono ad allora?
E se risalgono a un anno e mezzo fa, il deficit era già presente o è insorto a distanza di tempo da quegli esami?
Ha mai fatto fisioterapia ?
Se gli esami eseguiti non sono recenti, sarà necessario ripeterli.
Dopo di che, a seguito di una accurata visita specialistica neurochirurgica si potrà valutare quale terapia sia opportuna e avanzare una prognosi per l'eventuale recupero del disturbo deambulatorio.
Cordialmente
[#2]
Utente
Egregio Dott. Migliaccio,
Gli esami risalgono a un anno e mezzo fa, fatti dopo l'infiammazione del nervo sciatico. Dopo l'infiammazione ho fatto un po di fisioterapia, principalmente mi facevano tecar terapia e tens, e il deficit è comparso dopo l'infiammazione del nervo sciatico e non è mai andata via nonostante sia il medico di base, il fisioterapista e il neurologo mi dicevano che nel tempo scompariva.
Ieri ho pensato di farmi fare dei plantari perchè noto che la pianta del piede dx si inclina un bel po verso l'esterno.
Io vorrei sapere a chi rivolgermi (neurolo, ortopedico, fisiatra, ecc.) per avere un ottimo consulto e soprattutto per eliminare in qualsiasi modo questo terribile deficit.
Grazie.
Gli esami risalgono a un anno e mezzo fa, fatti dopo l'infiammazione del nervo sciatico. Dopo l'infiammazione ho fatto un po di fisioterapia, principalmente mi facevano tecar terapia e tens, e il deficit è comparso dopo l'infiammazione del nervo sciatico e non è mai andata via nonostante sia il medico di base, il fisioterapista e il neurologo mi dicevano che nel tempo scompariva.
Ieri ho pensato di farmi fare dei plantari perchè noto che la pianta del piede dx si inclina un bel po verso l'esterno.
Io vorrei sapere a chi rivolgermi (neurolo, ortopedico, fisiatra, ecc.) per avere un ottimo consulto e soprattutto per eliminare in qualsiasi modo questo terribile deficit.
Grazie.
[#3]
Se gli esami eseguiti non sono recenti, sarà necessario ripeterli.
Dopo di che, a seguito di una accurata visita specialistica neurochirurgica si potrà valutare quale terapia sia opportuna e avanzare una prognosi per l'eventuale recupero del disturbo deambulatorio.
Mi sembra di esser stato abbastanza chiaro a riguardo della competenza specialistica.
Mi risulta però molto strano che, a fronte del deficit e delle immagini della RM, ci si è affidati al tempo come unica speranza di guarigione.
Cordiali saluti
Dopo di che, a seguito di una accurata visita specialistica neurochirurgica si potrà valutare quale terapia sia opportuna e avanzare una prognosi per l'eventuale recupero del disturbo deambulatorio.
Mi sembra di esser stato abbastanza chiaro a riguardo della competenza specialistica.
Mi risulta però molto strano che, a fronte del deficit e delle immagini della RM, ci si è affidati al tempo come unica speranza di guarigione.
Cordiali saluti
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 4.9k visite dal 10/01/2015.
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