L’insufficienza renale cronica può determinare deficit cognitivi?
Buonasera, mio padre ha 66 anni ed è affetto da insufficienza renale cronica fin dalla giovane età, è prossimo al trapianto che è già fissato a novembre di quest’anno.
Al momento è trattato farmacologicamente con allopurinolo e altri farmaci per ridurre l’ipertensione.
Il livello di filtrato attualmente è del 17% e la creatinina a 4.2
Sono preoccupata perché da qualche settimana sembra come rallentato cognitivamente, mentalmente confuso e senza forze.
Ha una scarsa reattività, dorme molto e ha poco appetito.
Mi chiedo se la nefropatia di cui soffre può rappresentare un rischio neurotossico considerata la grande quantità di rifiuti non smaltiti che si accumulano all’interno dell’organismo.
Mio padre è anche affetto da HIV da circa quindici anni, trattato regolarmente con antivirali, ed in giovane età ha subito l’asportazione di tiroide e paratiroide a causa di un carcinoma maligno, quindi al momento assume anche eutirox e calcio.
Effettua regolari esami del sangue e il profilo biochimico ed elettrolitico è nella norma.
Potrebbe quindi essere una forma di principio di demenza in conseguenza all’interazione di tutti i farmaci o più probabile il danno determinato dalla grave insufficienza renale?
Grazie mille per la risposta
Al momento è trattato farmacologicamente con allopurinolo e altri farmaci per ridurre l’ipertensione.
Il livello di filtrato attualmente è del 17% e la creatinina a 4.2
Sono preoccupata perché da qualche settimana sembra come rallentato cognitivamente, mentalmente confuso e senza forze.
Ha una scarsa reattività, dorme molto e ha poco appetito.
Mi chiedo se la nefropatia di cui soffre può rappresentare un rischio neurotossico considerata la grande quantità di rifiuti non smaltiti che si accumulano all’interno dell’organismo.
Mio padre è anche affetto da HIV da circa quindici anni, trattato regolarmente con antivirali, ed in giovane età ha subito l’asportazione di tiroide e paratiroide a causa di un carcinoma maligno, quindi al momento assume anche eutirox e calcio.
Effettua regolari esami del sangue e il profilo biochimico ed elettrolitico è nella norma.
Potrebbe quindi essere una forma di principio di demenza in conseguenza all’interazione di tutti i farmaci o più probabile il danno determinato dalla grave insufficienza renale?
Grazie mille per la risposta
Gentile Utente,
teoricamente ci può essere una correlazione tra insufficienza renale cronica e deterioramento cognitivo, diversi studi lo confermano. Questa correlazione però non si verifica in tutti i soggetti nefropatici ma in una percentuale variabile.
Ovviamente non possiamo sapere se sia il caso di Suo padre, anche un disturbo dell’umore si potrebbe prendere in considerazione.
Le consiglio di rivolgersi ad un neurologo per avere una valutazione clinica diretta, eventuali test neuropsicologici ed esami diagnostici per approfondire il problema (RM encefalo) se ritenuti utili dal collega.
Cordiali saluti
teoricamente ci può essere una correlazione tra insufficienza renale cronica e deterioramento cognitivo, diversi studi lo confermano. Questa correlazione però non si verifica in tutti i soggetti nefropatici ma in una percentuale variabile.
Ovviamente non possiamo sapere se sia il caso di Suo padre, anche un disturbo dell’umore si potrebbe prendere in considerazione.
Le consiglio di rivolgersi ad un neurologo per avere una valutazione clinica diretta, eventuali test neuropsicologici ed esami diagnostici per approfondire il problema (RM encefalo) se ritenuti utili dal collega.
Cordiali saluti
Dr. Antonio Ferraloro
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 281 visite dal 11/07/2025.
Se sei uno specialista e vuoi rispondere ai consulti esegui il login oppure registrati al sito.
Se sei uno specialista e vuoi rispondere ai consulti esegui il login oppure registrati al sito.