Fistola liquorale a seguito intervento di spondilolistesi
Gentili medici,
Vi consulto per mio padre anni 61 il quale, causa scivolamento di una vertebra, si è sottoposto a 2 interventi a distanza di una settimana (il secondo a seguito di una complicanza) e adesso, pur avendo risolto il problema principale, combatte una fistola liquorale difficile da eliminare.
Sarò sintetico, ma preciso.
Dettagli interventi:
I INTERVENTO - 27/5/19
Diagnosi: SPONDILOLISTESI DI II GRADO L5-S1 CON SPONDILOLISI DI L5
Pat. concomitante: STENOSI FORAMINALE L4-L5 ED L5-S1 A SINISTRA.
Pat. concomitante: INSTABILITA VERTEBRALE L4-L5-S1
Trattamento: ARTRODESI L4-L5-S1 APPROCCIO POSTEROLATERALE CON VITI PEDUNCOLARI E BARRE IN TITANIO - PARZIALE EMILAMINECTOMIA SX DI L4 ED L5 CON FORAMINOTOMIA L4-L5 ED L5-S1 A SX.
II INTERVENTO - 4/6/19
Diagnosi: MOBILIZZAZIONE MEDIALE VITE PEDUNCOLARE S1 DX
Pat. concomitante: ESITI DI ARTRODESI L4-L5-S1
Trattamenti: REVISIONE ARTRODESI L4-L5-S1 CON RIPOSIZIONAMENTO VITE PEDUNCOLARE S1 DX
RIFUSIONE L4-L5-S1
FORAMINOTOMIA L5-S1 DX
Dopo circa 20 giorni dal II intervento notiamo GONFIORE IN SEDE FERITA. Oltre gonfiore il paziente NON HA ALCUN SINTOMO.
Il neurochirurgo, riscontrando la COMPARSA DI RACCOLTA FLUIDA, procede nel periodo seguente a 2-3 estrazioni di liquido in giorni differenti (10 siringhe e poi 6 siringhe).
Il 28/8, data persistenza del problema, si procede al RICOVERO PER SOSPETTA FISTOLA LIQUORALE LOMBARE INTERNA IN ESITI DI ARTRODESI L4-L5-S1.
Il paziente viene sottoposto a puntura evacuativa con aspirazione di sierosità con componente liquorale che, inviata a esame batteriologico, evidenzia ASSENZA di crescita batterica o micotica.
Contestualmente viene sottoposto a procedura di emopatch TAC guidata con introduzione di 10cc colla di fibrina a livello degli spazi interlaminari L4-L5 ed L5-S1 di ambo i lati (TISSEL- 2. 5 cc colla in ognuno suddetti spazi interlaminari) e 10 cc di sangue autologo introdotto a livello dello spazio interlaminare L5-S1 di ambo i lati.
Successivamente, in visite ambulatoriali settimanali si nota la PERSISTENTE FORMAZIONE DI LIQUIDO, SEPPUR IN QUANTITÀ MINORE, quindi si procede:
il 13/9 estrazione circa 2 siringhe liquido;
il 20/9 estrazione circa 2 siringhe liquido e introduzione sangue
Nonostante ciò, il 27/9 il liquido si è riformato seppur minormente ma non vengono effettuate estrazioni o infiltrazione.
Il medico, data l'ASSENZA DI SINTOMI DEL PAZIENTE, ci tranquillizza su conseguenze e, sperando che il problema si risolva gradualmente in maniera spontanea, sostiene che con eventuale ulteriore infiltrazione di fibrina mista a sangue si possa risolvere il problema, evitando soluzione più drastica di riaprire ferita e ricorrere ad un intervento maggiormente invasivo.
Chiedo:
Pur constatando assenza di sintomi, la formazione di liquido può comportare conseguenze?
Le infiltrazioni di fibrina e sangue sono solitamente risolutive?
Esistono procedure alternative o maggiormente efficaci secondo Vs esperienza?
Qualunque altro consiglio è prezioso.
Grazie.
Vi consulto per mio padre anni 61 il quale, causa scivolamento di una vertebra, si è sottoposto a 2 interventi a distanza di una settimana (il secondo a seguito di una complicanza) e adesso, pur avendo risolto il problema principale, combatte una fistola liquorale difficile da eliminare.
Sarò sintetico, ma preciso.
Dettagli interventi:
I INTERVENTO - 27/5/19
Diagnosi: SPONDILOLISTESI DI II GRADO L5-S1 CON SPONDILOLISI DI L5
Pat. concomitante: STENOSI FORAMINALE L4-L5 ED L5-S1 A SINISTRA.
Pat. concomitante: INSTABILITA VERTEBRALE L4-L5-S1
Trattamento: ARTRODESI L4-L5-S1 APPROCCIO POSTEROLATERALE CON VITI PEDUNCOLARI E BARRE IN TITANIO - PARZIALE EMILAMINECTOMIA SX DI L4 ED L5 CON FORAMINOTOMIA L4-L5 ED L5-S1 A SX.
II INTERVENTO - 4/6/19
Diagnosi: MOBILIZZAZIONE MEDIALE VITE PEDUNCOLARE S1 DX
Pat. concomitante: ESITI DI ARTRODESI L4-L5-S1
Trattamenti: REVISIONE ARTRODESI L4-L5-S1 CON RIPOSIZIONAMENTO VITE PEDUNCOLARE S1 DX
RIFUSIONE L4-L5-S1
FORAMINOTOMIA L5-S1 DX
Dopo circa 20 giorni dal II intervento notiamo GONFIORE IN SEDE FERITA. Oltre gonfiore il paziente NON HA ALCUN SINTOMO.
Il neurochirurgo, riscontrando la COMPARSA DI RACCOLTA FLUIDA, procede nel periodo seguente a 2-3 estrazioni di liquido in giorni differenti (10 siringhe e poi 6 siringhe).
Il 28/8, data persistenza del problema, si procede al RICOVERO PER SOSPETTA FISTOLA LIQUORALE LOMBARE INTERNA IN ESITI DI ARTRODESI L4-L5-S1.
Il paziente viene sottoposto a puntura evacuativa con aspirazione di sierosità con componente liquorale che, inviata a esame batteriologico, evidenzia ASSENZA di crescita batterica o micotica.
Contestualmente viene sottoposto a procedura di emopatch TAC guidata con introduzione di 10cc colla di fibrina a livello degli spazi interlaminari L4-L5 ed L5-S1 di ambo i lati (TISSEL- 2. 5 cc colla in ognuno suddetti spazi interlaminari) e 10 cc di sangue autologo introdotto a livello dello spazio interlaminare L5-S1 di ambo i lati.
Successivamente, in visite ambulatoriali settimanali si nota la PERSISTENTE FORMAZIONE DI LIQUIDO, SEPPUR IN QUANTITÀ MINORE, quindi si procede:
il 13/9 estrazione circa 2 siringhe liquido;
il 20/9 estrazione circa 2 siringhe liquido e introduzione sangue
Nonostante ciò, il 27/9 il liquido si è riformato seppur minormente ma non vengono effettuate estrazioni o infiltrazione.
Il medico, data l'ASSENZA DI SINTOMI DEL PAZIENTE, ci tranquillizza su conseguenze e, sperando che il problema si risolva gradualmente in maniera spontanea, sostiene che con eventuale ulteriore infiltrazione di fibrina mista a sangue si possa risolvere il problema, evitando soluzione più drastica di riaprire ferita e ricorrere ad un intervento maggiormente invasivo.
Chiedo:
Pur constatando assenza di sintomi, la formazione di liquido può comportare conseguenze?
Le infiltrazioni di fibrina e sangue sono solitamente risolutive?
Esistono procedure alternative o maggiormente efficaci secondo Vs esperienza?
Qualunque altro consiglio è prezioso.
Grazie.
[#1]
Egr. signore,
mi sembra di capire che l'intervento sia andato bene e che attualmente i sintomi che hanno condotto a intervenire siano regrediti.
Per quanto riguarda la fistola, se le procedure meno invasive attuate non hanno sortito un buon risultato, penso non resti che intervenire chirurgicamente per riparare tale fistola.
Cordiali saluti
mi sembra di capire che l'intervento sia andato bene e che attualmente i sintomi che hanno condotto a intervenire siano regrediti.
Per quanto riguarda la fistola, se le procedure meno invasive attuate non hanno sortito un buon risultato, penso non resti che intervenire chirurgicamente per riparare tale fistola.
Cordiali saluti
[#2]
Utente
Buonasera,
anzitutto grazie per il riscontro tempestivo.
Il paziente ha risolto il problema di spondilolistesi...non ha più alcun fastidio in tal senso e deambula perfettamente (prima aveva difficoltà dopo pochi minuti).
Il problema rimane la fistola liquorale di difficile eliminazione...il neurochirurgo sta percorrendo la via delle infiltrazioni sperando contestualmente che anche il trascorrere del tempo possa incentivare la chiusura della fistola.
Il liquido che si forma può comportare conseguenze?? Il paziente non ha alcun sintomo e sta sostanzialmente bene se non fosse per il gonfiore presente sotto la ferita.
Vi è un numero massimo di infiltrazioni oltre le quali non è possibile procedere e quindi è necessario intervenire chirurgicamente??
Mi fido del neurochirurgo che sta seguendo il paziente ma la persistenza del liquido inizia a preoccuparmi.
Grazie per il Suo riscontro.
anzitutto grazie per il riscontro tempestivo.
Il paziente ha risolto il problema di spondilolistesi...non ha più alcun fastidio in tal senso e deambula perfettamente (prima aveva difficoltà dopo pochi minuti).
Il problema rimane la fistola liquorale di difficile eliminazione...il neurochirurgo sta percorrendo la via delle infiltrazioni sperando contestualmente che anche il trascorrere del tempo possa incentivare la chiusura della fistola.
Il liquido che si forma può comportare conseguenze?? Il paziente non ha alcun sintomo e sta sostanzialmente bene se non fosse per il gonfiore presente sotto la ferita.
Vi è un numero massimo di infiltrazioni oltre le quali non è possibile procedere e quindi è necessario intervenire chirurgicamente??
Mi fido del neurochirurgo che sta seguendo il paziente ma la persistenza del liquido inizia a preoccuparmi.
Grazie per il Suo riscontro.
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 9.2k visite dal 29/09/2019.
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