Ernia espulsa:trattamento

Salve per presentarvi la mia situazione, nonché la mia totale confusione. Da 5 mesi soffro per un'ernia espulsa l4-l5 migrata caudalmente. Inizialmente I sintomi comprendevano forte dolore alla gamba sx ed al gluteo, bruciore al piede, perdita della spinta in punta di piedi. Nel corso del tempo i sintomi sono poi cambiati. Dolore diminuito ma bruciore costante, rientra in parte il deficit motorio ma permangono deficit sensitivi (ipoestesia tattile e termica, formicolio e piede ovattato e/o bruciante). Visita neurochirurgia consiglia intervento e decido di mettermi in lista. Ancora una volta i sintomi cambiano e si sommano forse altre patologie. Comincio ad avvertire dolori all'altra gamba, mi sento impacciato nei movimenti, avverto le anche bloccate ed il piede sx addormentato, bloccato. Purtroppo compaiono dei disturbi urinari a novembre (senso di goccia di urina sul glande) che l'urologo cura come prostatite a batterica (esami colturali negativi). Anche qui i sintomi cambiano, passano queste sensazioni e subentra senso di gocciolamento (non ho mai ritrovato però gocce di urina sul glande), gocciolamento reale post minzionale e minzione frequente). Oggi I sintomi sono molto cambiati, quasi normalizzati i fastidi motori, rare fitte dolorose al piede sx o alla gamba dx, parestesie transitorie in zona perianali, Lombalgia (spesso anche invalidante), miglioramento flessione del piede. Io ho cercato subito di reagire, sono stato assente dal lavoro soltanto 5 giorni ma è stato molto difficile andare avanti, fisicamente e psicologicamente. Ormai l intervento è imminente ma purtroppo io ne sono molto spaventato. Avrei tanto voluto provare l'ozonoterapia ma mi è stata sconsigliata anche perché temevo per una sindrome della cauda. Scusate per la lunghezza del messaggio ma non riesco veramente a vivere bene adesso, ero uno sportivo, persona molto attiva e sono ridotto a non fare nulla, ad alternare lavoro-letto. Volevo sapere se anche nel mio caso è possibile evitare interventi, se si esiste una casistica di successi? Rimane per me l'intervento come principale strategia terapeutica? Grazie anticipatamente.
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Dr. Giovanni Migliaccio Neurochirurgo 13.7k 398 77
Egr. signore,
standoal racconto dei Suoi sintomi e il reperto di un'ernia discale espulsa in L4-L5, ritengo che l'intervento vada eseguito con urgenza (spero sia stato già operato)
Non vi sono trattamenti alternativi.
Mi permetto di segnalare questo articolo, non per spaventarLa, ma per essere informato.

https://www.medicitalia.it/blog/neurochirurgia/7649-ernia-del-disco-lombosacrale-e-impotenza-sessuale.html

Cordialità ed auguri
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Utente
Egregio dottore mi ritrovo qui a scrivere perché non riesco ad uscire da questo incubo. Sono stato operato 7 settimana fa. Il post operatorio è stato normale, ho avuto molti dolori alla schiena ma non ho mai assunto farmaci. I dolori post operatorio sono passati ma la mia situazione ad oggi non è buona, continuo a soffrire per molti dei sintomi che avevo prima dell'intervento. La mattina al risveglio ho la schiena molto rigida e la gamba dolorante, riesco con difficoltà a distenderla perché ciò mi evoca dolore e bruciore. Durante la giornata i sintomi alla gamba migliorano leggermente anche se tutto varia da giorno in giorno. Non ho ancora recuperato sensibilità al piede e al polpaccio. Il senso di ovattamento al piede è sempre presente La schiena si affatica molto facilmente ed ho sempre lombalgia, più o meno intensa. Se al mattino starnutisco mi si evoca un forte dolore a tutta la gamba. Frequente durante la giornata è il dolore al gluteo. Il neurochirurgo alla visita di controllo mi ha detto che non evidenzia segni di sofferenza nervosa, che ancora ci vuole tempo (del resto l ernia comprimemeva il nervo in due punti) e che devo essere più attivo. A me purtroppo sembra di tornare lentamente alla situazione pre intervento, sto ancora male e temo di non uscire più da questo incubo. Sono molto amareggiato e impaurito. Cosa posso fare? Tutto questo è normale? Se l intervento non è stato risolutivo posso sperare di migliorare? Condizioni e complicanze più gravi come recidiva o fibrosi cicatriziale possono comunque essere trattate con successo? Scusi la lunghezza del messaggio ma ormai non so più cosa fare.
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Dr. Giovanni Migliaccio Neurochirurgo 13.7k 398 77
Non posso esprimermi senza vedere i controlli radiologici post operatori e senza valutare oggettivamente i Suoi sintomi.Se non li ha fatti chieda che Le venga prescritta una RM lombare.
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Utente
Utente
Dottore Migliaccio grazie mille per la celere risposta. Il chirurgo che mi ha visitato una settimana fa (lo stesso che mi ha operato) non lo ritiene necessario al momento fare una RM, visitandomi non pensa che ci siano problemi. Non so dirle altro ma io comunque non sto bene, non ho avuto i miglioramenti tanto millantati e tanto sperati con l'intervento. Proverò a seguire il suo consiglio e fare una risonanza. Non so più cosa pensare e mi sembra di non aver via d'uscita da tutta questa situazione.
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Dr. Giovanni Migliaccio Neurochirurgo 13.7k 398 77
Le "vie d'uscita" ci sono sempre, se si vuole cercarle.
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Utente
Utente
Salve dottore, scrivo per aggiornarla sulla situazione. Ho fatto rm dalla quale è emersa una piccola componente erniaria residua che impronta il sacco durable e occupa una piccola porzione del forame, parafisiologiche alterazioni dei tessuti molli dovuti alla intervento. Il chirurgo che mi ha operato dice che nn è nulla di che. Alcuni dei sintomi sono migliorati ( la sensibilità è lievemente migliorata) ma continuo ad avere spesso dolore al gluteo e fitte al polpaccio e al piede. Quello che più mi logora è il mal di schiena che a quasi tre mesi dalla intervento mi condiziona parecchio. Tutto ciò è normale? Dovrei cominciarea fare nuoto su consiglio del chirurgo ma mi sento lontano dallo stare bene. Cosa posso fare? Ttt questo migliorerà col tempo? Grazie per la disponibilità.
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Dr. Giovanni Migliaccio Neurochirurgo 13.7k 398 77
Senza vedere le immagini e valutare direttamente i sintomi non posso esprimere pareri di certezza.
L'esito dell'ultima RM farebbe pensare a un residuo dell'ernia.
Se i sintomi perdurano la soluzione potrebbe essere un reintervento.

Cordialmente
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Utente
Gentile Dottore la ringrazio per la rapidatà e per la cortesia. Sí, il residuo c'è anche se non ho ben capito se è un residuo dell'intervento o una nuova ernia (recidiva). Sono molto amareggiato, ho scrupolosamente seguito tutte le direttive datemi eppure sono al punto di partenza. Vorrei chiederle se la mia sintomatologia, e mi riferisco soprattutto alla lombalgia, può essere ascritta al disco ormai danneggiato irrimediabilmente (non mi è stato tolto tutto il disco ma soltanto la parte danneggiata pronta ad ulteriore espulsione) o è da imputare all'ernia. Capisco bene i limiti imposti dalla messaggistica virtuale però non so più cosa fare. L idea di un reintervento mi terrorizza; già col primo avrei dovuto risolvere ed invece il mal di schiena è soltanto peggiorato mentre la sciatalgia è di poco migliorata. Mi hanno informato che all'aumentare degli interventi aumentano le probabilità di dolori cronici. La ringrazio per la disponibilità.
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Dr. Giovanni Migliaccio Neurochirurgo 13.7k 398 77
Se un intervento è necessario si deve fare, se ne é necessario un secondo o anche un terzo, si deve fare.
I dolori cronici più facilmente si instaurano se si lascia la causa di essi.

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