Idrocefalo normoteso o alzheimer?
Richiesta di consiglio su iter diagnostico e trattamento
Salve, scrivo per chiedere un consiglio riguardo al caso clinico di mio suocero.
Circa 10 giorni fa è stato ricoverato in ospedale a causa di una progressiva confusione mentale, perdita di memoria e sonnolenza eccessiva.
Premetto che qualche anno fa ha subito un intervento alla colonna vertebrale, dopo il quale ha avuto un progressivo peggioramento della mobilità, fino quasi a non camminare più, nonostante l’intervento fosse stato dichiarato riuscito.
Negli anni successivi sono comparsi sintomi come incontinenza, forti capogiri che gli impedivano di stare in piedi, e un peggioramento generale dello stato neurologico.
Dopo una settimana di esami e una TAC, gli è stato diagnosticato un idrocefalo normoteso, e il primario ha richiesto il trasferimento in un altro ospedale per valutare un intervento chirurgico di drenaggio del liquido cerebrospinale.
Tuttavia, il chirurgo incaricato ha espresso dubbi sulla diagnosi, ipotizzando che potrebbe trattarsi invece di Alzheimer, e per ora l'intervento non è stato effettuato a causa di un episodio febbrile, ora risolto.
Vorremmo capire meglio la situazione e chiediamo:
È normale che vi siano dubbi tra idrocefalo normoteso e Alzheimer, nonostante la presenza accertata di liquido in eccesso nel cervello?
Quali ulteriori esami potrebbero chiarire la diagnosi?
In attesa dell'intervento, quali passi dovremmo seguire per garantire la migliore assistenza possibile?
C'è il rischio che un ritardo nell'operazione comprometta ulteriormente il recupero delle sue condizioni cognitive?
Grazie in anticipo per ogni consiglio che potrete darci.
Salve, scrivo per chiedere un consiglio riguardo al caso clinico di mio suocero.
Circa 10 giorni fa è stato ricoverato in ospedale a causa di una progressiva confusione mentale, perdita di memoria e sonnolenza eccessiva.
Premetto che qualche anno fa ha subito un intervento alla colonna vertebrale, dopo il quale ha avuto un progressivo peggioramento della mobilità, fino quasi a non camminare più, nonostante l’intervento fosse stato dichiarato riuscito.
Negli anni successivi sono comparsi sintomi come incontinenza, forti capogiri che gli impedivano di stare in piedi, e un peggioramento generale dello stato neurologico.
Dopo una settimana di esami e una TAC, gli è stato diagnosticato un idrocefalo normoteso, e il primario ha richiesto il trasferimento in un altro ospedale per valutare un intervento chirurgico di drenaggio del liquido cerebrospinale.
Tuttavia, il chirurgo incaricato ha espresso dubbi sulla diagnosi, ipotizzando che potrebbe trattarsi invece di Alzheimer, e per ora l'intervento non è stato effettuato a causa di un episodio febbrile, ora risolto.
Vorremmo capire meglio la situazione e chiediamo:
È normale che vi siano dubbi tra idrocefalo normoteso e Alzheimer, nonostante la presenza accertata di liquido in eccesso nel cervello?
Quali ulteriori esami potrebbero chiarire la diagnosi?
In attesa dell'intervento, quali passi dovremmo seguire per garantire la migliore assistenza possibile?
C'è il rischio che un ritardo nell'operazione comprometta ulteriormente il recupero delle sue condizioni cognitive?
Grazie in anticipo per ogni consiglio che potrete darci.
Buongiorno
andrebbe valutato il paziente di persona e presa visione della neuroimmagini per poter esprimere un parere adeguato.
Qualora si trattasse di Idrocefalo un eccessivo ritardo nella procedura di derivazione liquorale potrebbe peggiorare lo Status Cognitivo.
andrebbe valutato il paziente di persona e presa visione della neuroimmagini per poter esprimere un parere adeguato.
Qualora si trattasse di Idrocefalo un eccessivo ritardo nella procedura di derivazione liquorale potrebbe peggiorare lo Status Cognitivo.
Dr. Otello Poli, MD
Neurologo-Algologo-Esperto in Medicina del Sonno
email: otellopoli@gmail.com

Utente
Buonasera
La ringrazio davvero per la sua risposta e per la disponibilità. Il dottore che lo sta seguendo ha già confermato che l'intervento è necessario, anche se ritiene che i sintomi non spariranno. Mi ha spiegato inoltre che il liquido non è così abbondante, ma comunque la procedura va fatta. Al momento, si sta aspettando che l’infezione in corso venga risolta per poter procedere con l’intervento.
Grazie ancora per il suo tempo e la sua attenzione.
La ringrazio davvero per la sua risposta e per la disponibilità. Il dottore che lo sta seguendo ha già confermato che l'intervento è necessario, anche se ritiene che i sintomi non spariranno. Mi ha spiegato inoltre che il liquido non è così abbondante, ma comunque la procedura va fatta. Al momento, si sta aspettando che l’infezione in corso venga risolta per poter procedere con l’intervento.
Grazie ancora per il suo tempo e la sua attenzione.
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 235 visite dal 23/01/2025.
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