Probabile recidiva ernia del disco l5 s1

Buongiorno, a marzo del 2004 sono stata operata di ernia al disco L5 S1 - durante l'intervento mi è stato asportato gran parte del disco. Inoltre il decorso post-operatorio è stato lievemente più lungo di altri pazienti (mentre altre persone il giorno dopo l'intervento già si alzavano dal letto, io sono dovuta rimanere a riposo e ho avuto il permesso di provare ad alzarmi brevemente solo al 3. giorno). Poi con cicli di fisioterapia mi sono rimessa abbastanza bene, anche se dall'intervento non sono mai tornata ad una "normalità" assoluta, soprattutto nelle attività sportive che seguivo prima.
A metà ottobre purtroppo ho avuto dei dolori simili a scosse elettriche che partivano nuovamente dal punto operato verso la gamba dx.
Tendenzialmente, trovo che la situazione (una nuova infiammazione al nervo sciatico) sia abbastanza simile -anche se non uguale- a quanto avevo passato già nel 2004.
Ca. una settimana fa ho effettuato una rmn di cui ho avuto modo di parlare con il mio ortopedico qualche giorno fa.
Il referto della rmn recita: "Alterazione del segnale intraspongioso di tipo degenerativo d discopatia cronica interessa le limitanti contrapposte di L3-L4-L5-S1. Minute ernie intraspongiose di Schmorl nelle limitanti somatiche inferiori del tratto dorsale distale e nella limitante inferiore di L1. Accenno a deformazione a cuneo ad apice anteriore degli ultimi corpi vertebrali dorsali, esito di osteocondrosi. Esito di intervento chirurgico per ernia discale destra fra L5-S1. Presenza di sottili fatti fibrotici che tendono a circondare la radice destra al passaggio L5-S1. Protusione discale posteriore tendenzialmente mediana fra L3-L4 e paramediana a destra fra L5-S1."
Il medico in questo momento mi ha consigliato di effettuare una terapia di infiltrazioni alla radice L5 (recidiva) tramite TAC.
Inoltre, su mia precisa domanda (vedendo personalmente dalle immagini della rmn l'esiguo spazio rimasto fra le vertebre L5-S1 sono rimasta abbastanza colpita, pur ovviamente non capendo granché di anatomia), ha risposto che il problema è dato con molta probabilità dalla cicatrice dell'intervento, ma anche dal lento consumarsi del (poco) disco rimasto. Mi accennava anche che episodi come questo potrebbero ripetersi abbastanza spesso e a distanze sempre più ravvicinate, perciò crede che prima o poi sarebbe necessario un nuovo intervento tipo protesi (anche un'eventuale "fusione").
Dato che ho 38 anni, vorrei sapere se un intervento di questo tipo mi potrebbe essere d'aiuto per ritrovare una certa normalità (come accennavo, anche per poter riprendere qualche attività sportiva che ho dovuto, ahimé, lasciare anni fa)?
Sarei molto grata per una Vs. risposta e/o consulto in questo senso.
Ringrazio per l'attenzione e saluto cordialmente.
[#1]
Dr. Giovanni Migliaccio Neurochirurgo 13.6k 398 77
Gentile signora,
per poter rispondere alle Sue domande dovrei visionare quanto meno le immagini degli esami eseguiti.
Orientativamente penso che possa essere necessario un intervento, ma non so precisarLe quale sarebbe la migliore strategia e tecnica nel Suo caso, in assenza,appunto, di una valutazione oggettiva, anche dei Suoi disturbi.

Cordiali saluti
[#2]
dopo
Attivo dal 2008 al 2008
Ex utente
Egr. Dott. Migliaccio,
La ringrazio per la pronta risposta.
Volevo provare ad inviarLe le immagini della rmn al Suo indirizzo e-mail, ma mi sono accorta che sono parecchio voluminose. Proverò a fare una selezione che spero possa risultarLe utile, sempre premesso di non disturbarLa e rubarLe del tempo.
La ringrazio comunque nuovamente per la disponibilità e l'attenzione dimostrata anche nel mio caso e La saluto cordialmente.
[#3]
Dr. Giovanni Migliaccio Neurochirurgo 13.6k 398 77
Penso che ancora oggi il vecchio Servizio Postale sia più sicuro e anche veloce.
Se prova con l'email, meglio all'indirizzo gmail.com che trova qui sotto.
A presto