Fusione sacro iliaca

Buon giorno ho 45 anni e dopo due anni di dolori atroci e immobilità in zona lombo sacrale curate con antidolorifico cortisone fisioterapia ozonoterapia ho fatto due test di denervazione per la certezza della diagnosi e questa settimana sono stata sottoposta all’ intervento di fusione sacroiliaca con stabilizzazione con viti al titanio e pasta ossea. Sono stata dimessa dopo tre giorni ma ho dei dubbi che non ho chiarito in clinica. Il riposo imposto per un mese in cosa consiste , devo restare a letto o posso fare qualche piccolo movimento ,mentre mi è stato sottolineato che posso riprendere le mie attività lavorative ritenute pesanti solo dopo due mesetti sempre non sforzando bacino e osso sacro. I rapporti sessuali rientranti tra le attività che sforzano la zona sacro iliaca ? So non non potro caricare in questo momento ceste di biancheria o smontare una casa per le pulizie ma nella sono confusa anche sulle piccole attività. Sembrano domande banali ma ascoltando mia mamma che mi terrorizza dicendo che le viti che mi hanno messo necessitano un mese almeno per calcificarsi con l’osso nel punto dell’ Impianto non so cosa fare. La ringrazio per la sua risposta anche se so che ci sono problemi assai maggiori.
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Dr. Giovanni Migliaccio Neurochirurgo 13.7k 398 77
Non è chiaro il tipo di intervento a cui si è sottoposta.

L'osso sacro si articola con l'ala iliaca, ma un intervento di fusione come lo ha descritto Lei mi sembra poco probabile in quella sede.

Provi a trascrivere ciò che c'è nella lettera di dimissione.

Buona giornata
[#2]
Utente
Utente
Bun giorno dott. Migliaccio
sul foglio di dimissione ce scritto
diagnosi sacroilieite cronica
trattamento eseguito artrodesi sacroiliaca
intervento artrodesi lombare e
lombosacrale con approccio posteriore

grazie infinite
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Dr. Giovanni Migliaccio Neurochirurgo 13.7k 398 77
Ho capito. Il riposo è necessario, ma su tempi e su norme comportamentali deve sentire il chirurgo che ha eseguito gli interventi.
Lei come sta? I dolori sono passati?
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Utente
Utente
Buongiorno dott. Migliaccio , a distanza di un anno da quando le ho scritto sono ancora qui, ho subito tre denervazione in zona da l4 a s1 ma senza nessun risultato . Ho dolori atroci da tre anni trattati in tutti i modi possibili oltre gli interventi chirurgici anche con fisioterapia, Ozonoterapia, agopuntura , riflessologia, adesso pure la terapia del dolore a base di oppiacei ma soffro maledettamente .
Chi mi ha operata non sa più che fare se non suggerire il neromodulatore , ma la mia domanda sorge spontanea , se già a priori si sa che rientro in un caso particolare perche affetta da crohn lupi e artrite reumatoide perché non farlo subito.
Mi sento derubata di tre anni della mia vita, sono ingrassata 15 chili e non riesco a buttarne neanche mezzo, oltre che dolorante mi sento spennata come una gallina perché ormai sono più le spese per I medico e i farmaci che altro per non dire che mi sento intrappolata in un corpo che non disconosco e tutto ciò è inammissibile a 47 anni .
Mi chiederà perche non ho consultato un altro neurochirurgo, mi è stato detto che nessun altro si perderebbe la responsabilità di intervenire su un intervento già fatto da altri su un soggetto con le mie patologie e mi sono fidata ma adesso non riesco più ad andare avanti ne fisicamente né psicologicamente perché sono anche peggiorati i miei problemi di emicrania che già curavo con triptani e alla cervicale ( credo per posture assurde che assumo per alleviare i dolori alla colonna)
Ho bisogno di aiuto e sono disposta ad andare ovunque pur di alleviare i miei dolori
Grazie infinite per l’ attenzione
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Dr. Giovanni Migliaccio Neurochirurgo 13.7k 398 77
Gentile signora,
se ci sono le indicazioni a reintervenire o ad altri interventi, il fatto che un chirurgo non interviene laddove sono intervenuti altri, può essere un fatto individuale, ma non certo di tutti.
Io non posso sapere a distanza se c'è la necessità di un intervento e di che tipo.
Dovrei visionare la documentazione e visitarla.

Restando disponibile per eventuali ulteriori chiarimenti e necessità, invio cordiali saluti
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