Mia nonna ha episodi di confusione, può essere demenza o crisi epilettiche senza convulsioni?

Buongiorno, chiedo un parere su come procedere perché non riesco a capire la situazione di mia nonna.

A dicembre è stata ricoverata per un’infezione ai tessuti molli della gamba, trattata con antibiotici endovena e poi orali.
Da allora non si è più ripresa: nei mesi successivi ha mostrato confusione crescente.

Tornata a casa, ha avuto bisogno di assistenza: inizialmente solo per le medicine (grazie alla vicina), poi sempre più anche per la quotidianità.
Ha smesso di cucinare, dimentica l’acqua aperta, confonde la lavatrice, lascia i fornelli accesi.
Anche noi familiari andiamo ogni giorno.

Qualche settimana fa si è affacciata alla finestra chiedendo aiuto, dicendo poi di essersi sentita in una bolla e sola da troppo tempo (nonostante mia madre fosse da lei il giorno prima).
L’episodio si è ripetuto due volte.
Il neurologo ha riscontrato decadimento cognitivo e prescritto esami.

Ieri ha avuto un altro episodio: dopo essersi lamentata per la TV accesa (poi spenta), ha chiuso gli occhi e non rispondeva.
Il braccio ricadeva molle.
Al 112 i parametri erano regolari, rispondeva solo al dolore.
Dopo qualche minuto ha urlato basta, ma con occhi chiusi.
In PS li ha aperti 2 ore dopo, inizialmente muta.
Dopo un’ora era agitata ma in miglioramento.

Oggi è stata dimessa, lucida.
Era stata sospettata epilessia non convulsiva, ma non ci sono evidenze.
È emersa solo anemia e carenza di B12.

Aggiungo che è molto stanca e stressata: dorme pochissimo per stimoli urinari frequenti.
Fuori casa trattiene, ma in casa va spesso in bagno e non riesce a dormire bene.
Stiamo provando con il pannolone, ma è testarda.

Cosa potrebbe essere successo?


Hanno fatto una TC Cranio encefalo che dice:
Segni di atrofia.
Appare sostanzialmente invariata la nota formazione parzialmente calcifica di 1 cm circa situata in sede parietale posteriore paratalcale destra.
Non evidenti perdensità ematiche sia in sede sovra che sottotentoriale.
Le strutture della linea sagittale mediana sono in asse (Al PS)
Esame eseguito in decadimento cognitivo.
Si apprezza ipodensità della sostanza bianca sovratentoriale per leucomalacia.
Il sistema ventricolare è ectasico ed i solchi sono ampliati per atrofia cerebrale.
Non si apprezzano iperdenità ematiche.

Le strutture della linea mediana sono in asse.
(Da privato giorni prima)
E un primo esame per epilessia:
In APR decadimento cognitivo (ultimo MMSE 15/30), diabete mellito, dislipidemia, ipertensione arteriosa, ipotiroidismo, sindrome ansioso-depressiva.

Eseguito oggi EEG che mostra attività di fondo a circa 8-9 Hz, simmetrica, di media ampiezza, abbastanza regolare e stabile, discretamente reagente.
Si osservano saltuari rallentamenti in banda theta, prevalenti sulle regioni anteriori.
Non chiare anomalie epilettiformi.
Dr. Antonio Ferraloro Neurologo 79k 2.4k
Gentile Utente,

dal Suo dettagliato racconto l'impressione che si ricava è quella del marcato deterioramento cognitivo, non penso che questi episodi siano di origine epilettica, almeno come valutazione a distanza, senza conoscere direttamente la paziente.
I reperti di atrofia cerebrale e quelli vascolari riscontrati alla TC associati al punteggio MMSE orientano in questa direzione.
Le consiglio di fare seguire la nonna da un neurologo per eventuali terapie di supporto se ancora non pratica nulla in tal senso.
Ovviamente va integrata la vitamina B12 e valutata l'entità dell'anemia.

Cordiali saluti

Dr. Antonio Ferraloro

Segnala un abuso allo Staff
Risposta utile
Utente
Utente
Buongiorno, grazie mille di aver risposto.
Attualmente è seguita da un neurologo, che però ha dato solo tranquillanti, prende talofen 40 mg 4 gt la sera e dopo l’episodio in ospedale ha aggiunto quetiapina 25 mg 1cp insieme al talofen la sera.
Io speravo ci fossero delle terapie per il decadimento cognitivo, ma quasi tutti mi sembra che mi dicono che non ci siano terapie .
Segnala un abuso allo Staff
Dr. Antonio Ferraloro Neurologo 79k 2.4k
Terapie che risolvono il problema purtroppo non ci sono, tuttavia è possibile utilizzare farmaci di supporto che potrebbero rallentare il decorso, potrebbero

Cordialmente

Dr. Antonio Ferraloro

Segnala un abuso allo Staff
Risposta utile

Consulti su demenze

Altri consulti in neurologia